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Scienze e Ambiente

Scoperto dal telescopio orbitale Keplero della Nasa sistema extrasolare con 6 pianeti.


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Kepler 11 e i pianeti extrasolari Kepler-11 è una stella simile al Sole che si trova circa 2.000 anni luce dalla Terra, attorno a questa stella è stato scoperto un sistema solare con sei pianeti. Gli astronomi sono riusciti a determinarne orbita e massa, proprietà dinamiche, posizioni in un piano attorno alla stella e anche dedurne la composizione. E 'il più grande sistema planetario extrasolare scoperto finora con la tecnica del transito, cioè grazie alla misurazione della attenuazione della luce di una stella quando un pianeta attraversa la linea di vista dalla Terra, praticamente una specie di micro eclisse che oscura di pochissimo la luminosità della stella.

La scoperta è stata resa possibile grazie al telescopio Keplero, della NASA, quasi un metro di diametro. Si tratta di un dispositivo progettato per trovare e studiare pianeti extrasolari in transito è stato lanciato nello spazio nel marzo 2009. Più di 100 pianeti sono stati osservati con Keplero con la tecnica del transito, che richiede strumenti in grado di misurare piccole variazioni di luminosità delle stelle causate da un piccolo corpo rispetto alla stella. Questo telescopio vede più di 150.000 stelle in un campo visivo che copre circa 1 / 400 del cielo. Il nuovo sistema planetario è così interessante e ci sono così tante incognite da risolvere che gli scienziati hanno già annunciato che cercheranno di mantenere attivo il telescopio per più tempo possibile per studiare i dettagli del sistema.


 

Eclissi di Sole e sciame meteorico per uno spettacolare inizio del 2011

Eclissi di Sole del 4 gennaio 2011 Il 2011 passerà alla storia come l'anno delle sei esclissi, i prossimi dodici mesi saranno spettacolari dal punto di vista dei fenomeni astronomici visibili dall'Italia, si potranno osservare due eclissi di Luna e ben quattro eclissi di Sole. Domani 4 gennaio 2011 a partire dalle 7,45, la Luna si troverà perfettamente allineata fra la Terra e il Sole e comincerà una spettacolare eclissi che raggiungerà il suo picco  alle 9,12 a Milano, alle 9,11 a Roma e alle 9,06 a Palermo. 

L'eclissi sarà la maggiore visibile dall’Italia fino al 2026, con una copertura del disco solare che in alcune località supererà il 70% del diametro.

Per godere la visione dell'evento occorrerà proteggere gli occhi con le speciali lenti atte allo scopo, (per evitare danni alla retina)   cercando un luogo con l'orizzonte sgombro poichè il sole sarà, vista l'ora, basso sull'orizzonte.

La notte a cavallo tra il 3 ed il 4 Gennaio è anche la migliore per vedere lo sciame meteorico delle Quadrantidi, con un massimo previsto di circa 120 meteore/ora.

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Ritrovata la più antica scarpa in cuoio

Antica scarpa di cuoio E'stata rinvenuta in Armenia durante una campagna archeologica in una caverna nella provincia di Vayotz Dzor, quella che, per ora, risulta la più antica scarpa in cuoio indossata da un essere umano. La scarpa, in perfette condizioni, risale al 3500 a.c. circa. E' ricavata da un unico pezzo di cuoio conformato in modo da adattarsi al piede e presenta tracce del grasso con il quale veniva trattata, probabilmente per mantenere la forma o per conservare meglio il calore. Non è possibile indicare se appartenesse ad un uomo o a una donna, perchè la misura pur essendo piccola, un attuale 37 europeo, ben si adattava anche ad un maschio dell'epoca. Nello stesso sito sono stati rinvenuti anche altri oggetti, quali contenitori con resti di cereali, albicocche ed altre piante commestibili, il tutto mantenutosi grazie alla stabilità termica della grotta dovuta ad un freddo molto secco e dal fatto che il suolo era ricoperto da uno strato di sterco di pecora molto compatto che ha avuto la funzione di sigillante. In un primo tempo si era pensato che i reperti risalissero a 600-700 anni fa, ma il successivo esame al radiocarbonio effettuato in due distinti laboratori ha stabilito che gli stessi sono precedenti di alcune centinaia di anni rispetto a quelli che indossava Otzi, l'uomo del Similaun. Le tecniche di manifattura della scarpa sono comunque molto somiglianti a quelle rinvenute in altre parti d'Europa, suggerendo che questo tipo di calzatura sia stata utilizzata per migliaia di anni. Nelle vicinanze della caverna sono state rinvenute delle tombe di bambini, ma poco si è riusciti a scoprire su quell'epoca.

RR

 

Evoluzione: siamo tutti discendenti dello stesso antenato?

Nuova teoria evoluzione Da circa 150 anni gli studi, a livello molecolare delle varie forme di vita, hanno accumulato sempre più prove della somiglianza biologica di tutti gli organismi viventi. Gli evoluzionisti dibattono sui rapporti evolutivi sostenendo talvolta il singolo albero genealogico, altre una serie di alberi interconnessi (rete della vita). Nel secondo caso la vita primordiale sarebbe dovuta ad un notevole trasferimento orizzontale di geni, come avviene tuttora fra organismi unicellulari, e dimostrerebbe che la vita sia sorta da diversi antenati indipendenti.

Una recente ricerca effettuata alla Brandeis University, pubblicata su Nature, teorizza che pur essendo possibile che la vita si sia originata più volte indipendentemente tuttavia nell'evoluzione ci sia stato un collo di bottiglia tale da far sopravvivere i discendenti di una sola di queste origini. Oppure popolazioni separate potrebbero essersi mescolate scambiandosi nel corso del tempo abbastanza materiale genetico da diventare un'unica specie che alla fine è stato l'antenato di tutti noi. In entrambi i casi tutte le forme di vita sarebbero geneticamente correlate.

La conclusione si basa sullo studio di un gruppo di 23 proteine essenziali universalmente conservate, presenti in tutti gli organismi conosciuti, prendendo in esame organismi rappresentativi degli eucarioti, dei batteri e degli archea ed analizzando i percorsi che hanno portato a variazioni della loro struttura.

Quindi un unico antenato, ma non sembra un pò tendenzioso? Innanzi tutto è chiaro che geneticamente tutti gli esseri viventi sono formati delle stesse sostanze, ma questo è dovuto proprio alla caratteristica della terra che ha permesso che alcuni elementi presenti in natura si combinassero tra loro attraverso reazioni chimiche. Però non si può escludere che ogni reazione abbia dato luogo ad una diversa forma di vita, seppur composta dagli stessi elementi ed adattatasi in maniera differente all'ambiente. Quindi sicuramente siamo fatti della stessa sostanza, ma non per questo discendiamo dallo stesso antenato.

Solo ulteriori studi, potranno portare un pò di luce sul'evoluzione delle specie viventi, molto si è fatto, ma il più resta da fare.

RR

 

 

Caracol: città Maya mappata a tempo di record

Caracol, città Maya mappata in tempi record Una nuova tecnologia basata sull'uso del laser è stata sperimentata da una coppia di archelogi statunitensi per effettuare la mappatura della città Maya di Caracol in Belize. La tecnologia si chiama Lidar che montata su un aereo bimotore ha consentito in pochi giorni di effettuare in pochi giorni ciò che non si era riusciti a fare in 25 anni, ossia tracciare la mappa della città circondata e ricoperta dalla foresta.

Cosa c'è di nuovo? I rilevamenti aerei si sono sempre effettuati fin dai tempi di Lindberg primo trasvolatore atlantico.

Di nuovo c'è che i normali sistemi di rilevazione non consentivano di penetrare a fondo nel fitto fogliame della foresta del Belize, cosa che tramite il Lidar (rilevamento e classificazione della luce) si è riusciti a fare. Con questo sistema tramite una sessantina di voli nord-sud e circa altrettanti est-ovest, inviando al suolo un flusso continuo di impulsi radar, viene riflesso un segnale che registrato e triangolato da ricevitori Gps viene rinviato a computer in grado di produrre fotografie del suolo.

In poco più di dieci ore si sono ottenuti dettagli topografici molto chieri dell'antica città che si estendeva presumibilmente per circa 100 chilometri quadrati e tra il 550 ed il 900 d.C. raggiunse i 115mila abitanti.

L'uso di questa tecnologia secondo il parere della dottoressa Diane Chase rivoluzionerà l'archeologia Maya consentendo il ritrovamento di molti siti ancora coperti dalla vegetazione.

RR

Come funziona la tecnologia Lidar: il video

 

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