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Viola-Renée


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Viola-Renée

Viola-Renée: raccontami una favola
io: no, ti racconterò una storia…
Viola-Renée: c’era una volta?!
io: le storie non iniziano con c’era una volta.
Mia figlia non è ancora nata, non esiste il suo
embrione, esiste solo il desiderio, solo un
pensiero, e che sia una signorina o un
signorino poco importa, ma se fosse femmina
si chiamerebbe Viola-Renée e testimonierebbe l’amore.
Viola-Renée: me la racconti allora questa storia?
io: hai fretta di chiudere gl’occhi per
incontrare angeli e non orchi?!
Viola-Renée: ho voglia di sentire la tua voce
accompagnarmi nella mia vita.
Parla già come una grande, ma non è che un
pensiero nelle nostre vite; Viola-Renée non
esiste ancora, ma è già grande, ieri nasceva,
oggi si diploma e domani sarà impegnata ad
incoraggiare il mondo ad essere più buono.
Viola-Renée ha il valore della vita come si
deve nelle sue vene, ha un marchio di
fabbrica che le dice di essere una persona
coraggiosa e altruista, ha il futuro nelle sue
mani, ha il colore di un tramonto sano sui
suoi occhi che saranno i miei. Avrà nei suoi
geni la combattività della sua mamma, e l’arte
del padre, qualunque essa sarà.
Viola-Renée: come sarà il primo giorno di scuola?
io: sarà come quando sei nata, pronta a
conoscere, insegnare, a vivere, e ad amare.
Sarai libera, perché del pregiudizio non te ne
importerà niente; sarai libera, libera di
pensare senza influenze alcune… e sarai fiera
nel portamento, avrai le spalle dritte, larghe e
forti, perché saprai che ci saranno le
ingiustizie sulla tua strada, ma le saprai
affrontare perché hai deciso di vivere, vivere
come una persona di valore, perché vieni da
una famiglia di valore, in una casa di valore.
E i tuoi amici non avranno colore, non
avranno preferenze sessuali, non avranno
credo polito o religioso che a te interesserà
contestare, e sarai la prima ad amarli così come saranno.
E scrivo di te che già esisti nella vita che
vorrei, come quando si dipinge un quadro…
guardo e osservo con attenzione il soggetto da
ritrarre, e lo riporto sul foglio seguendo quel
che è la mia percezione e la mia passione…
così ritraggo te che ancora non esisti sul
foglio dove disegno la mia vita.
Viola-Renée: papà cosa significa “fede”?
io: “fiducia”, e ripongo le mie mani nel
rispetto della mia vita, e nel rispetto della mia
vita disegno la tua esistenza, che colori il mio sorriso.
Viola-Renée non sa ancora tutte queste cose,
ma nel mio immaginario dedico quei
momenti che verranno agli scenari più belli.
E mi alzerò volentieri la notte per sforzarmi a
cantarti ninne nanne che imparerò sul campo,
e sarò in prima fila per farti mangiare, e
dedicarti tutto l’amore che posso… e già mi
emoziono pensando, non a quando dirai la tua
prima parola, ma a quando compierai il tuo
primo passo verso una vita che ti attende.
Viola-Renée non esiste ancora, ma i nostri
pensieri sono giovani e frizzanti, e lei presto
avrà la forma dell’amore che s’imprime ogni
giorno nei nostri giorni.

Lino Grimaldi Avino

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