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Rossella Urru, Margherita Boniver adesso chiede silenzio stampa


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Rossella Urru lavora a Nouakchott Provincia di Tindouf (Algeria) - A 133 giorni dal suo sequestro, avvenuto in Africa nord-occidentale, di Rossella Urru, 29 anni, arrivano notizie confuse e drammatiche tra alti e bassi. Prima il rimbalzo dei lanci di agenzia italiani ed esteri di ieri, quando la liberazione era stata data per avvenuta. Tutto falso: "La notizia su un accordo tra il governo mauritano e al-Qaeda è falsa", questo è quanto invece pervenuto da fonte "bene informata" vicina ai mediatori.

Rossella è una cooperante per il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (CISP). La 29enne sarda fu rapita mentre svolgeva la sua attività umanitaria nel Maghreb Islamico la notte tra 22 e 23 ottobre 2011. Sarebbe stato il gruppo terroristico Jamat Tawhid Wal Jihad Fi Garbi Afriqqiya (attivo tra Algeria, Mauritania e Mali) ad effettuare il sequestro. A rapire la giovane sarebbero stati dei dissidenti dell'organizzazione terroristica Al Qaeda nel Maghreb Islamico, gli stessi che due mesi dopo il rapimento della Urru rivendicarono anche l’attacco al campo profughi saharawi di Rabouni ( Provincia di Tindouf), in Algeria, lo scorso 23 ottobre dove la giovane cooperante svolgeva la sua opera con il Comitato Internazionale. Che cosa vogliono ?  I rapitori  avrebbero chiesto 30 milioni di euro per liberare Rossella e gli altri due cooperanti di nazionalità spagnola rapiti la notte tra il 22 ed il 23 ottobre con lei, i giovani Ainhoa Fernández de Rincón ed Enric Gonyalons. Sarebbero stati i terroristi africani dunque a sequestrare Rossella? La notizia della liberazione fatta circolare per ore nel pomeriggio di ieri, quella fatta trapelare solo oggi circa un presunto riscatto richiesto dai sequestratori ed il silenzio per troppo tempo calato su questa vicenda non fanno che aumentare sospetti e misteri su quello che oggi è un giallo internazionale
Il ministro degli Esteri Giulio Terzi, si era da subito trincerato dietro un "cauto ottimismo" mentre affermava che il riserbo era d'obbligo. Principali attori di questa vicenda, dopo i rapitori, sono infatti i servizi segreti italiani, il Burkina Faso in qualità di paese mediatore e, ovviamente, la Cia. Margherita Boniver, la parlamentare italiana inviato speciale in Mauritania della Farnesina, ex Ministro del governo Andreotti ed ex Sottosegretario al Ministero degli esteri dei governi Berlusconi, oggi ha chiesto il silenzio stampa. Silenzio stampa accordato, con l'invito però agli organismi deputati di non attendere più il sollecito dell'intera popolazione, prima di attivarsi concretamente come di dovere.

DovereDiCronaca

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