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Trentennale omicidio Dalla Chiesa. Oggi anche i figli dei figli Nando, Rita e Simona a Palermo.


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Palermo 3 settembre 2012 - Carlo Alberto Dalla Chiesa Un' intera generazione dopo, trent'anni. Era il 3 settembre del 1982 quando il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la giovane moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente della scorta Domenico Russo, furono ammazzati a colpi di kalashnikov dalla mafia.

In via Isidoro Carini, alle dieci di questa mattina, dinanzi ai figli Rita, Nando e Simona si terrà la cerimonia di commemorazione con la deposizione di una corona d'alloro sul luogo dell'eccidio, alla presenza del ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, in rappresentanza del Governo tutto.

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Sempre oggi verrà scoperta una targa a Corleone, là dove ebbe luogo l'ultima apparizione pubblica del Generale, 13 giorni prima di morire ucciso. Ad agosto dell'82 infatti il nuovo prefetto di Palermo, lasciato sempre più solo da Istituzioni con le "mani legate" presenziò ad un anniversario, il quinto anniversario dell'omicidio di un tenente dell''Arma dei Carabinieri, anche lui ammazzato dalla stessa criminalità organizzata che stava scoprendo e combattendo nell'intento di debellarla. Era solo il 1977 quando già il tenente Giueseppe Russo in forza al Nucleo Investigativo di Palermo aveva individuato gli interessi economici e le attività del gruppo mafioso che si stava organizzando intorno a personaggi come Michele Greco, Totò Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella...

Erano gli anni in cui il controllo della mafia sui finanziamenti pubblici e i grandi appalti, all'epoca per la ricostruzione del Belice ad esempio, si stava consolidando. Riciclaggio, mafia e potere politico uccisero coloro i quali gli erano d'intralcio, ma invano. L' eredità di questi eroi è stata raccolta, studiata ed utilizzata per sconfiggere la mafia politicamente, economicamente e culturalmente.

"Ci sono cose che non si fanno per coraggio. Si fanno per potere continuare a guardare serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei propri figli. C’è troppa gente onesta, tanta gente qualunque, che ha fiducia in me. Non posso deluderla".

Oggi trent'anni dopo, gli occhi del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa stanno guardando serenamente i suoi figli, insieme a tutta quella gente onesta che in lui ha avuto fiducia e che lui non ha deluso. ddc


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