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Scoperto un ominide di quasi due milioni di anni


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nuovo fossile Australopithecus sediba Scoperto un ominide di quasi due milioni di anni. La specie di appartenenza potrebbe essere l'anello mancante nella catena evolutiva oppure un ramo parallelo al nostro, ma estinto.

La scoperta dei fossili è stata fatta nel 2008 dallo scienziato Lee Berger, ma gli scavi nella periferia di Johannesburg in Sud Africa continua ancora oggi; l'impresa non è stata semplice, ci sono voluti molti mesi di lavoro per rimuovere le vecchie ossa incorporate in enormi blocchi di sedimenti, ma alla fine gli scienziati hanno portato alla luce due antichissimi scheletri fossilizzati e ben conservati:  un giovane di 12 anni e una femmina di mezz'età.
Mesi di studi hanno evidenziato che questi fossili risalgono a 1,8 milioni di anni fa ossia circa ad un milione di anni prima del famoso scheletro Lucy, la femmina di Australopithecus afarensis considerata un antenato del genere umano.
"Questi fossili ci danno una straordinaria visione dettagliata di un nuovo capitolo della evoluzione umana, diventando una finestra in un periodo chiave in cui gli ominidi fecero il passaggio critico dalla vita sugli alberi alla vita sul terreno ", spiega Berger (Università di Witwatersrand, Sud Africa).

Gli scienziati ritengono che i resti appartengono ad una specie di ominidi prima sconosciuta sconosciutia, che hanno battezzato Australopithecus sediba ipotizzando che questa specie potrebbe rappresentare una transizione tra l' Australopithecus e i primi individui del genere Homo. Altri esperti invece ipotizzano invece che il fossile appartenga ad un ramo parallelo della linea evolutiva umana poi però estinto. In entrambi i casi, si tratta di una scoperta sensazionale, che fornisce informazioni sugli antenati dell'uomo di due milioni di anni fa.

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