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Economia e finanza

Borsa di Tokio: Nikkei perde il 15% settimanale, rischio andamento borse mondiali ?

Sabato 01 Giugno 2013 17:10


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Borsa di Tokio: Nikkei perde il 15% settimanale, rischio andamento borse mondiali ? Con un passivo del 15% settimanale dell’indice Nikkei alla borsa di Tokio, l’andamento delle borse mondiali potrebbe essere a rischio bolla speculativa. Lo sostengono gli investitori sottolineando la possibile formazione di volatilità speculativa nei mercati dopo la chiusura di questa mattina del -5,12% sull’indice Nikkei di Tokio. Ombre di scenari ribassisti e storni all’orizzonte ?

Seduta pesante sui mercati asiatici dove l’indice Nikkei di Tokio chiude con un passivo del -5,12% la seduta, trascinato in rosso dalle vendite sui mercati europei e successivamente proseguite sulla borsa di Wall Street nelle negoziazioni di ieri. Nonostante l’andamento presso che positivo sui mercati odierni, gli investitori sostengono alcune ipotesi di fondo su una serie di eventi che potrebbero condizionare i mercati mondiali. Le notizie secondo cui la Federal Reserve potrebbe annunciare una riduzione dello stimolo monetario in tempi brevi già dalla prossima riunione, mette in allarme gli investitori sul fatto che i mercati, assetati di liquidità, potrebbero scendere dai loro valori massimi, considerando che la borsa di Tokio viaggia sui livelli più alti degli ultimi cinque anni e la borsa americana è al record con i suoi indici principali. Sono in corso sui mercati alcuni spostamento degli asset class sulla scia del fatto che l’economia reale in continua decrescita, vedi dati dell’OCSE, non riesce più a reggere i livelli massimi di rialzo raggiunti dai mercati mondiali.

Sono in atto riposizionamenti sull’oro, da sempre ritenuto un bene rifugio per gli investitori, portando il prezzo del metallo prezioso a ridosso della zona 1.400 dollari l’oncia. Segnali di conferma del manifestarsi di questo scenario giungono inoltre dallo yen, in calo di circa il 25% sul dollaro negli ultimi due mesi e i rendimenti rivisti a rialzo sui Btp e i Bonos spagnoli. La cautela è il sentiment che circola nelle sale, ma i più pessimisti sotengono che le politiche sui tassi bassi sostenute fino ad oggi sui bond govenativi, aumenterebbero il rischio di una formazione di una mini bolla speculativa, vista la volatilità dei mercati attuali. Tra gli investitori più ottimisti si potrebbe accendere uno storno ribassista dai massimi attuali, ma che resterebbe comunque all’interno di una linea di trend rialzista.

 

Monte dei Paschi e i Derivati

Venerdì 25 Gennaio 2013 15:46

Monte dei Paschi e i Derivati Il buco di Monte dei Paschi sarebbe stato visibile, almeno a Bankitalia e a Consob, già dal 2009, ma con l'utilizzo degli strumenti derivati, questi "problemini" di bilancio sono stati spostati negli anni.

Ora ci saranno le ovvie conseguenze, ma posso tranquillizzare i lettori che nel caso fossero risparmiatori presso Monte dei Paschi i loro conti correnti sono al sicuro fino a 100 mila euro grazie alla tutela del Fondo Interbancario di tutela dei depositi e lo stesso vale per i conti di deposito. Per i mutui nessun problema, per azionisti e obbligazionisti della banca c'è qualche rischio in più, perchè sono coloro che vengono rimborsati per ultimi, perdendo gli interessi,e ricevendo il capitale a rimborso solo per la quota proporzionale al ricavato dalle vendite delle attività.

La banca per coprire il buco di bilancio emetterà per l'ammontare di 3,9 miliardi di euro obbligazioni al tasso del 9 per cento. Queste verranno acquistate dallo Stato, che riceverà dalla suddetta banca gli interessi, oltre la totale restituzione del capitale al termine.

C'è ovviamente la possibilità che la Monte dei Paschi possa non riuscire a ripagare tutto questo ed in tal caso le obbligazioni si trasformerebbero in azioni, facendo sì che lo Stato Italiano diventi il principale azionista.

Tutto ciò è scaturito da operazioni tramite i derivati, che cosa sono?

La denominazione di "strumenti derivati" dipende dal fatto che il loro valore "deriva" dal prezzo dell'attività sottostante a cui il contratto fa riferimento. Le fluttuazioni e l'andamento di tali strumenti risultano pertanto direttamente correlate alle variazioni dell'attività sottostante.

In generale sono strumenti finanziari che si dividono in due grandi categorie: derivati dalle merci e derivati dalle attività finanziarie.

Quelli sulle merci si basano su attività reali come il petrolio, l'oro, il caffè; i secondi sono basati sugli andamenti di un tasso di interesse, delle valute, degli indici. Per fare qualche esempio possiamo parlare di futures: un contratto a termine con il quale si assume l'impegno di acquistare o vendere una certa quantità di una tale merce od attività finanziaria ad un prezzo e ad una scadenza futura predeterminati, però a differenza dei contratti a termine rappresenta un valore mobiliare, suscettibile di essere trasferito in modo immediato ed è scambiato soltanto all'interno dei mercati  regolamentati. Può servire per speculazione, vendendolo o comprandolo per guadagnare da rialzi o ribassi, oppure è utile al fine delle coperture dai rischi, perchè stabilisce prima i prezzi.

Tramite i derivati, infatti, si fanno delle scommesse o si comprano titoli tramite questi strumenti, senza però possedere nulla del bene sottostante.

I rischi nell'utilizzare tali strumenti è alto e chiaro a tutti, ed ormai è stato più volte dimostrato che hanno portato a situazioni difficili da gestire, anche perchè aumentano talmente rapidamente che riescono a dare una spinta al mercato tale da poterlo deviare!

Visti i risultati, tutti ci chiediamo: perchè non vietarli?

Effettivamente si potrebbe! In Germania erano vietati, in Italia non lo sono mai stati. Ora però sono diffusissimi. Per chi gioca in borsa sono una copertura dai rischi, un'assicurazione.

Inoltre non avrebbe più senso vietare uno strumento per coloro che appartengono ad un determinato Paese, quando poi si opera tutti in uno stesso mercato globale.

Bisogna però che Consob, Bankitalia (o chi per loro) trovi il modo di utilizzare gli strumenti derivati per le loro qualità positive, senza permettere di coprire i buchi di bilancio degli enti.

 

La Grecia reagisce con le Patate

Lunedì 05 Novembre 2012 22:52

La Grecia reagisce con le Patate Questa crisi sta portando tutti sul lastrico: le imprese non producono, perchè nessuno è in grado di comprare, e questo perchè il lavoro scarseggia o perchè si è perso il lavoro, e spesso il lavoro viene a mancare perchè le aziende non vendono... Insomma, un circolo vizioso! Ma la Grecia, Paese che nell'immaginario collettivo è più arretrato dell'Italia, ha reagito!
La Grecia sta combattendo la crisi con la Rivoluzione Della Patata!
I coltivatori diretti hanno messo a disposizione le patate prodotte direttamente ai cittadini a prezzi bassissimi, quasi dimezzati, togliendo anche tutti i costi di mediazione.
Pensando a questa vendita si potrebbe immaginare una rincorsa al produttore, invece hanno creato un sistema molto semplice e preciso: le persone di qualsiasi classe sociale, e si sono visti i più poveri accanto agli aristocratici, si mettono in coda per l'ufficio preposto alla prenotazione delle patate per la vendita diretta, i clienti fermano un determinato quantitativo di questa merce, e gli viene rilasciato un ticket. Questo ticket verrà consegnato al produttore diretto-venditore nel giorno e nel luogo prestabilito per gli approvvigionamenti.
In questo modo si è creato un altro circolo vizioso, ma positivo: anche le persone più colpite da questa crisi hanno la possibilità di acquistare le patate ad un prezzo molto vantaggioso,  i produttori continuano a produrre e guadagnare nello stesso modo, e i mediatori continuano a lavorare con tutti gli altri prodotti e anche con le patate destinate ai supermercati e alle catene della grande distribuzione.
Il popolo greco ha capito che era il caso di aiutarsi da solo, e ce la sta facendo!
La nostra nazione non è ovviamente sulla lama del rasoio come la Grecia, forse anche grazie ai pesanti e duri provvedimenti eseguiti dal governo tecnico, ma ormai la situazione delle famiglie è sempre più difficoltosa, e le statistiche prevedono che fino alla metà del 2013 il diagramma sarà ancora più negativo, con un tasso di disoccupazione che supererà l'attuale record, arrivando all' 11,5%.
Se le previsioni sono corrette, speriamo che qualche gentile coltivatore di beni di prima necessità come le patate, si offra per la vendita diretta a prezzi dimezzati!

 

IRPEF vs IVA: una nuova fregatura

Domenica 14 Ottobre 2012 13:47

IRPEF vs IVA: una nuova fregatura Eccoci tornati, con una nuova FINTA buona notizia!
L' IRPEF, imposta sui redditi delle persone fisiche, sarà ridotta di un punto percentuale!
Per reddito delle persone fisiche si intende la somma algebrica dei guadagni e dei costi, quindi i ricavi meno i costi sono coloro che danno origine alla Base Imponibile per l' IRPEF.
Per i redditi da Zero a 15000 euro la percentuale scenderà dal 23 al 22, per i redditi da 15001 a 28000 euro passerà dal 27 al 26%.
Fin qui sembra una buona notizia, ma...ecco la fregatura:
l' IVA si alzerà di un punto percentuale: andrà al 22% per i beni di consumo normali, e si alzera anche dal 10 all' 11% per i beni ad IVA agevolata!!!
Entriamo nel pratico: un pensionato all' interno della soglia della No Tax Area a livello di IRPEF non avrà nessuna agevolazione, ma per comprarsi diversi beni di cui ha bisogno spenderà l' 1% in più.
Infatti l' IVA la paghiamo tutti, l' IRPEF non proprio.
Prendiamo ad esempio il caso di un produttore: se avessi costi per 50000€ (iva esclusa perchè è una partita di giro), e ricavi per 70000€ il suo imponibile IRPEF sarebbe 20000 che con la tassa al 27% pagherebbe 5400€, al 26% invece spenderebbe 5200€. Il suo risparmi con la nuova aliquota IRPEF sarebbe di 200 euro. Soffermiamoci sui costi: quei 50000€ con l'IVA al 21% _ci tengo a ricordare che circa un anno fa era al 20%_ aveva un costo complessivo di 10500€ da sommare ai 50000, ora con l' IVA al 22%  il costo aumenta di 500€!!!
Quindi: risparmi 200€ di IRPEF, spende 500€ in più di IVA, che si ribalta sui consumatori finali tra l'altro, arrivando comunque a spendere circa 300€ in piu!!!
A tutto il governo e gli addetti un "sincero" grazie.

 

Alla Scoperta Del BTP

Lunedì 16 Luglio 2012 21:16

Cosa sono i BTP Il BTP è un Buono del Tesoro Poliennale, di taglio minimo di 1000 euro. Questi strumenti vengono emessi dallo Stato Italiano che negoziandoli raccoglie denaro tra i risparmiatori. Hanno un primo rendimento dato dal fatto che il prezzo alla scadenza, ovvero il rimborso da parte dello Stato al proprietario del titolo, convenzionalmente pari a 100, è maggiore del prezzo d' acquisto sostenuto. Un secondo rendimento è invece dato dal fatto che viene corrisposto un interesse, prefissato dallo Stato, che viene erogato con una cedola annuale divisibile in semestri.
Le scadenze dei BTP sono lunghe: 2 anni, 5 anni, sette, dieci, quindici o trenta anni, ma possono essere oggetto di compravendita in qualsiasi momento della loro vita, con prezzi però variabili. Infatti questi titoli vengono negoziati in tre diversi modi:
se sono titoli cosiddetti di prima emissione, cioè appena "creati" e messi per la prima volta sul mercato, la vendita avviene tramite asta.

Se invece sono già in circolazione, la divisione è data dagli importi: se le somme in gioco sono al di sotto dei 2,5 milioni di euro la compravendita avviene nel mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di stato, che viene gestito dalla Borsa Italiana.

Invece per le somme superiori alla cifra sopra indicata il mercato di competenza è il Mercato Generale dei Titoli Di Stato, cioè una piattaforma elettronica per le trattazioni all' ingrosso, che genera circa 90 miliardi di euro in scambi al giorno!
I prezzi di questi titoli oscillano durante il corso della loro vita, causando possibili perdite per coloro che li negoziano prima della scadenza, e ciò può dipendere dal fatto che il Paese possa perdere la fiducia tra i possibili acquirenti, o coloro che già possiedono il titolo, facendone quindi scendere il valore.
Come si è potuto capire quindi, il BTP è a tutti gli effetti un investimento, certamente tra i più sicuri, ma comunque è soggetto alle oscillazioni ed alla volatilità del mercato, a meno che non si abbia la possibilità di detenerlo fino a scadenza.
E' per coloro che hanno questa possibilità che ritengo sia un titolo particolarmente adatto, altrimenti, se si ha il dubbio che in un futuro prossimo si possa avere la necessità dei soldi investiti, ritengo sia più conveniente affidarsi al risparmio gestito.

Alice Asborno

 

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