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Intercettazioni. Carboni, Martino e Lombardi che dice: "...Nunn’è cosa!"


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Flavio Carboni interrogato Roma. Regina Coeli. Flavio Carboni accusato anche di presunte pressioni per candidare il giudice Miller in Campania, comincia col dare le proprie generalità.

Estratto dal verbale dell'interrogatorio in carcere di venerdì 9 luglio a Flavio Carboni, arrestato giovedì 8 luglio.

«Sono Carboni Flavio, nato a Sassari il 14 gennaio 1932»

«Titolo di studio?»

Carboni: «La frequenza del liceo»

«Diploma di scuola media superiore?»

Carboni: «No, la frequenza. Non ho conseguito il diploma »

«Ha beni patrimoniali?»

Carboni: «Non dispongo»

«Nessuno? Automobile, abitazione, niente?»

Carboni: «No, li ho in uso, ma non sono miei...»

«È sottoposto ad altri procedimenti penali?»

«Sì»

«Condanne ne ha avute?»

«Sì»

 A questo proposito Carboni è accusato di far parte di  una associazione per interferire su attività di organi istituzionali e pubblica amministrazione.

Carboni sempre in quel contesto cerca di contraddire tutto per dimostrare la propria innocenza; ma nel farlo rinnega la sua "amicizia" con i coimputati, mostrando anche particolare disprezzo per l'ex sindaco di Cervinara (Avellino) Pasquale Lombardi.

Nel verbale di interrogatorio riportato dal Corriere.it si leggono le parole di Flavio Carboni a proposito Martino e Lombardi: "Per me sono due estranei, e mi hanno creato solo guai, altro che complicità " dice.

A proposito del geometra e giudice tributario Pasquale Lombardi, invece, era uno che parlava troppo e a sproposito per Carboni: "Uno stupido che al telefono diceva quello che a me non interessava... Io non ho mai avuto nessun rapporto di inciuci... Se poi i due soggetti, gli altri che sono incriminati, avessero altre intenzioni o avessero altre malefatte ai danni dello Stato, questo lo chieda a loro, non a me perché io con loro non ho nulla a che fare, né prima né dopo... I miei rapporti sono stati solo e unicamente quelli di ricevere richieste da entrambi, ma soprattutto da Martino, quello che frequentavo di più». Il giudice prova a controbattere che dalle intercettazioni telefoniche emergono interessi comuni e discorsi su interventi provocati da reciproche richieste, ma Carboni non si smuove: «Al Grand Hotel di Roma incontrai due o tre volte il signor Martino e gli dissi "Non mi far parlare più con quel coglione, scusi l’espressione, che al telefono mi dice queste cose"... Non ero tanto ingenuo da non immaginare, scusi sa... Io ho sempre immaginato di essere intercettato.

Ecco allora solo alcune delle conversazioni di "quel coglione". Lombardi ex giudice tributario e geometra nell 'avellinese, parla al telefono con personaggi con i quali e per i quali cercava di influenzare la Suprema Corte.

A propsito del magistrato Alfonso Marra, nominato presidente della Corte d’Appello di Milano, il 2 Marzo Paquale Lombardi dice al sottosegretario Caliendo:

" Tu devi intervenire dopo nella Commissione che deve vedere il ricorso" .

Caliendo risponde: "Sì, ma non lo fa, già c’ho parlato "

Lombardi: «Embè, è fesso allora!! che cazzo, chiamatello...! ".

Ma sempre Lombardi parla con Carboni in un'altra telefonata perchè non riesce ad influenzare chi deve e dice:

«Abbiamo già fatto una brutta figura nel riguardo di alcuni amici. E questo non va bene... Nunn’è cosa!... fissiamo un appuntamento con Marcello con il quale chiariremo tutti i rapporti presenti e futuri...».

Ky News

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