Google+

Il Consigliere Provinciale Pier Paolo Zaccai racconta...


clicca qui per le news su Kayenna.com

Pier Paolo Zaccai innocente Roma. 18 dicembre. Via 4 novembre 117, Palazzo della Provincia.

Il 1° luglio 2010 il Consigliere Provinciale Pier Paolo Zaccai fu protagonista a Roma di una vicenda di cronaca che lo vide coinvolto in un cosiddetto “ droga-party “. La notizia partì da una nota agenzia giornalistica italiana, dilagando nel giro di pochi minuti su vecchi e nuovi media, ergo via web ed a ruota su stampa e televisioni tutte.

Pier Paolo Zaccai è oggi indagato per cessione di sostanze stupefacenti, contro di lui ci sono le testimonianze di due viados. I due, però, sono gli stessi che la notte tra l'ultimo giorno di giugno ed il 1° di luglio si presentarono nella casa dove il consigliere si era recato in quanto portato da due “colleghi di campagna elettorale” incontrati dopo essere uscito di casa. Il politico romano era uscito dopo cena, perché aveva litigato con la propria moglie.

A questo punto il caso, dopo oltre 5 mesi, comincia a destare curiosità giornalistica per la notevole quantità di elementi che stridono non poco con quanto riportato (o riferito) in prima battuta dalla o alla stampa...

I fatti riportati grosso modo da tutte le agenzie di stampa furono questi: il Consigliere provinciale Zaccai si affaccia da un balcone di via Manlio Torquato 56 in zona Appio, farneticando e facendo un comizio perchè drogato...

Non avendone saputo più nulla abbiamo voluto chiedere al Consigliere della Provincia di Roma di essere il più sincero possibile al fine di aiutarci a rendere onore al vero, per quanto consentito dalla magistratura in questa fase.



Ddc: “ Sono passati oltre 5 mesi da quella notte, intanto come ha vissuto?”

Zaccai: “I primi momenti per me sono stati tormentatissimi per usare un eufemismo, si è trattato di una dimensione di sofferenza enorme, superiore alle capacità di reazione di un uomo, subivo ma non reagivo più dopo quanto mi è successo in quell'appartamento, dopo il ricovero in ospedale in codice rosso dove sono arrivato stremato e senza parametri vitali; al Grassi di Ostia sono arrivato praticamente morto”

“Sono intervenuti con un massaggio cardiaco?” “No e con nessun altro trattamento”.

“Senta dottor Zaccai, le stranezze in questa vicenda che tanto male le ha fatto obbiettivamente ci sono, proviamo ad andare per gradi. Si è detto che lei si fosse recato in quell' appartamento per drogarsi e fare sesso con due viados uno dei quali dice di averla frequentata per 4 mesi in precedenza, io vorrei sapere come stanno le cose, ma davvero, visto che i giornali riportano ancora delle sue dichiarazioni in cui lei avrebbe raccontato di essersi recato insieme ad un certo Morgana a comprare cocaina e poi a casa sua come altre volte”

“Non avevo mai frequentato, ma neanche mai visto prima, quei due personaggi, non mi sono drogato quella notte e quando mi sono sentito minacciato ho chiamato aiuto da una finestra fornendo le mie generalità...I tabulati, ma non solo anche le celle telefoniche, potranno dimostrare che è tutto falso e che con queste testimonianze i due, ripeto mai visti prima, volevano probabilmente incastrarmi o ricattarmi ed il mio non essermi prestato deve averli innervositi. Io in quella casa – continua Zaccai - non c'ero mai stato prima quella sera non ero andato per avere incontri sessuali con trans.

Ma come avrebbero voluto incastrala secondo lei? “Non so, forse tramite delle riprese insieme e quindi neppure hard, ma per come si stavano mettendo le cose ho pensato ad un azione intimidatoria; da mesi tra l'altro stavo vivendo situazioni sospette al punto tale da vedermi costretto a sporgere ben otto denunce fino a quel momento, quello del 1° luglio per me fu quindi solo l'epilogo...un epilogo assolutamente drammatico però”.

Ddc: “Continuiamo, lei chiede aiuto, essendo perfettamente cosciente, visto che in ospedale nel suo organismo dalle analisi non risultò traccia né di sostanze stupefacenti, né di etanolo, il vicinato sente le sue grida e chiama le forze dell'ordine. Zaccai: ”Alle 6 arriva la Polizia di Stato che mi trova da solo e completamente vestito dopo la fuga degli aggressori...”

Qui Pier Paolo Zaccai si ferma, visibilmente scosso. Incalzo: “ Che succede allora? “

“ Arriva l' Emergenza Sanitaria, cioè il 118, con il medico di turno dell'Azienda Sanitaria Locale e sul referto la dottoressa di guardia quella notte scrive: autolesionista in stato di agitazione psicomotoria da probabile assunzione di cocaina con richiesta di TSO ( trattamento sanitario obbligatorio ) e questo in quanto avrei voluto buttarmi di sotto (cioè dal primo piano)...”aggiunge amareggiato e molto provato Pier Paolo Zaccai.

Il 42enne politico romano esce dunque dall'ospedale di Ostia alle 11 circa del mattino dello scorso primo luglio, scioccato, con ematomi e stravasi di sangue dovuti a fortissime contusioni presenti in più parti del corpo, eppure viene dimesso con zero giorni di prognosi dopo essersi miracolosamente ripreso dall'assenza di parametri vitali senza interventi di rianimazione, sebbene ricoverato in una struttura sanitaria.

Pier Paolo Zaccai dal momento in cui il senso di abuso ed impotenza che lo ha pervaso e devastato per mesi ha cominciato a lasciar spazio alla serena consapevolezza che la verità viene sempre, sempre a galla, racconta di ritenere di non essere sopravvissuto per nulla, perché ora la sua attenzione ad ogni genere di violazione della dignità dell'uomo e dei diritti civili è massima.

Doveredicronaca

Assunta Di Vito



La video intervista

Correlato: Gasparri su disordini 14 dicembre a Roma: " Qui ci vuole un 7 aprile !!"

PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATO ANCHE VIA FACEBOOK CLICCARE QUI

fbPixel