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Annamaria Ramadù aveva parlato col marito ieri sera via Skype...


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Massimiliano e Luigi Herat 17 maggio 2010Cisterna di Latina. 17 maggio 2010. Il dolore della famiglia di Massimiliano Ramadù é lacerante, il padre della vittima é stato portato in ospedale dopo la tremenda notizia, a dire poche parole ai cronisti é un familiare, uno zio del sergente 33enne morto all'alba di stamattina ad Herat. Le sue parole:  "Era una persona solare che amava il suo lavoro..." La zia di Annamaria, vicina alla nipote da questa mattina, racconta che solo ieri sera il Sergente Ramadù aveva comunicato con la moglie via Skype scrivendole: "Sto bene, tutto a posto, ci sentiamo". Lo zio paterno, il signor Luciano, racconta: "Massimiliano era preoccupato e dispiaciuto di dover partire, non voleva lasciare sua moglie, con cui era sposato da un anno. Per questo a marzo era sceso da Torino, dove viveva con lei, per accompagnarla a Cisterna di Latina dai suoi genitori...(...). L'ultima volta che ho visto mio nipote è stato a marzo. Era venuto a Cisterna per salutare la sua famiglia prima di partire per l'Afghanistan. Era un bravo ragazzo..."

Il sergente Massimiliano Ramadù era nato l'8 febbraio del 1977 a Velletri (Roma),  era in servizio dal dicembre del '98 presso il 32° reggimento genio guastatori della brigata alpina 'Taurinense' con il compito, tra l'altro, di controllare e bonificare gli itinerari percorsi dalle pattuglie e dai convogli militari.

Massimiliano e Annamaria si erano sposati l'11 luglio 2009 e solo pochi mesi dopo Max (come lo chiamavano gli amici) era partito per Kabul.

Kayenna




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