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Discorso Premier Berlusconi 28 gennaio: " Mi farò giudicare, ma solo dal Tribunale dei Ministri..."


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Silvio Berlusconi chiede solo Tribunale dei ministri Oggi 28 gennaio Silvio Berlusconi è intervenuto personalmente sul Caso Ruby con un altro video messaggio il cui testo integrale è:

Care amiche e cari amici, ormai sta diventando un appuntamento fisso questo nostro incontro settimanale che ci dà l’opportunità di fare il punto sulla situazione politica e di Governo: vi devo confessare che leggendo certi giornali mi viene da pensare che io sia Presidente del Consiglio ad opera di chissà chi o quasi per caso, come se fossi il beneficiario di un sorteggio e non perché il Popolo della Libertà da me guidato ha vinto nettamente le elezioni; anzi a questo punto è giusto ricordare che io, il mio Governo, il mio partito e la mia maggioranza, oltre ad avere vinto le elezioni politiche del 2008, abbiamo vinto anche nelle elezioni Europee, e poi nelle Regionali e nelle amministrative. Abbiamo avuto una continua legittimazione popolare e continuiamo quindi a governare con l’impegno di sempre, forti del sostegno solido e chiaro degli italiani che ancora oggi ci danno più del 45% di preferenze nei sondaggi.
Non siamo noi ad aver tradito chi ci ha eletto. Noi portiamo avanti coerentemente il programma di governo concordato con gli Italiani. Non siamo noi ad aver stracciato il contratto col popolo, che ci aveva conferito un mandato talmente ampio da poter configurare questa come una legislatura costituente. Non siamo noi ad aver sabotato il cammino delle riforme facendo ripiombare il Paese nei teatrini della vecchia politica, nei teatrini delle verifiche, dei voti di fiducia a ripetizione. La verità è che contro di noi si è coalizzata tutta la vecchia politica che da sempre, da sempre si frappone al rinnovamento, anzi quella politica che porta la responsabilità della crisi dello Stato, dell’economia e della società italiana, quelli che nella Prima Repubblica erano fra loro avversari o anzi fra loro nemici, quelli si sono messi tutti insieme contro di noi, contro il Governo espressione della maggioranza degli italiani nella vana speranza di mandarci a casa: non hanno in comune alcuna tradizione , alcun valore, l’unica cosa che li unisce è conquistare il potere e far fuori Berlusconi con il soccorso rosso delle toghe politicizzate. Queste toghe sono pronte ad intervenire ogni qual volta la situazione lo richieda. Ebbene, ancora una volta questa offensiva è stata e sarà respinta. Noi abbiamo la forza del popolo e la forza dei numeri: le opposizioni riunite ci hanno imposto, dal 29 settembre ad oggi, ben 7 verifiche parlamentari sulla tenuta del governo e noi abbiamo sempre vinto: 7 a zero su questioni cruciali come ben due voti di fiducia (il 29 settembre ed il 14 dicembre), abbiamo vinto contro due sfiducie individuali ai ministri Calderoli e Bondi (il 22 dicembre e 26 gennaio), con l’approvazione della riforma dell’Università del ministro Gelmini (il 23 dicembre), con il decreto per Napoli della giustizia convertito in legge e con la relazione sullo stato della Giustizia del ministro Alfano (il 29 gennaio).

Il Governo non si è mai fermato, neanche per un momento. Anche questa mattina il Consiglio dei Ministri ha lavorato per risolvere decine di problemi con vero spirito di squadra e con grande unità. Di fronte abbiamo la politica di palazzo a cui abbiamo risposto con cinque obiettivi concreti: Federalismo, il Fisco, il pinao per il Sud, Giustizia, la Sicurezza. Noi abbiamo approvato tutti questi provvedimenti in successivi Consigli dei ministri, ad eccezione della riforma tributaria alla quale stiamo lavorando con le forze sociali e della riforma della Giustizia, che è stata bloccata da Fini e dai suoi, sempre; ma da oggi in poi queste riforme, già concordate con gli elettori, saranno in testa all’agenda del governo, insieme al federalismo fiscale.

Noi, negli ultimi due mesi, abbiamo approvato in via definitiva la riforma dell’Università che completa l’intero ciclo della rifondazione della scuola, la prima che viene attuata dal dopoguerra. È stata approvata e diviene operativa la Banca del Sud. È già operativo il finanziamento della Cassa depositi e prestiti alle piccole e medie imprese. Abbiamo attuato una riforma della previdenza che nel pubblico impiego allinea l’età della pensione per uomini e donne e che per tutti dispone l’aggancio tra pensione e aspettativa della durata di vita: un meccanismo all’avanguardia in Europa. Il tutto senza un’ora di protesta, un’ora di scioperi. Noi abbiamo rinnovato il finanziamento per la detassazione degli straordinari, un finanziamento fondamentale per rilanciare la competitività delle imprese. Insomma, dopo aver difeso gli interessi italiani nelle sedi europee, ottenendo la riclassificazione del debito pubblico in base a criteri di sostenibilità, dopo aver varato una legge di stabilità finanziaria che è stata approvata dall’Europa senza alcuna richiesta di manovra aggiuntiva (cioè di altri tagli che avrebbero forse compromesso la ripresa economica e che abbamo saputo evitare), dopo aver messo al riparo l’Italia dalla speculazione internazionale e dopo aver garantito la coesione sociale del Paese stendendo una rete di ammortizzatori sociali di ben 32 miliardi di euro, ora siamo impegnati a condurre in porto il federalismo, realizzando così una riforma storica, che ridisegnerà il volto dello Stato rispetto agli altri Paesi europei. Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Sono dunque orgoglioso di quanto abbiamo fatto finora, nella convinzione che il centrodestra resti l’unica coalizione in grado di assicurare l’unità d’Italia e l’unica, l'unica garanzia di governabilità, a fronte di un’opposizione che lo vedete è debole, divisa e frammentata,  senza leader, senza idee, senza programmi, che sa solo proporre nuove tasse, come, ad esempio, la patrimoniale che penalizzerebbe tutte le famiglie italiane, che deprimerebbe gli investimenti, metterebbe in fuga i capitali e riaprirebbe la corsa alla spesa improduttiva. E vi dico, vi assicuro che finché ci sarò io, proposte come queste non passeranno mai: gli italiani lo sanno, voi lo sapete e potete stare tranquilli la patrimoniale non passerà mai.

Cari amici, come ormai tutti sapete, le tempeste non mi spaventano e più grandi sono, più mi convinco che è necessario reagire nell’interesse di tutti i cittadini, nell’interesse del nostro Paese. In 17 anni ne ho viste di tutti i colori : hanno cercato con ogni mezzo di cancellarmi dalla politica e dalla storia, lo hanno fatto anche colpendomi fisicamente, ma mai, ripeto mai, i nostri avversari avevano raggiunto vette così vergognose di irresponsabilità, di cinismo e di illiberalità, violando le norme più elementari del diritto e usando l’arma dell’indagine giudiziaria illegittimamente a fini di lotta politica; perché da troppo tempo una parte della magistratura persegue con ogni mezzo il sovvertimento della volontà popolare e per far questo non si ferma davanti a nulla. Quando in un Paese democratico (e questo accade solo in Italia) si arriva a violare il domicilio del presidente del Consiglio, la casa del Presidente del Consiglio e a considerare come un possibile indiziato di reato chiunque vi entri  come ospite, significa che il livello di guardia è stato ampiamente superato. Quando chiunque ha la colpa di essere entrato nella casa del Presidente del Consiglio si trova il propio telefono sotto controllo per mesi, mesi e mesi !!!

Non è un Paese libero quello in cui quando si alza il telefono non si è sicuri della inviolabilità delle proprie conversazioni, non è un Paese libero quello in cui un cittadino può trovare sui giornali delle proprie conversazioni che fanno parte del proprio privato e che non hanno nessun contenuto penalmente rilevante, non è un Paese libero quello in cui una casta di privilegiati può commettere ogni abuso a danno di altri cittadini senza mai doverne rendere conto. E’ giunto il momento di ristabilire una reale separazione e un corretto equilibrio fra i poteri e gli ordini dello Stato. Sia chiaro che io non ho alcun timore, come qualcuno continua a dire, di farmi giudicare. Davanti ai magistrati non sono mai fuggito, e la montagna di fango delle accuse più grottesche e inverosimili in 17 anni di persecuzione giudiziaria non ha partorito nemmeno un topolino: i mille magistrati che si sono occupati ossessivamente di me e della mia vita non hanno trovato uno straccio di prova che abbia retto all’esame dei tribunali; ma io ho diritto, come ogni altro cittadino, di presentarmi di fronte al mio giudice naturale, che non è la Procura di Milano, ma il giudice assegnatomi appunto dalla Costituzione, cioè il Tribunale dei Ministri, che non è un tribunale speciale fatto apposta per me, ma è composto da giudici scelti per sorteggio. E avendo io la coscienza totalmente tranquilla, lo farò appena sarà stata ristabilita una situazione di correttezza giudiziaria. Amici cari, io vado avanti nell’interesse del Paese che mi ha scelto come Capo del governo e che non ha mai rinnegato questa scelta e lo farò fino a quando sentirò la fiducia degli elettori, la fiducia della maggioranza del Parlamento, che sono gli unici capisaldi di ogni vera democrazia. Noi governiamo e continueremo a governare, il fango ricadrà su chi cerca di usarlo contro di noi. Un saluto affettuoso a tutti voi.

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