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Osama Bin Laden, nuovo messaggio con rivendicazioni e minacce terroristiche.

Domenica 24 Gennaio 2010 10:58

In un messaggio audio trasmesso questa mattina dall'emittente araba Al Jazeera, il capo di Al Qaeda Osama Bin Laden, ha rivendicato il fallito attentato di Natale sul volo Amsterdam-Detroit.
Quello che è stato considerato lo sceicco del terrore si è rivolto direttamente al Presidente americano, quasi a voler ribadire la sua posizione di contendente: «Questo è un messaggio di Osama ad Obama» ... «L'eroe Omar Faruq con la sua operazione ha confermato i nostri avvertimenti precedenti».
A differenza dei messaggi diffusi in passato, in quest'ultimo il terrorista saudita non ha fatto riferimento ad Iraq e Afghanistan e non ha mai parlato dell'Europa: «Da Osama Bin Laden a Barack Obama - afferma - vi abbiamo già avvertito in passato con messaggi e attacchi aerei e l'aereo dell'eroe Omar Faruq conferma i messaggi passati dopo quelli dell'11 settembre».
Il messaggio continua con nuove minacce agli Stati Uniti, «I nostri raid continueranno fino a quando gli americani sosterranno  gli israeliani - afferma - e l'America non sarà tranquilla fino a quando Gaza rimarrà in questo stato».

Obama ha parlato anche di economia nel suo comunicato, si è scagliato contro la proposta di riforma del sistema bancario americano del Presidente Obama per rafforzare i poteri delle autorità di regolamentazione bancaria e limitare la portata del rischio negli istituti bancari, riducendo di fatto la dimensione delle banche.

Il consigliere della Casa Bianca David Axelrod non ha confermato l'autenticita' del messaggio attribuito a bin Laden aggiungendo alla Cnn che il messaggio «contiene le stesse vacue giustificazioni per le stragi di massa di innocenti».

M.Guarini

Nel video il testo integrale con la voce di Osama Bin Laden trasmesso da Al Jazeera

Haiti: spariscono decine di bambini per il mercato delle adozioni illegali.

Sabato 23 Gennaio 2010 17:32

Il governo di Haiti ha dichiarato finita la fase di ricerca dei sopravvissuti, ma la situazione del dopo terremoto è drammatica sopratutto per i numerosi bambini che vagano senza meta nella città semidistrutta Port-au Prince.
In uno degli ospedali, allestiti con tende grazie alla missione delle Nazioni Unite, è ricoverato un bambino di due anni trovato per strada disidratato e in stato di shock, ora giace sdraiato su un divano, piange ed è solo, non ha gravi ferite e potrebbe tornare a casa, ma nessuno sa come si chiama e da dove cominciare per rintracciare la sua famiglia.
Nello stesso ospedale è ricoverato Sean, di sette anni, è stato per dodici ore stretto su se stesso in posizione fetale, sapeva della morte dei suoi genitori, ora cammina, ha solo qualche graffio e parla con gli altri feriti, ma non sarà dimesso, dicono gli infermieri, perché non saprebbe dove andare.
Anche se questi bambini non sono fisicamente feriti, hanno subito un trauma psicologico che influenzerà il resto della vita.
Ci sono centinaia, forse migliaia di bambini in queste condizioni nella capitale di Haiti, vagano nelle strade o negli ospedali senza acqua, senza cibo e soprattutto senza la protezione dalla violenza e dagli abusi.
Una denuncia che viene dall'Unicef parla di tratta dei bambini, legata con molta probabilità al florido "mercato delle adozioni illegali"; denuncia uno degli esperti dell'agenzia delle nazioni unite che si occupa dei minori, che quindici bambini sono spariti nel nulla e con certezza non sono con le loro famiglie, ci sarebbero anche testimonianze di attraversamenti della frontiera tra Haiti e Repubblica Dominicana di minori con persone che certamente non erano loro parenti.
Con il caos che regna ad Haiti, le organizzazioni di trafficanti di essere umani si muovono in un ambiente ideale per mettere a segno i loro terribili colpi.
M.Guarini

Dopo il terribile terremoto che ha colpito Haiti, la priorità dell'UNICEF è fornire aiuti salva vita, in particolare acqua potabile, alla popolazione colpita. In queste immagini l'UNICEF in azione per fornire acqua e alimenti all'orfanotrofio del quartiere di Tabarre, nella capitale Port-au Prince.

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Reggio Calabria: "Cogito Ergo Sum"

Venerdì 22 Gennaio 2010 15:44

Reggio Calabria ore 13.40.

All'indomani del ritrovamento dell'autobomba, il nostro corrispondente ha ascoltato gli umori degli studenti, all'uscita di scuola: quei giovani di Reggio che tanto stanno a cuore a quanto è rimasto di buono dello Stato italiano.

Lorenzo B. dice : "Qua ci hanno cresciuto davvero al motto "Festa, Farina, e Forca", ma cosa credono che siamo deboli, stupidi, facili da corrompere? o da intimidire? lo sappiamo tutti quanti, e chi sono i politici corrotti, lo sappiamo tutti...il  perche' qualcuno deve  riciclare i soldi nell'opera gigante del ponte sullo stretto...Adesso!..."

...e' un fiume in piena, il ragazzo, un pieno di rabbia, ma anche di coraggio; quel coraggio pero' che alla sua giovane eta' deve imparare a dosare gli spiega una professoressa mentre lo ascolta... << NO! -continua- io non ci sto: Cogito Ergo Sum, diceva qualcuno...L'autobomba, il tritolo...le stragi...la morte del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno? Io quell'omicidio me lo ricordo bene -continua Lorenzo- avevo 13 anni era il  16 ottobre 2005 giorno di elezioni, mio padre mi spiego' il significato della parola "elezioni primarie". E' stato ammazzato  da un killer della 'Ndrangheta, con 5 colpi di pistola: un medico e un politico per bene di una regione che vogliono " loro". Io ed i mie genitori ci andammo ai funerali, e mi ricordo Ciampi, l'ex presidente della Repubblica. Qua -continua ancora- lo Stato, quello pulito, quello "nostro"... la mafia e la 'ndrangheta non lo vogliono? Allora facessero una cosa: ci ammazzassero tutti. Si' tutti. Ma poi, pero', muoiono pure loro, perche' gli restera' solo... la bomba atomica ! >>
E 'stato arrestato intanto Francesco Nocera, di 45 anni, presunto affiliato alla cosca Ficarra-Latella (della 'ndrangheta) per il reato di "favoreggiamento personale aggravato''.
L'auto ritrovata ieri, e nella quale era stato stranamente possibile infilare delle armi, era stata per di piu' lasciata con gli sportelli aperti, a poca distanza dal percorso del Presidente, in una citta' "blindata" da ore ed ore. La vettura si  trovava da giorni nell'officina del carrozziere, che pensava di cavarsela con una denuncia di furto dell'auto avvenuta ieri mattina, circa un'ora e mezza prima del ritrovamento; proprio mentre televisioni, forze dell'ordine e giornalisti erano tutti concentrati sulla visita del Presidente. Le indagini  invece hanno fatto emergere che il carrozziere - complice, pare, delle cosche 'ndranghetistiche- avesse prestato la macchina per un'azione criminale, azione di cui continua tutt'ora a negare di essere stato messo al corrente.
a.d.

Correlato: Reggio Calabria. Oggi: “Insieme per non dimenticare”.

Belen Rodriguez. Chissa' se adesso... se lo sposa.

Venerdì 22 Gennaio 2010 11:24

Il tribunale di Milano aveva condannato Fabrizio Corona a tre anni e otto mesi  di reclusione con l'accusa di estorsione e tentata estorsione. Colpevole quindi, per la procura di Milano per due degli episodi per i quali era finito a giudizio. Gli episodi si riferivano alle foto  con i relativi presunti tentativi di estorsione nei confronti del motociclista Marco Melandri e dei calciatori Adriano e Coco. Si chiama Luigi Barrella il giudice per l'udienza preliminare che ieri, a Potenza, ha disposto il non luogo a procedere per il noto agente fotografico ed altri suoi collaboratori, mentre ha deciso il trasferimento ai tribunali di Como, Vicenza, Trapani e Tempio Pausania (SS), per altri 6 imputati nell'ambito della stesso filone di inchiesta: riciclaggio di denaro, favoreggiamento personale e sfruttamento della prostituzione. Riccardo Schicchi, A. Carboni, F. C. Soprani, M. Fullin, M. Silvestri ed E.R. Fanti saranno dunque giudicati in altre sedi.

Il fotografo faceva sapere ai personaggi fografati dalla propria agenzia il costo delle foto, alcuni di loro ritenendosii ricattati pensarono di testimoniare facendo il suo nome e raccontando i fatti a loro accaduti. L'inchiesta che era gia' in corso e denominata "Vallettopoli"; parti' da Potenza nel 2007 con gli arresti poi richiesti ed ottenuti dal pm Henry John Woodcock Fabrizio Corona. Ieri alla chiusura dell'inchiesta per lui, Corona ha detto cosi': "Sono soddisfatto per l'esito della vicenda giudiziaria per me, ma ora ne potreste vedere delle belle, preparatevi ...entro dieci giorni "forse" mi toglierò dalle scarpe tanti di quei sassolini che dovrete tremare...". Sono parole piu' che forti, si direbbe minacciose, che magari potrebbero preludere od anche "evitare" lo scoppio di scandali vari... Intanto Belen, l'attuale fidanzata di "Superman", si e' detta felicissima e più innamorata che mai.
A.D.