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Théâtre du Centaure e Compagnia Ghislain Rousel presentano LA PARURE_ regia di Stéphane Ghislain Roussel_ con Ludmilla Klejniak_dal 25 al 28 febbraio 2015


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Théâtre du Centaure e Compagnia Ghislain Rousel presentano LA PARURE_ regia di Stéphane Ghislain Roussel_ con Ludmilla Klejniak_dal 25 al 28 febbraio 2015La compagnia lussemburghese Ghislain Roussel ritorna ancora una volta sul palcoscenico di Galleria Toledo con un monologo, questa volta proponendo al pubblico napoletano l’adattamento teatrale del racconto di Guy de Maupassant, La parure (La collana), all’interno del Festival Francofil promosso dell’Istituto Francese di Napoli.
Ad indossare i panni della bella Mathilde Loisel è l’affascinante attrice belga Ludmilla Klejniak.
Ben si adatta a questo proposito l’immagine retorica del vestire un abito, visto il contesto del breve racconto di Maupassant, in cui il personaggio principale, unica protagonista in questa messa in scena, è la giovane moglie di un modesto impiegato, donna di aspetto splendido e di ridottissime risorse finanziarie, costretta d’improvviso a procurarsi un abito da sera e a prendere in prestito una splendida collana per partecipare, evento unico da lei lungamente fantasticato, ad un fastoso ballo ministeriale che invece le cambierà, in peggio, il corso della vita.
Una novella sulla verità intrinseca dell’identità, con un finale beffardo, in cui il destino costruisce il paradosso che segna Mathilde, e dove l‘opportunità unica di apparire diviene, in progressione, la negazione stessa dell’apparire.
Fin qui le assonanze con il testo originale, che Stephane Ghislain Roussel trasferisce allo spirito contemporaneo in un adattamento che non stiamo a svelare, che rispecchia il sentimento del tempo presente della società occidentale e dove il tema del desiderio e del narcisismo – del feticismo insito nell‘oggetto di lusso e del corpo sessuato -corrisponde all’inconsistenza dell‘effimero sentire.
La Mathilde di Klejnjak attua un rovesciamento delle parti, trasformando questa breve storia dal concept universale in una sorta di specchio della vita, riflesso e contenitore della vanitas, secondo i dettami moderni della società dei consumi, del materialismo, dell‘immagine. L’ansia dell’evidenziarsi, emergendo con la sola fugace qualità qual è la bellezza - che va a contrapporsi alla pura sostanza dell’essere - è la morale che ci offre il racconto; l’affannosa ricerca dello status del benessere materiale costituisce solo apparentemente un rassicurante guscio grazie al quale ottenere – anche senza possedere alcun merito - riconoscimento e gratificazione sociale, un assioma che si rivela un falso, soprattutto quando l‘intervento del destino va a rimescolare imprevedibilmente le carte in tavola.
«Oh! ma pauvre Mathilde!»
" Era una di quelle ragazze belle e seducenti che nascono, come per un errore del destino, in una famiglia d'impiegati. Era senza dote, senza speranze, non aveva alcuna possibilità d'essere conosciuta, capita, amata e sposata da un uomo ricco e raffinato; e lasciò che la sposassero a un impiegatuccio del ministero della Pubblica Istruzione.
Non potendo far lussi, si vestì con semplicità, ma fu infelice, come se fosse degradata; perché le donne non appartengono a una casta o a una razza:  bellezza, grazia e fascino sostituiscono per loro nascita e famiglia[...] ".
Viaggio sensoriale e sensuale, che combina immagini, musica e un singolare lavoro teatrale, lo spettacolo La Parure mette in luce tutta l'intensità poetica e la crudeltà di questo grande classico della letteratura francese. L'eternità del diamante, contro la forza del destino.

25 - 28 febbraio 2015
Compagnie Ghislain Roussel/Théâtre du Centaure, Lussemburgo
in collaborazione con Institut Français di Napoli nell’ambito del Festival Francofil 2015
LA PARURE       
Composizione scenica secondo una novella di  Guy de Maupassant
con Ludmilla Klejniak
drammaturgia, regia Stéphane Ghislain Roussel
video  Laurent La Rosa
scenografia  Stéphane Ghislain Roussel, Stéphanie Laruade
luce  Patrick Grandvuillemin
ideazione del trucco  Sandrine Roman

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