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Stragi Falcone e Borsellino, Sergio Lari riapre inchiesta Addaura.


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Caltanissetta riaperta inchiesta stragi '92Procura di Caltanissetta. 21 anni dopo il fallito attentato la sera del 19 giugno 1989 alla villa di Falcone sul lungomare dell' Addaura (Palermo) spuntano 6 nuovi indagati tra cui il boss Salvino Madonia, capo mandamento della borgata" Vergine Maria" ,  Raffaele e Angelo Galatolo  ed anche  Angelo Fontana, che pare si sia autoaccusato.

Il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari ha voluto chiedere al Gip l'incidente probatorio per comparare le tracce biologiche già rinvenute sui reperti trovati il 20 giugno dell'89 con i nuovi indagati chiamati in causa oggi da alcune testimonianze...

L'incidente probatorio riguarda dunque i campioni di Dna sulle pinne, la muta da sub ed una maschera ritrovati sugli scogli dov'era stato piazzato l'esplosivo ai piedi della villa presa in affitto da Falcone. Quella sera ospite di Giovanni Falcone c'era l'allora procuratore federale svizzero, Carla del Ponte, che stava indagando sul riciclaggio di denaro sporco in Svizzera e i rapporti con l'alta finanza (un giro di ingentissimi capitali mafiosi).

Se quello dell'Addaura fu un fallito attentato o un intimidazione forse non lo sapremo mai; il materiale venne trovato e neutralizzato dagli uomini della scorta del magistrato la mattina del 20 giugno. Sul ruolo che avrebbero avuto Antonino Agostino e Emanuele Piazza, i due agenti dei servizi segreti uccisi dopo il fallito attentato e che si presume fossero presenti all'Addaura quella sera, possiamo riportare solo le testuali parole del procuratore Lari che dice: "C'è una doppia chiave di lettura. Non posso aggiungere altro". Intanto un certo Vito Lo Forte avrebbe fatto luce su una verosimile lacerazione tra due fazioni all'interno dei Servizi Segreti deviati, quella contro Falcone e l'altra che avrebbe invece voluto in qualche modo proteggerlo...

Infine, sulla presenza di una talpa che avrebbe preso parte alla cena del 19 giugno a casa di Falcone, il giudice Lari risponde che sarebbe preferibile non parlarne durante questa fase dell'inchiesta.

Saranno comparate a giugno le impronte digitali lasciate quella sera dagli attentatori con le traccie biologiche dei nuovi indagati tra i quali anche Gaetano Scotto, uomo chiave nel collegamento tra mafia e servizi già indagato per la strage di via D'amelio, dove morì Borsellino e gli agenti della scorta.

Il Dna prelevato dagli attrezzi da sub verrà confrontato poi con quello dei due agenti dei servizi uccisi dopo il fallito attentato: Emanuele Piazza e Antonino Agostino. Sergio Lari a questo proposito ha detto: "Facciamo il confronto del Dna con Agostino e Piazza anche per escludere che le tracce biologiche rinvenute appartengano a loro". "Il motivo per cui bisogna fare chiarezza su quel fallito attentato fino in fondo é "perche' da lì parte la stagione stragista del 92" ha spiegato Sergio  Lari. Ddc




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