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Ore 9... in Parlamento

Mercoledì 13 Gennaio 2010 13:15


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Renato Schifani Oggi in Consiglio dei Ministri, il primo sel 2010, era prevista la discussione sul processo breve, ma e' stata sospesa fino alle 17 di oggi pomeriggio, in seguto alle polemiche di ieri sul decreto blocca-processi. All'ordine del giorno invece l'emergenza carceri. Il testo del maxiemendamento sul processo breve e' stato intanto rispedito in commisione Giustizia perche' fonte di infuocate polemiche. Il ministro dei rapporti con il parlamento, Elio Vito ha spiegato poi in merito al cambiamento di odg, che oggi si sarebbe parlato di carceri e non piu' del decreto atteso per oggi alle 9.OO. Ha motivato cosi' il cambiamento dell'ordine del giorno : "il decreto e' anche inutile perche', pure se nel corso di un processo ci fossero nuove contestazioni di reati da parte di un Pubblico Ministero, l'imputato ha gia' il diritto di chiedere il rito abbreviato facendo sospendere il processo, e questo -ha aggiunto- proprio secondo sentenza della Corte Costituzionale". Il decreto blocca processi dunque sarebbe di per se' esecutivo anche nel processo che vede in questi mesi imputato il nostro Premier Silvio Berlusconi nel processo Mills, l'avvocato inglese condannato in primo grado a 4 anni e mezzo di reclusione per corruzione in atti giudiziari. Secondo l'accusa,infatti, il legale avrebbe ricevuto come"compenso" 600 mila dollari per mentire, e nascondere la verita', nel corso di due testimonianze nell'ambito di due processi che vedono imputato Silvio Berlusconi: All Iberian e le tangenti pagate da Mediaset alla Finanza.

Intanto il Presidente del Senato, Renato Schifani che ieri aveva aggiornato a questa mattina alle nove il dibattito sul decreto, lo stesso oggi ritenuto inutile,... si e' detto sereno e intenzionato a lavorare in un clima in cui non ci siano ostilita'.

 

HAITI: erano le 17, ora locale.

Mercoledì 13 Gennaio 2010 12:06

Terremoto ad Haiti Il capo dell'unita' di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, ha dichiarato poche ore fa, che non risulterebbero per ora italiani coinvolti nel devastante terremoto che ha colpito l'isola... anche se la mancanza di informazioni complete al riguardo non indica il fuori pericolo per i nostri connazionali che lavorano e vivono li'..."sarebbe un miracolo" avrebbe detto, se tutti gli italiani si fossero salvati. Le scosse di terremoto sono state 4 e violentissime a 15 km dalla capitale, Port-au-Prince: la prima, di oltre il settimo grado della scala R., e' stata la piu' devastante. Intanto le strutture italiane gia' presenti sul luopgo sono al lavoro insieme alla protezione civile locale. Tutte le Unita' di Crisi europee sono allertate, si aspetta anche un quadro aggiornato della tragedia. Tutti gli aiuti intenazionali si stanno mobilitando per un terremoto che ha avuto una capacita' di devastazione di almeno 20 volte se non oltre quello dell'Aquila. Il palazzo presidenziale e la sede dell'Onu sono crollati. Migliaia i dispersi. Scene altamente drammatiche. I nostri corrispondenti A. Barone e M. Pedrotti sono in queste ore in volo per inviarci tutte le notizie possibili. I volontari  di ogni nazionalita'estraggono corpi a mani nude,mentre i primi racconti ed immagini sono arrivati da celluari. Dei quattro ospedali di Port-au-Prince, tre sono crollati per il terremoto e l'unico rimasto in piedi e' ormai pieno. Lo ha detto in una intervista a SkyTG24 il vicepresidente della Croce Rossa internazionale, Massimo Barra. Per Joyandet, segretario Stato francese alla cooperazione, 200 persone sarebbero disperse tra le macerie di quello che era il piu' prestigioso hotel della capitale crollato nel sisma. Numerosissimi gli aerei internazionali con aiuti e squadre di soccorso adesso in volo per Haiti. Neanche il sisma avvenuto in California  pochi giorni fa poteva far immaginare una simile catastrofe.

Doveredicronacaâ„¢


 

12 gennaio: cronaca di un pomeriggio in Parlamento.

Mercoledì 13 Gennaio 2010 00:10

Dall'inviato G.Pinto

La commissione Giustizia di Montecitorio ha esaminato tutti gli emendamenti presentati al testo sul legittimo impedimento per premier e ministri a comparire alle udienze. E' stato il si'.
Nell' Aula del Senato invece e' scoppiato lo scontro. La tensione sul "problema" Giustizia  e' culminata con la richiesta, da parte della presidente dei senatori del Pd  Finocchiaro, di sospendere la seduta dopo aver saputo della imminente presentazione di un certo decreto....  Il presidente Schifani non ha accolto la richiesta  imponendo il prosieguo della seduta, ma e' esploso il caos.
Cosa stava per succedere? Il governo ha preparato un decreto per sospendere alcuni processi fino a tre mesi, in attesa che l'imputato decida se ricorrere al rito abbreviato. Decreto che, secondo l'opposizione, calzerebbe come un guanto per tamponare, se non risolvere, i problemi  processuali del nostro Premier Silvio Berlusconi.
Angelino Alfano per convincere i presenti e l'opinione pubblica sulla buona fede di questi provvedimenti, ha spiegato che "quella che si vuole fare è una riforma al servizio dei cittadini che prevede velocità nei processi e riforma della Costituzione". Su questo punto pero' il  presidente della Camera, Gianfranco Fini, si e' nuovamente dichiarato contrario  all'uso distorto della decretazione d'urgenza" che "soffoca il libero dibattito parlamentare".
Nel frattempo il Pd in Senato ha minacciato di ricorrere all'ostruzionismo domani, se il testo del 'processo breve' non tornerà all'esame della commissione Giustizia, dopo le modifiche introdotte al testo iniziale. "Qui in Senato - dice la presidente dei senatori Democratici, Anna Finocchiaro - siamo già di traverso, abbiamo chiesto che il provvedimento torni in commissione perché questi emendamenti presentati dalla maggioranza introducono delle parti assolutamente nuove rispetto al testo discusso in commissione. Abbiamo presentato dieci tra pregiudiziali e sospensive e se non verrà accolta la nostra richiesta di tornare in commissione faremo ostruzionismo e presenteremo centinaia e centinaia di emendamenti".
Non ha taciuto poi neanche Pier Luigi Bersani: il Pd si metterà "di traverso con tutte le forze -ha detto-  in questo modo governo e maggioranza stanno entrando su un terreno pericolosissimo".

Intanto il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo ha annunciato che la legge in questione sara' pronta in tempi serratissimi: "a fine gennaio o al massimo nella prima settimana di febbraio. Poi -ha aggiunto- fatti legge e decreto, questi due provvedimenti mica li possiamo far cadere..."
In finale di questa edificante giornata "politica", il presidente del Senato, Renato Schifani, ha aggiornato i lavori parlamentari sul processo breve a domani, convocando per le 9 la conferenza dei capigruppo. All'ordine del giorno, le proteste dell'opposizione per l'andamento dei lavori e la richiesta di rimandare il testo in commissione Giustizia.
Inutile per ora aggiornarvi sulla questione tasse e fisco: in questo momento non sarebbe onesto da parte nostra, per la scarsita', quasi nullita' di informazioni.  La speranza pero' e' l'ultima a morire, come quella di un'amministrazione della "cosa pubblica" assolutamente piu'onesta.

 

Tragedia nel Mantovano, rinvenuti due giovani suicidi.

Martedì 12 Gennaio 2010 22:41

I carabinieri Un uomo ed una donna  di 35  e 33 anni, sono stati trovati morti in un bagno di sangue all'interno di un'automobile in provincia di Mantova.
Secondo le prime testimonianze nell'abitacolo della macchina è stato ritrovato un tubo di plastica collegato al tubo di scappamento,  strumento utilizzato con molta probabilità per tentare il suicidio. La ricostruzione dei carabinieri di Gonzaga però disegna uno scenario ancora più drammatico: la giovane coppia avrebbe provato ad uccidersi con il monossido di carbonio proveniente dal tubo di scappamento dell'automobile; ma terminata la benzina l'uomo avrebbe sparato con la propria pistola alla compagna, un attimo prima di suicidarsi con la stessa arma.
I carabinieri hanno trovato anche alcuni biglietti scritti dalla coppia. Messaggi  in cui i due giovani chiedono perdono ai rispettivi figli per il gesto disperato. Erano madre e padre infatti i due amanti, di bambini avuti  da precedenti rapporti ;ma problemi depressivi, pare, abbiano maturato in loro  la convinzione che li avrebbero persi, forse a causa della loro relazione. La difficile situazione legata all'affidamento dei figli potrebbe dunque essere all'origine del duplice suicidio. L'arma di grosso calibro utilizzata dall'uomo era regolarmente denunciata. Sulla vicenda sta indagando anche il sostituto procuratore di Mantova Giulio Tamburini.

 

Frattini: E' confermto il decesso della nostra connazionale Gigliola Martini.

Martedì 12 Gennaio 2010 17:22

Frattini in Mauritania "La situazione è devastante. Il dolore di tutti noi è inimmaginabile. Siamo angosciati perché ci sono forse 100 mila morti e ci auguriamo che i circa 100 italiani che mancano all'appello stiano bene e che siano trovati" aveva dichiarato ieri il ministro degli Esteri, Franco Frattini, da Nairobi.; aggiungendoo poi che al lavoro c'e' l'Unità di Crisi della Farnesina ( il cui telefono e' 06/36915551 per tutti quelli che non hanno ancora notizie dei propri familari). Ma i funzionari sull'isola che stanno lavorando senza sosta,i n quese ore, hanno dovuto constatere tramite il riconoscimento della salma la morte di un'italiana.. La ricerca intanto sta continuando in modo capillare. Frattini ieri aveva gia'chiesto a giornalisti parenti e medici di : " non andare ognuno per conto suo, pur mettendo a disposizione quel che serve per tutti. Perché altrimenti succede una grande confusione -aveva precisato- in un paese in cui in queste ore sono arrivati da tutto il mondo aiuti che devono essere pero' ben coordinati"  A questo propsito il MInistro aveva comunicato poi la decisione dell'Europa: "Lunedi' ci sara'una riunione straordinaria dei ministri dello sviluppo dei paesi europei. Sarà una prima decisione di forte coordinamento". Si spera ancora  per l'italiano sepolto sotto le  macerie di un supermercato. mancano ancora 20 italiani. Il Consolato ha ricevuto ordine di evacuazione per motivi di inagibilita'. Continuano ad essere diffcili le comunicazioni anche perche' tutti, a questo punto, giornalisti compresi, stanno lavorando come volontari nell'estrazione dei corpi dalle macerie.

06/36915551
 

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