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Cultura e spettacolo

La Sindrome di Spock - dal 16 al 30 Aprile a San Severo (FG)

Domenica 13 Aprile 2014 10:28


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La Sindrome di Spock - dal 16 al 30 Aprile a San Severo (FG) Verrà inaugurata il 16 C.M. la mostra d'arte contemporanea "La Sindrome di Spock".
Esporranno Maurizio Fusillo (1990, professore di Web Design all'accademia di belle arti di Foggia, già menzione per le arti elettroniche al Premio Nazionale delle arti 2013) e Delia Dellisanti (1994) dell'Accademia di Belle Arti di Bologna.
La mostra si svolgerà a San Severo (FG) nei locali del "Caffè Tra le Righe", sito in Via de Cesare, 13 e rimarrà aperta dal 16 al 30 Aprile.
Il Testo Critico è a cura di Antonino Foti (Accademia di Belle Arti di Foggia)
Il 16 e 17 Aprile, d alle ore 20.30 alle 21.30 sarà in mostra anche un'installazione di arte elettronica, "Thinking Machine (A long letter to R-)" di Maurizio Fusillo, realizzata con stampanti ad impatto.
Parte del ricavato dalla vendita delle opere verrà devoluto all'associazione ONLUS "Informatici senza Frontiere" per sostenere il loro progetto ISA (I Speack Again).

LA GUERRA DEI MONDI (testo critico di Antonino Foti)

La dicotomia umanità/tecnologia e il quotidiano interagire tra questi due elementi stimola le menti più o meno intellettuali a disquisire sul pericolo che intercorre nel mettere in relazione un ossimoro e nella forzata necessità di farlo convivere, grazie all’elemento anti rigetto che è la grande e smisurata fiducia che l’uomo ripone nel mezzo tecnologico. Tuttavia, questo fervore dialettico è il sintomo di una profonda frustrazione tutta contemporanea in cui, nel pericoloso processo di umanizzazione della macchina, è insita l’impotenza nel collocarla a margine delle nostr e vite, anzi, la consapevolezza che, quasi senza accorgersene, di come le si sia delegato il compito di calcolare, di riflettere o di elaborare processi mentali tesi alla creazione. Sono tanti gli esempi nella letteratura o nella cinematografia di come ci si sia posti il problema, in alcuni casi quasi al limite della profezia , se pensiamo ad Asimov o a Kubrick, questo perché sin dai primordi della tecnologia, l’utopia legata al miglioramento della vita quotidiana – che in alcuni casi c’è – ha allontanato sempre più l’individuo da quello che è il suo ruolo nel mondo e da come all’interno di esso si debba porre. È su queste dinamiche che Maurizio Fusillo e Delia Dellisanti hanno inteso descrivere e cercato di far convivere la freddezza dei contenuti computerizzati con il calore dell’intervento gestuale, “ardente†e umano. Secondo la loro visione “stereoscopica†e critica del dualismo uomo/macchina, i due interventi, pur convivendo su uno stesso pian o fisico del supporto, non si conciliano certo con quelle che sono le prerogative dei due elementi e, anzi, la forzata convivenza, non fa altro che accentuarne di più il naturale abisso ideologico. Infatti, nelle loro opere, a prevaricare e ad annichilire il freddo supporto – in cui a tutti gli effetti è insito il concetto di “calcolo†– è l’intervento umano, irregolare e anarchico, che interrompe violentemente la monotonia delle cifre e dei calcoli, declinandoli a mera memoria inutile, umiliandone la loro razionalità con l’irrompere del sentimento. Tuttavia, anche l’irrazionalità del sentimento umano viene intaccata in uno scambio di fluidi concettuali, dove però salta agli occhi quale dei due elementi ne uscirà umiliato.
Le macchie sono il caos, il supporto la logica, in una guerra dei mondi in cui lo sconfitto avrà vinto, perché artefice di un cortocircuito, a prescindere dalla prospettiva da cui osservare le dinamiche intrinseche che lo rendono necessario o, al contrario, dannoso per i suoi sviluppi oggettivi. È lo Yin e Yang e, probabilmente, l’uno non potrebbe esistere senza l’altro nella nostra contemporaneità. Fusillo e Dellisanti lo dimostrano attraverso il loro linguaggio, fieramente opposto, ma bramoso di convivenza e non potrebbe essere altrimenti. È una diatriba, una fiera discussione con cui i due affrontano l’argomento, insieme, legati da un filo concettuale contrapposto, ma convivente, dove probabilmente si tollerano restando tuttavia sulle loro posizioni, dialogante però, consapevoli che il dialogo è un punto di partenza per un approdo in cui si sente la necessità di un accomodamento pacifico. È utopia, ma anche questa, depurata della sua ingenuità, serve a comprendere il punto oltre il quale non addentrarsi.
ANTONINO FOTI


 

I TEATINI NUNC EST BIBENDUM OMAGGIANO CHIETI CON IL LORO NUOVO VIDEO

Domenica 13 Aprile 2014 10:02

I TEATINI NUNC EST BIBENDUM OMAGGIANO CHIETI CON IL LORO NUOVO VIDEOCHIETI – E' uscito venerdì 11 aprile il videoclip di "Nunc Est Bibendum", nuovo singolo della storica band teatina Nunc Est Bibendum. Il filmato, con la regia di David Di Bernardo, è stato girato interamente a Chieti ed è concepito come un percorso tra i luoghi più caratteristici della città come Piazza San Giustino e la Villa Comunale.
I Nunc Est Bibendum sono oggi composti da Paolo Polidoro (voce e basso), Diego Simone (chitarre), Fabio Sciarrelli (batteria) e Massimo Giuliano (voce e tastiere). Il testo di "Nunc Est Bibendum" riassume un po' la storia del gruppo, che ha da poco festeggiato i suoi primi 18 anni di vita: “Come dice la prima strofa, 'Diciotto anni ormai e vince sempre lei, Dea della Musica': è una verità assolutaâ€, dichiara Paolo Polidoro a proposito di questo brano.

Biografia:
I Nunc Est Bibendum si sono formati a Chieti il 15 ottobre 1995. Nell’arco della loro lunga carriera hanno ricevuto alcuni importanti riconoscimenti: il brano "Oscuri eroi", ad esempio, ha vinto il premio come miglior testo al Festival di Castrocaro 1999, raggiungendo la semifinale.
Da menzionare altresì "Te propongo esta noche", canzone di Luis Miguel di cui i Neb hanno inciso nel 2006 una cover che fu inserita in un cd-tributo all’artista latino. Lo stesso Miguel ha particolarmente apprezzato la versione di "Te propongo esta noche" targata Neb, che è stata poi trasmessa nelle radio sudamericane e messicane, nonchè in Portogallo e Spagna.
I Nunc Est Bibendum hanno inoltre aperto il concerto di Gianna Nannini del 1° maggio 2006 a Pescara e, sempre nello stesso anno, hanno partecipato alla finale di "Sanremo Rock", proponendo il brano "Inutile". L’anno successivo sono a Milano per un’infuocata performance alla convention del Rocky Horror Picture Show, raduno nazionale dei fan.

Non solo: i Neb si sono esibiti due volte a "Rock Targato Italia", prendendovi parte nel 1999 e nel 2005. In quest'ultima occasione sono arrivati addirittura in finale, suonando al Coetus Club di Roma. A tale proposito, va detto che è forte il legame dei Nunc Est Bibendum con i locali della Capitale: il gruppo, infatti, è stato in passato anche al Jailbreak ed è appena rientrato in Abruzzo dopo aver tenuto, mercoledì 9 aprile, un energico live alla Locanda Blues.

Discografia ufficiale:

"Nunc Est Bibendum" (1997)
"In vino veritas" (1999)
"Fabula" (2005)
"151095" (2009)
"Via" (2010)

 

Al teatro Brancaccino: La vita è una beffa del destino.

Mercoledì 09 Aprile 2014 09:52

‘Al teatro Brancaccino: La vita è una beffa del destino.LA VITA è UNA BEFFA DEL DESTINO’ è uno spettacolo TRAGICOMICO, che mette in scena l’eterno conflitto del rapporto uomo-donna in chiave ironica e neorealista.

Una nuova giovane compagnia, un autore che ha fatto la storia della drammaturgia italiana. Emanuele De Scisciolo, in collaborazione con FREEP EVENTI mette in scena dal 2  al 4 Maggio al teatro Brancaccino LA VITA E' UNA BEFFA DEL DESTINO tratto da Il Belvedere e Ordine e matrimonio, due atti unici di Aldo Nicolaj. Sul palco Maria Chiara Augenti, volto noto del cinema e della televisione, e Carlo Disint. La regia è di Greta Agresti. Due testi che vedono protagonisti un uomo ed una donna di cui, con una scrittura ironica tra il teatro dell’assurdo e il neorealismo, viene messo a nudo la ferocia di un rapporto inguaribilmente da vittima/ carnefice. Dove la vittima è quello che sembra il carnefice e viceversa. I personaggi giocano i loro stessi ruoli ruotando intorno al paradosso, che regna nella scrittura di Nicolaj e che la regia di Greta Agresti fa risaltare e porta fino all’estremo.

Attori protagonisti:
Maria Chiara Augenti, volto noto del cinema e della televisione
Carlo Disint
Regia di: Greta Agresti
Testi di Aldo Nicolaj versatile commediografo, scomparso nel 2004, che esplora la
realtà della vita di coppia con ironia e disincanto.
Musiche dal vivo

Stefania Barbesi


Per informazioni e contatti: TEATRO BRANCACCIO

 

AVVISO: Peppa Pig diffida DJ ANICETO

Martedì 08 Aprile 2014 15:29

AVVISO: Peppa Pig diffida DJ ANICETO"AVVISO: il mio remix dance di PEPPA PIG è stato diffidato dalla casa editrice. SONO USCITO DAL PROGETTO, continuerà con altri nomi"; cosi, sommessamente, il twitter del Dj Aniceto, uno dei dj più impegnati nel sociale, e testimonial in tv dei sani valori con Piero Chiambretti, ha annunciato l'uscita di scena dal remix del famoso cartone animato che era stato pubblicato da pochissimi giorni sui digital store. Al lancio del disco Aniceto aveva dichiarato: "Il mio sogno è sempre stato vedere in discoteca figli e genitori ballare insieme, sorridenti e felici, e con questo remix esaudirò questo mio desiderio. Mi piacerebbe inoltre che ballando questo remix dalle note zuccherine e peperine, chiunque possa concedersi per qualche minuto la spensieratezza e la serenità insita in ogni bambino ma ormai persa da noi adulti".

Per i sostenitori del simpatico Dj campano il triste annuncio è stato davvero una brutta notizia, sono centinaia i messaggi di solidarietà dei follower del Dj Aniceto, che, ricordiamo, è specializzato in remake dance di pezzi storici. Dj Aniceto, in passato aveva fatto diventare dance, non senza polemiche, inni politici come Faccetta Nera e Bandiera Rossa e inni nazionali come il nostro Inno di mameli.

 

A Roma, la mostra di Enrico Benetta dal titolo Le parole del tempo.

Domenica 06 Aprile 2014 13:13

A Roma, la mostra di Enrico Benetta dal titolo Le parole del tempo.Si inaugura giovedì 10 aprile alle ore 18.00, negli spazi della Galleria Russo di Roma, la mostra di Enrico Benetta dal titolo Le parole del tempo, curata da Lorenzo Canova, con un testo in catalogo di Miriam Castelnuovo.

Per questa personale romana Enrico Benetta propone circa 30 opere site-specific: tele, sculture e installazioni che delineano appieno i tratti fondamentali della sua ricerca artistica, scandita dalla grande passione per la scrittura e in particolare dalla scelta del Bodoni: "La mia poetica si è concretizzata da subito in una direzione precisa: l’innamoramento per il carattere tipografico [...] ho avuto la folgorazione per il carattere Bodoni. Ho fuso scrittura e pittura perché per me sono un’unica cosa, il segno tangibile di un’esperienza totale. " (E. Benetta da intervista su ArteIn)

Il carattere Bodoni, divenuto la cifra stilistica distintiva dell'artista, in queste opere viene piegato alla pittura, all'acciaio cor-tèn e all'acciaio mirror, dando vita a un linguaggio contemporaneo e inedito, che senza ossimori e contraddizioni, trova nell'armonia tipica del passato classico, le proprie radici e la propria ragion d'essere.

"Benetta lavora dunque sulla storia della scrittura in relazione alle arti, sul linguaggio condiviso tra parola e immagine, confrontandosi ad esempio con il nitore delle epigrafi classiche, attraverso un carattere bodoniano di solennità lapidaria disfatta e ricomposta nella struttura rigorosa di lastre minimaliste in acciaio cor-tèn." (L. Canova)



 

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