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Le compulsioni come atteggiamento depotenziante


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Le compulsioni come atteggiamento depotenziante Le compulsioni sono atteggiamenti palliativi che a parer del soggetto, contribuiscono in qualche modo a gestire il momento di tensione alto e lo stress violento.

Come riconoscere le compulsioni:
Le compulsioni sono il prolungamento delle ossessioni; queste ultime da mentali, diventano comportamentali con le compulsioni.
Così una persona che soffre di compulsioni starà attento a pulire tutto quello che vede, convinto per esempio o ancora spinto dalla ossessione che qualcuno o qualcosa possa contagiarlo.

La paura di prendere qualche malattia, può infatti innescare quell’atteggiamento compulsivo che ti fa lavare ripetutamente le mani.

Ancora, quando ci si sente non sicuri, anche fra le persone care o in ambienti familiari, e ci si convince che qualcuno possa tramare un complotto, il soggetto disturbato reagisce non accettando per esempio un pranzo di lavoro o un aperitivo con gli amici, perché teme possano avvelenarlo.

Così quando una trauma ha sconvolto la nostra vita in maniera apparentemente irreparabile, la nostra mente per fuorviare il danno, si impegna in altro ripetutamente.

Portare avanti cicli, gesti ripetuti, frasi o parole è il classico sintomo di chi ha un atteggiamento ossessivo – compulsivo.
C’è chi conta le penne, le persone che incontra per strada, c’è chi prega ripetutamente a bassa voce o chi ancora, controlla spesso se il gas della cucina è spento o se ha lasciato il ferro da stiro acceso.

Guarire dalle ossessioni:
Oggi grazie agli psicoterapeuti e alle soluzioni proposti dall’orientamento cognitivo – comportamentale, è possibile rieducare la mente e il comportamento del paziente e dire definitivamente addio al disturbo mentale che viene considerato a tutti gli effetti una patologia mentale, legata al disturbo d’ansia.

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