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Mentre fuori infuria la bufera, Giorgio Napolitano si sfoga così


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Roma - 6 Marzo.                                                          giorgio napolitano risponde ai cittadini che protestano

Il Presidente della Repubblica sul sito ufficiale del Quirinale parla delle motivazioni che la scorsa notte lo hanno fatto cedere al decreto interpretativo. Ricordiamo intanto che almeno non é "innovativo", cioé non modifica (...dà solo una spintarella!) le normative già vigenti. " Non si poteva fare diversamente" spiega in soldoni il Presidente Giorgio Napolitano, l'alternativa sarebbe stata un rinvio elettorale a non si sa quando e questo Paese deve camminare nonostante... chi governa, questo almeno ritiene il Presidente. Oggi intanto la polemica sul "decreto legge salvaliste" é a dir poco esplosa ed il popolo viola ha protestato accanitamente per le vie di Roma.
Il Partito democratico ha parlato di "trucco di chi prima sbaglia e poi usa l'arroganza per rifarsi", "condono elettorale" e decreto "ad listas" preannunciando una imminente manifestazione di protesta prevista a Roma per sabato prossimo. I manifestanti tra cui moltissimi giovani davanti a Montecitorio si sono rivolti direttamente a lui, a Giorgio Napolitano, con queste parole scritte anche sui manifesti: "Presidente non abbiamo capito...Non capiamo e per questo chiediamo al Presidente della Repubblica di spiegarci perchè lo abbia firmato" mentre nel frattempo diffondevano l'invito a partecipare alla protestta di oggi anche via sms e Facebook. E' partita poi l'e-mail al Quirinale".


Giorgio Napolitano
che sta assumendo un aspetto sempre piu' paterno e stanco che politico, risponde così agli italiani che stanno dimostrando con questi episodi di vedere in lui ancora un elemento di democrazia sia nel confronto-scontro e quindi nella dialettica politica sia in termini di principi etici, dice : 'I tempi si erano a tal punto ristretti che quel provvedimento non poteva che essere un decreto di quel tipo... Diversamente dalla bozza di decreto prospettatami dal governo in un teso incontro giovedi' sera - scrive, riferendosi all'incontro con Silvio Berlusconi che terminò in modo glaciale - il testo successivamente elaborato dal Ministero dell'Interno e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri non ha presentato a mio avviso evidenti vizi di incostituzionalita'... Né si è indicata da nessuna parte politica - scrive ancora- quale altra soluzione potesse essere ancora piu' esente da vizi e dubbi di quella natura".

Pier Ferdinando Casini presente in piazza come altri suoi colleghi parlamentari, ha sintetizzato il contenuto e lo spirito che hanno animato questa grandissima protesta: " I cittadini devono rispettare le file, gli orari per un concorso pubblico, le regole...Ma i partiti no? Noi possono scavalcare tutto ? "

Nel frattempo tutte le parti politiche, opposizione compresa invitano i cittadini a non prendersela col Presidente della Repubblica perché come hanno oggi detto  Gianfranco Fini e P. Bersani: " Il Presidente Napolitano non c'entra niente e non poteva davvero far altro ". C'è poi una considerazione squisitamente politica sui cui potremmo riflettere a proposito del decreto interpretativo controfirmato da Napolitano: se, prima di questo escamotage del Pdl, Polverini & Company potevano apparire vittime di una qualche eventuale ingiustizia, adesso non piu'. Assunta Di Vito

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