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Stop al femminicidio. Decreto legge anti-stalking del Governo Letta-Alfano: denuncia irrevocabile e difesa gratuita


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Varato decreto anti-femminicidio Violenza di genere, prevenire si può.


La normativa anti-stalking vige ormai in Europa da molto tempo con l'obiettivo
 di punire chi si renda colpevole di atti persecutori e molestie. In Gran Bretagna ad esempio già dal 2001 è in vigore Protection from Harassment act 1997, un atto in grado di prevenire atti persecutori e violenti proteggendo i soggetti più deboli, comprensivo tra l'altro di sanzioni e regole a tutela dei minori dai “distruptive parents”, quei genitori cioè particolarmente molesti e distruttivi con i propri figli.

In Italia il primo disegno di legge al riguardo arriva soltanto nel 2008. Il Ddl Carfagna-Alfano si chiamava “Misure contro gli atti persecutori” e fu approvato dal Consiglio dei Ministri il 18 Giugno 2008, già con enorme ritardo rispetto al resto d'Europa (Germania esclusa). Il 30 Gennaio 2009 l’articolo 612 bis diventò una legge del nostro Codice penale atta a presevare e proteggere, in parte,  le vittime degli atti persecutori: lo stalking (dall'inglese to  stalk = fare le poste, inseguire). Da allora sono dovuti passare altri 4 anni, tre legislature fino a quest'ultima di più "larga intesa", affinché finalmente Angelino Alfano,  autore, con l' ex Ministra delle Pari Opportunità Mara Carfagna, di un tardivo disegno legge sullo stalking, ne comprendesse, o meglio ammettesse,  il grave limite e le dannose lacune. L'urgenza di porvi rimedio si era presentata fin da subito anche in virtù delle evidenti difficoltà troppo spesso riscontrate dalle forze dell'ordine nel perseguire i perseguitanti tramite la 612 bis così com'era. Una legge, quella esistente dal 2009,  in parte utile ( perché meglio del nulla assoluto), ma in parte lacunosa: soprattutto per le centinaia di donne morte, ammazzate spesso dopo aver già denunciato i propri stalker, con una media di una vittima femminile di omicidio ogni due giorni e mezzo (a dirlo è l'Organizzazione Mondiale della Sanità).

Tra i suoi limiti più seri: la legge in vigore dal 2009 non prevede il rinvio a giudizio d'ufficio, cioè il procedimento non può perseguire d'ufficio lo o la stalker a prescindere dalle nuove intimidazioni che spesso sfociano in ripensamenti e ritiro delle denunzie stesse, a meno che la vittima di stalking non sia un minore o un portatore di handicap. Fino ad oggi, perciò, il rinvio a giudizio d'ufficio è "eventualmente" previsto solo nei casi in cui si tratti di vittima minore o diversamente abile. Fino ad oggi...


Roma - Oggi - 8 Agosto 2103 - A conclusione della conferenza stampa in cui ha illustrato il decreto legge contenente anche le misure che il Governo prenderà in merito ai temi della protezione civile e del commissariamento delle province, il Presidente del Consiglio Enrico Letta si è espresso sulle nuove ed urgenti disposizioni prese al fine di un "contrasto duro e forte"  alla violenza di genere, spiegando le novità del provvedimento approvato insieme al vicepremier Angelino Alfano.

Dopo l'avvenuta ratifica, due mesi or sono, della Convenzione del Consiglio d'Europa (Convenzione di Istanbul del 2011 firmata da ventinove Stati: tra cui l'Italia lo scorso anno), anche nel nostro Paese potrà essere disposto il fermo immediato del soggetto violento in flagranza di reato; ma soprattutto con la conversione in legge, non ancora avvenuta, del provvedimento e dopo oltre quattro anni di morti evitabili, i nostri più di mille parlamentari tra liti, stipendi milionari, immunità, salvacondotti e larghe intese ce l'avranno fatta:  la denuncia sarà irrevocabile (come già in vigore per reati come quello di molestie art. 660 cp, stupro art 609 bis ...) anche per il reato di atti persecutori, finalmente incluso tra quelli ad arresto obbligatorio in tutti quei casi in cui fino ad oggi le forze dell'ordine hanno avuto le mani legate, pur subentrando in circostanze a fortissimo rischio. Polizia e Carabinieri, infatti, ancora oggi non possono far altro che invitare le vittime a sporgere denuncia in attesa del consueto svolgimento dell'iter giudiziario. Il nuovo provvedimento, invece, permetterebbe finalmente alle forze di polizia di intervenire prima di dover constatare avvenuti decessi, allontanando quindi in tempi utili  il coniuge violento dal domicilio, se è a rischio l'incolumità della donna. Tutto ciò "dal punto di vista della prevenzione è importante, perché viene impedito a chi è violento in casa di avvicinarsi ai luoghi domestici" spiega Alfano prima di andare in vacanza. "I reati di violenze e stalking ai danni di familiari o conviventi sono inseriti tra quelli per i quali la vittima è ammessa al gratuito patrocinio anche in deroga ai limiti di reddito" dice ancora Alfano in conferenza stampa facendo sì, con la prossima attuazione di quanto dichiarato, che la prevenzione sociale rientri nei doveri di uno Stato in grado di assumersi, per legge, parte di quegli oneri finora a carico di volontari qualificati ed associazioni straordinariamente competenti nei territori, quanto abbandonate a sé stesse.

A pochi giorni dalla sparatoria a Marina di Massa, dove a morire per mano di un ex coniuge è stata una donna che lo aveva già denunciato invano per atti persecutori e minacce, il Consiglio dei nostri Ministri ha approvato una postilla alla legge anti stalking del 2009: irrevocabilità della denuncia e fermo obbligatorio (ovvero in tempi utili).

Oggi in conferenza stampa il vicepremier e Ministro dell'Interno Angelino Alfano, al quale va oggettivamente gran parte del merito di tale tempestività, ha tenuto a commentare i punti chiave del nuovo disegno legge contro la violenza di genere.: "Abbiamo oggi approvato una serie di norme con tre obiettivi: prevenire la violenza di genere, punirla in modo certo e proteggere le vittime. Su questi obiettivi abbiamo organizzato una serie di norme che hanno lo scopo di intervenire tempestivamente prima, di proteggere la vittima, di punire il colpevole e di agire perchè la catena persecutoria non arrivi all'omicidio" ha detto Alfano.

"Avevamo promesso intervento duro a contrasto di tutto ciò che va sotto il nome di  femminicidio, la promessa ora è mantenuta (...) vogliamo dare un segno fortissimo di cambiamento radicale sul tema, un chiarissimo segnale di lotta senza quartiere." Ha infine aggiunto, oggi 8 agosto 2013, il Premier italiano Enrico Letta commentando così "il cuore" del nuovo decreto legge.

Assunta Di Vito

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