Otello, dal 13 dicembre alla Galleria Toledo di Napoli
Lunedì 12 Dicembre 2011 10:31
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Desdemona si affaccia al Mondo Nuovo, non esangue eroina ma dinamica figura-simbolo di una modernità fortemente sentita, nell’apertura di nuovi orizzonti che il tempo storico della trama comporta. E’ interessante che sia proprio una figura femminile a porsi in gioco concretamente, per una risposta al desiderio di sentire e sapere e vedere, trasportata per mari inquieti dalla passione verso ciò che è inesplorato e diverso. Resta stabile la devozione all’amore, perché in questo caso l’amore si è legato al sogno, ha dato corpo all’immaginazione per una prospettiva di nuovo segno nell’interpretazione dell’esistenza…
Qual è veramente la causa scatenante, il motivo che spinge Jago alla tessitura della trama perversa? Jago, vero protagonista dell’opera, è figura di difficile definizione.
Nulla basta a giustificare quel terribile scenario di morte; vale piuttosto la velenosa espressione di un male come atto gratuito, che si auto-alimenta in un piacere fine a se stesso.
Il male per il male; voyerismo sadico di fronte agli effetti della propria opera diabolica.
Otello esiste in funzione di Jago, è lui –outsider di colore- la vera vittima, quello che si lascia prendere nella rete senza sospetto. Sulla sua figura grava il clichè della gelosia sciocca e convenzionale, che cerca riscatto infine nella bellezza drammatica della morte.
13 – 18 dicembre 2011
OTELLO
con
Alessandra D’Elia, Alassane Dou Lou Gou, Irene Grasso, Stefano Jotti, Agostino Chiummariello, Luca di Tommaso, Francesco Ruotolo
drammaturgia e regia
Laura Angiulli
scene e costumi
Rosario Squillace
disegno luci
Cesare Accetta
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