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Gli sfollati di Rosarno: senza soldi, disperati, arrabbiati: ORO PER I NUOVI "PADRONI".

Domenica 10 Gennaio 2010 19:09


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Dichiarazioni di Maroni sulla vicenda di Rosarno A Rosarno (RC), piccolo centro della Piana di Gioia Tauro, la sera di giovedì 7, centinaia e centinaia di extracomunitari, sono scesi in strada ed hanno cominciato a protestare e sfasciare tutto al grido: 'Razzisti, razzisti'. Ma cosa e' successo precisamente ? Dai racconti e le diverse testimonianze raccolte sul luogo, pare che questi immigrati africani ( per lo più braccianti "impiegati"li' per la raccolta di agrumi), pur essendo stati spesso oggetto di atteggiamenti di insofferenza da parte degli italiani residenti , abbiano stavolta reagito ad un episopdio in particolare: il ferimento di uno degli immigrati con un pallino esploso da un fucile ad aria compressa. Si sono riversarsi per le strade lanciando pietre contro le auto in fila sulla statale 18. Il bilancio e' stato di 36 feriti. Secondo la Questura, sarebberono ricorsi alle cure dei medici ospedalieri quattro extracomunitari, una quindicina di italiani, qualche agente di polizia ed anche alcuni carabinieri.
Gli uomini del Commissariato di Gioia Tauro hanno poi arrestato 7 extracomunitari per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, devastazione e danneggiamento. Le proteste erano cominciate la sera di giovedì 7 e riprese la mattina dopo. Dal reportage del nostro inviato da Cosenza, C. Nipicchio, erano circa duemila le persone nelle strade di Rosarno; un italiano salito su di un tetto ha sparato due colpi di fucile in aria per disperdere la folla. Il fatto avrebbe pero'fomentato ulteriormente le ire degli africani che manifestavano. Un testimone poi ha raccontato che dopo l'esplosione dei colpi di fucile alcuni immigrati sono entrati nell'abitazione dove c'era la famiglia dell'uomo, spaventatissima, per protestare ad alta voce, dire la loro, ma senza senza ulteriori atteggiamenti violenti, ne'conseguenze di alcun tipo. Alcuni degli immigrati si sarebbero poi recati al Municipio, per spiegare le loro ragioni al commissario Domenico Bagnato. Il funzionario in questiona, del Comune gia'sciolto per infiltrazioni mafiose, ha invitato a sospendere la protesta, preoccupato per il clima di forte tensione. Il gruppo di manifestanti si è pero' riversato nuovamente per le strade e durante la manifestazione una troupe del Tg2 che era li' per riprendere "l'evento" è stata presa a sassate. A pochi giorni dall'esplosione al tritolo davanti alla Procura di Reggio Calabria cominciano ora ad emergere i primi risultati dell'inchiesta anche su quella che e' gia' stata definita la "Rivolta di Rosarno". Non e' un mistero che il business dei braccianti africani, ovviamente sfruttati e sottopagati ( l'orario di lavoro andava dalle 13 alle 18 ore giornaliere a fronte di retribuzioni da fame) , è da decenni gestito dalla 'Ndrangheta. Nell'ultima stagione pero' la crisi  o semplicemente le nuove esigenze economiche hanno portato le aziende agricole ad abbassare uteriormente "gli stipendi" di questi schiavi africani, rendendogli quasi impossibile la sopravvivenza. Piervincenzo Canale, direttore responsabile di 'Africa News' ha dichiarato all' agenzia di stampa Adnkronos che questi uomini da tempo chiedevano "diritti"... Alla sua, poi, si e' aggiunta la voce del parroco Pino Varrà, della Chiesa S. Giovanni Battista di Rosarno, il quale ha detto senza mezzi termini: "Non ci si può solo indignare per i danni che hanno fatto queste persone ma bisogna guardare oltre e vedere in che condizioni li hanno costretti a vivere...". Siamo andati allora a vedere come e dove vivevano questi poveracci: capannoni industriali in disuso, baracche e capanne di cartone... Ma quanti di loro vivevano cosi? Tutti: quasi 3000 immigrati che si trovavano nella Piana di Gioia Tauro; e di cui solo una metà  provvisti di permesso di soggiorno. Nella piana si distinguevano tre grossi nuclei di immigrati: un migliaio vivevano nei pressi di Gioia Tauro in capannoni di una fabbrica abbandonata; altre centinaia nella stessa Rosarno , in baracche o all'interno di capannoni abbandonati; altri mille circa si trovavano in ex capannoni industriali e capanne di cartone sparpagliati in zone limitrofe... Intanto il ministro dell'Interno Maroni in un intervista rilasciata a Maria Latella (Skytg24) ha dichiarato che la responsabilita' della situazione di degrado in cui questa persone si sono trovate per anni e' attribuibile solo alle autorita' locali. Il lassismo delle autorita' locali dunque avrebbe determinato l'aumento di numero di questi braccianti fino a tramutarli in vere e proprie bombe ad orologeria.. "E' vero che queste situazioni si conoscevano , ma noi - ha affermato- abbiamo dovuto agire con grande prudenza per evitare che la bomba scoppiasse , percio' stiamo svuotando questi bacini progressivamente, e questo -aggiunge- gia' da due anni. Abbiamo infatti reimpatriato oltre 40.000 clandestini!". Ma le accuse sulle responsabilita' paiono essere reciproche. I Calabresi dichiarano: "lo stao qui? e chi lo ha mai visto..!" Maroni a questo risponde cosi':" Le Regioni dovevano occuparsi degli aspetti sanitari di quelle bidonville, facendole sgomberare e chiudere, perche' la competenza sanitaria attiene alle Regioni mi riferisco alle Asl locali.."  Lo Stato  insomma, secondo quanto detto da Maroni stamane, sarebbe giustamente intervenuto "dopo, quando il problema e' diventato l'ordine pubblico e la sicurezza...in una situazione peraltro molto difficilile dove poteva davvero scapparci il morto". Oggi intanto continua la demolizione della baraccopoli . E sull'ipotesi avanzata sul Corrire della Sera dal vicepresidente di Confagricoltura, "Antonio Rubini", a propsito della "coincidenza" tra sbaraccamento e crisi economica, circa dunque la fine dell'utilita' di questi braccianti per la 'Ndrangheta in quelle zone adesso: " E' una delle piste possibili, le indagini sono incorso..." chiude in fretta Maroni. Di sicuro intanto si sa che moltissimi saranno reclute della'Ndrangheta e della Camorra, in tutti quei lavori" sporchi", che solo rabbia ignoranza sradicamento e rassegnazione possono rendere preda della criminalita'organizzata e dei "Capi dei delinquenti" in generale. 

DDC


 

 

 

 

TERREMOTO IN CALIFORNIA

Domenica 10 Gennaio 2010 09:46

Terremoto in california USA 9 GENNAIO. Italia 10 GENNAIO : Trema la California per una scossa di terremoto di magnitudo 6,5 sulla scala Richter. L 'Istituto di geofisica americano avrebbe rilevato l'epicentro del sisma a 35 km a ovest di Ferndale e a una profondita' di 16 km. Non ci sarebbero al momento segnalazioni di morti o feriti gravi. Il terremoto e' avvenuto alle 16:27 ora locale (l'1:27 in Italia) ed e' stato seguito da tre repliche,cioe' uno sciame sismico proseguito per tutta la notte, di magnitudo 3,5, 3,7 e 3,8. Continui sono stati i black out e numerose le rotture di tubature di gas ed acqua. La protezione civile sta effettuando i primi soccorsi per ora solo a cittadini colti da panico e contusioni lievi.

 

Pier Ferdinando Casini intervistato da F.Fazio.

Domenica 10 Gennaio 2010 01:41

Pierferdinando Casini Il leader dell'UDC Pier Ferdinando Casini ha espresso le sue idee sul significato della politca in generale e nei tempi che corrono in paricolare. Tutto in una lunga itervista-dibattito col giornalista ed ancorman italiano F.Fazio durante la trasmissione "Che  empo che fa". Per cominciare ha detto di voler contrastare il bipolarismo non alleandosi ne' col centro destra, ne' col centro sinistra :..Io -ha detto- non mi faccio arruolare ne' da Berlusconi ne' dagli altri...ed aggiungo che faccio i patti direttamente con i Presidenti, noi cioe' non facciamo coalizioni politiche". A propsito delle elezioni regionali, per esempio, ha spiegato:" Nel Lazio se abbiamo scelto la Polverini e' stato solo perche' la riteniamo una brava sindacalista ed il nostro patto e' con lei non con la sua coalizione; quindi ci teniamo "le mani libere"... Io poi -ha proseguito- di ribaltoni non ne ho mai fatti, anzi per non seguire questa strada  ho perso il potere uscendo dalla maggioranza...." Alla domanda sulla sua idea di politica oggi  ha dichiarato di essere per un "Sistema elettorale alla tedesca, quello per esempio che ha consentito in un momento di emergenza alla Merkel di coalizzarsi con i socialisti e di tornare poi alla sua politica con i liberali com'era in precedenza; il tutto con grande trasparenza e senza ingannare l'elettorato".
Parlando dei suoi colleghi ha espresso la propria simpatia per Berlusconi e la grande stima per Bersani che ha definito: "una persona seria, per bene, ragionevole e credo -ha aggiunto- che se ci fossero piu' persone cosi', forse la politica sarebbe un' "affare" piu' serio. Io non e' che voglia produrre qualche effetto o fiancheggiare chi politicamente o ideologicamente mi piace...e' semlicemente pura stima che ho avuto per l'uomo Bersani da sempre, nello stesso modo in cui stimo l'onesta' e la serieta' di altri esponenti politici del centro destra...".
La politica insomma per Casini non e'quella che strumentalizza il malcontento della popolazione (come nel caso degli exstracomunitari da bandire per la Lega) per ottenere voti e consensi. No."La politica buona -dice Casini- e' quella che produce risultati reali, che da risposte concrete" . Parla della promessa fatta circa il Quoziente Familiare, i provvedimenti per il ceto medio, "essenziali per moltissimi italiani che stanno scivolando nella poverta'". "In poche parole -continua- se la politica non produce cio' che serve davvero al popolo, a tutto il popolo, "di cosa parliamo? Va cambiato tutto...e sembra un'eresia detto da uno di centro come, invece che da un'estremista, ma e' la verita': questa politica va cambiata."
Alla domanda del conduttore sulle differenze circa il collega Berlusconi con cui era alleato fino a poco tempo fa e quello di oggi, il leader dell'Unione di Centro risponde cosi':" Purtroppo col tempo e' aumentata la sua idea dell'uomo solo al comando; ed in piu' a mio parere ha fatto anche l'errore politico di affidare il suo destino in termini elettorali alla Lega, che determina ora gli assetti nazionali e del Nord dell'Italia grazie anche alla abilita' di sfruttare umori, umori reali per carita', ma strumentalizzandoli a scopi meramente elettorali". La politica cioe' -aggiunge ancora Casini- non deve "speculare" sui problemi che la gente avverte, bensi' cercare di risolverli".
Non dovremmo pretendere quindi, secondo lui, che in un Paese dove le nascite di Italiani sono bassissime, gli extracomunitari prima raccolgano i pomodori, accudiscano i nostri anziani e poi si vadano a rinchuidere in un ghetto. Dipende tutto, dice concludendo, dal futuro verso il quale vogliamo procedere.

DDC

 

FRANCESCA. Trovata ieri in una pozza di sangue...conosceva il suo assassino.

Sabato 09 Gennaio 2010 17:01

Crime scene Era stata trovata ieri pomeriggio senza vita nelle cantine di un palazzo nella provincia di Savona, Francesca Bova trent'anni. Il cranio fracassato, forse da una pietra od un oggetto contundente. Viveva li' Ferancesca,in un condominio di Borghetto Santo Spirito  al secondo piano di uno palazzo sito in via Milano  9, ed ha lasciato un figlio  di 8 mesi, ora orfano di madre.A scoprire il cadavere un condomino, sceso intorno alle 17.30 in cantina e diretto verso i contatori per riattacare la corrente elettrica dopo che gli era saltata la luce in casa.
Dietro la porta della cantina, chiusa a chiave come sempre, trova pero' un lago di sangue, con in mezzo il corpo senza vita della donna. L’uomo ha subito chiamato i soccorsi: sul posto sono accorsi il 118, il personale sanitario ,i carabinieri della stazione di Borghetto... che hanno effettuato i primi rilievi .La vittima viveva con i genitori  che intanto, sotto choc, erano stati subito trasportati in caserma. In Caserma il loro racconto: da giovedi'pomeriggio la giovane risultava introvabile, uscita di casa con solo  le chiavi ed il telefono cellulare non era piu' tornata. I genitori, quindi, dopo averla cercata invano, ne avevano gia' denunciato la scomparsa ai Carabinieri.
Oggi c'e' stato un fermo  per il feroce delitto di Francesca, che di mestiere faceva la cameriera. Si tratta di Marco Francesco Virgili, tabaccaio di 34 anni anch'egli residente nello suo stesso paese.   Dalle indagini sarebbe emerso, insieme alla certezza che la vittima conoscesse per forza di cose il proprio aguzzino, anche che, sul Virgili nello specifico, conoscente della vittima ed interrogato per tutta la notte fino all'alba di questa mattina, peserebbero gravi indizi di colpevolezza: le testimonianze raccolte e l'analisi del cellulare. Il movente del delitto potrebbe essere passionale, ma per ora gli inquirenti non escludono nessun'altra ipotesi. L'ora della morte si sapra'con certezza dopo l'autopsia che verra' eseguita lunedi' dal Prof. Francesco Ventura presso l'ospedale di Savona. Quello di Francesca sarebbe dunque l'ennesimo caso di una donna ammazzata che conosceva il suo assassino.


 

Dj Aniceto lancia l'allarme sulle nuove droghe!

Venerdì 08 Gennaio 2010 19:59

Dj Aniceto Dj Aniceto, uno dei dj più impegnati nel sociale, membro della "Consulta degli operatori ed esperti per le politiche goverantive anti droga a palazzo Chigi" e il testimonial di  campagne antidroga e alcol al Chiambretti Night su Italia 1, lancia l'allarme su alcune  nuove droghe che stanno avendo una rapidissima diffusione tra i giovanissimi:

"Sono droghe figlie della crisi, le cosiddette droghe lowcost. I loro nomi non sono scritti in nessuna tabella ministeriale, il loro consumo non è illegale e procurarsele è semplicissimo, il 'pusher' è un comune addetto alle vendite di un supermercato. L'elenco è lunghissimo,  e nei luoghi di aggregazione come le discoteche e gli stadi, girano dappertutto, insieme alle tradizionali droghe che al confronto sembrano ormai sostanze obsolete, vecchie e ormai superate: smalti per unghie, benzina, miscela, colle, bombolette di gas da campeggio, trielina, acqua ragia. o una comunissima bomboletta spray come la lacca o per la pulizia delle tastiere. Una droga-non droga, venduta a prezzi da discount. Che ti sballa e ti stordisce né più né meno della cocaina. Un fortissimo pugno nello stomaco del cervello che costa pochi euro ma dalle gravissime conseguenze. Che stronca la vita di parecchi giovanissimi. Una morte silenziosa non urlata e della quale nessuno conosce le origini. E rimango attonito, ogni volta che succede una disgrazia simile. Tutti dovremmo essere più attenti...e cercare di accorgercene, il mio appello è questo!!!
In Italia esiste solo la cultura dello sballo a tutti i costi. Per i ragazzini questi prodotti non sono droga, sniffare spray non è sinonimo di tossicodipendenza, non è sinonimo di morte. A 15 anni, in Italia i ragazzi hanno tutto, si sentono invulnerabili e  nel 'nulla' cercano lo straordinario. L'unica soluzione è  farsi capire dai ragazzini dai 9 ai 12 anni, età nella quale ancora ascoltano e si fidano degli adulti. I genitori devono indagare nella vita 'normale' dei figli e non regalargli tutto quello che vogliono, pur di levarseli dalle scatole, come un comunissimo 'disturbo'. Bisogna farle desiderare, le cose. Bisogna ritornare ai sani principi di una volta. I ragazzi non devono cercare altrove quello che possono trovare in famiglia o nell'amore di un/a compagno/a. Bisogna trovare nella vicinanza dei genitori e nella famiglia il rispetto per la vita, la vita che può essere forte e fragile. Ma  questo lo decidiamo solo noi.

DJ Aniceto

 

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