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Corso pratico di fotografia al Parco del Treja

Paese che vai...


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Il fiume Treja
Tecnica e colpo d’occhio per cogliere le immagini più belle dei parchi della regione Lazio
.

Il Parco del Treja propone un corso di fotografia con il fotografo naturalista Marco Branchi, di cui si possono vedere alcune immagini nel sito del Parco. Il programma prevede nove fine settimana per imparare e affinare le conoscenze tecniche, di ripresa e di composizione delle immagini digitali.

Oltre alle lezioni in aula, presso il Palazzo Baronale di Calcata, sono previste escursioni lungo i sentieri dei Parchi del Lazio, una delle regioni con la maggiore biodiversità d’Italia. Paesaggi, flora, fauna e ancora i borghi, le montagne, fiumi e laghi… Il programma prevede passeggiate alla ricerca di scorci, immagini, dettagli da fotografare e da analizzare successivamente, durante gli incontri in aula.

Per iscrizioni o informazioni scrivere a corsofotografia@parcotreja.it o telefonare al parco del Treja, 0761 587617.


La partecipazione al corso costa 40 euro. Il versamento può essere effettuato il primo giorno del corso stesso.



Programma

domenica 22 settembre ore 10-13

Palazzo Baronale di Calcata

Registrazione dei partecipanti / Presentazione del corso

Elementi di storia della fotografia / L’attrezzatura



domenica 29 settembre ore 10-13

sessione sul campo nel Parco dei Monti Lucretili



domenica 6 ottobre ore 10-13

sessione sul campo nella Riserva Lago di Posta Fibreno



domenica 13 ottobre ore 10-13

sessione sul campo nel Parco di Veio



domenica 20 ottobre ore 10-13

Palazzo Baronale di Calcata

Il controllo della luce, l’esposizione e il movimento

Analisi critica dei lavori dei partecipanti



domenica 27 ottobre ore 10-13

sessione sul campo nel Parco Nazionale d'Abruzzo



domenica 3 novembre ore 10-13

sessione sul campo nel Parco dei Monti Simbruini



domenica 10 novembre ore 10-13

sessione sul campo nel Parco dei Castelli Romani



domenica 17 novembre ore 10-13

sessione sul campo nel Parco Valle del Treja



domenica 17 novembre ore 14,30-16,30

Palazzo Baronale di Calcata

Analisi critica dei lavori dei partecipanti

Consegna degli attestati di partecipazione.

Comunicato del Parco Regionale Valle del Treja

di Roberto Sinibaldi

Paese che vai... "aperto per ferie"!

Paese che vai...

Aperti per ferie

Il Parco continua le sue attività anche la settimana di ferragosto

Gli uffici del Parco a Calcata - foto Archivio Parco


Il Parco del Treja è pienamente operativo anche ad agosto: sorveglianza ambientale, attività antincendio, aggiornamento del sito Internet, comunicati stampa… Le attività continuano normalmente anche nei mesi estivi, anche nella settimana di ferragosto, con lavori di controllo e promozione del territorio.

“L’estate è il periodo più a rischio per il pericolo degli incendi – sottolinea il direttore Gianni Guaita – per questo i guardiaparco sorvegliano i boschi con un apposito mezzo antincendio, pronti ad intervenire, per bloccare sul nascere qualsiasi pericoloso focolaio. Raccomandiamo a tutti, residenti, visitatori ed escursionisti, la massima attenzione per prevenire il rischio incendi.”

Da settembre riprenderà il programma delle visite guidate e dei corsi di carattere ambientale. Intanto gli uffici del Parco sono a disposizione per coloro che desiderino avere materiali, carte, o semplici indicazioni sull’area protetta, sui sentieri, sulle mete delle tante passeggiate che si possono fare.

Roberto Sinibaldi

 

Paese che vai ... percorso che trovi ! Pedalando tra i Parchi di Veio e della Valle del Treja.

Paese che vai...

foto di enrico campanelli.jpg In queste giornate afose, è difficile anche pensare di muovere un solo dito sotto il sole cocente. Eppure non è inconsueto incontrare sulle strade, dei coraggiosi ciclisti che sfidano le elevate temperature.

Il percorso proposto sul sito www.bicinatura.it da Enrico Campanelli, architetto per professione e ciclista per passione, si snoda tra i comuni di Campagnano di Roma, Mazzano Romano e Calcata, quest’ultimo in provincia di Viterbo.

Partendo dalla piazza principale di Campagnano di Roma si attraversa il nucleo antico, per poi imboccare a destra, alla fine del centro storico, una ripida rampa che scende verso la valle del Treja. Si prosegue costeggiando un piccolo corso d’acqua e, all’ombra della vegetazione ripariale, si attraversa un territorio in cui i campi coltivati si alternano a fasce di vegetazione spontanea più fitta, con la presenza di salici e pioppi. Si prosegue tra i campi verso nord-est, attraversando il fosso della Mola di Magliano (nei pressi c’è una deliziosa cascatella). Dopo una risalita a mezza costa si piega a sinistra verso Calcata passando sulla strada Magliano-Calcata, o prendendo una delle tante sterrate che lambiscono le più riposte aree archeologiche falische, come quella della tomba di Pizzopiede. In zona ci sono fonti e fontanili, adatti per una pausa rinfrescante nella penombra di una vegetazione rigogliosa e spesso fittissima.

Calcata, prima si intuisce, poi si staglia improvvisamente sulla rupe tufacea che la racchiude tutta. Il piccolo borgo ospita pochissimi residenti ed emerge dalla valle del sottostente fiume Treja, contornata da boschi verdissimi. La zona fu abitata fin dalla metà del II millennio a.C., come testimoniano i numerosi siti archeologici e le antiche grotte scavate nella roccia tufacea, ma quello che oggi è più evidente è la fortificazione medievale del piccolo abitato.

La struttura urbana è veramente suggestiva, una doppia porta ed una strada in salita costituiscono l’unico accesso al Paese, giungendo direttamente nella piazza, al centro dell’abitato. Il luogo della socialità, da cui si irradiano numerose stradine che portano tutte verso straordinari punti panoramici. Le abitazioni sono state costruite con il materiale ricavato scavando la roccia tufacea e le cavità risultanti sono state adibite a cantine e cisterne, che disegnano un fitto reticolo ipogeo. Vi si trovano numerose botteghe di artigiani e artisti.

Da Calcata si può scendere verso il fiume (sentiero 009), percorrendo prendendo successivamente il sentiero numero 019 del Parco (Fontejano), che costeggia il Treja quasi in piano, tra sorgenti e terrazzamenti, costruiti in passato per ospitare orti. Si attraversa poi la strada provinciale e si comincia a salire, sempre lungo il Treja, verso il centro storico di Mazzano Romano. All’ingresso dell’antico abitato si incontra il vecchio lavatoio del paese, con visi scolpiti in pietra alla base delle cannelle dell’acqua. Il borgo merita una visita, anch’esso come Calcata è costruito su uno sperone tufaceo a picco sul Treja.

Dopo la visita del borgo si scende al fiume e si attraversa il ponte sotto Mazzano, per risalire ed uscire dalla forra attraverso il sentiero numero 006 “Campagnano”, tornando così al punto di partenza. Il percorso si snoda per circa 30 km, il dislivello in ascesa è poco meno di 500 metri totali.
Roberto Sinibaldi 

Torna la ventiduesima edizione del Festival Ecojazz. Ecco il programma

Cultura e spettacolo

festival jazz Non è un festival come tutti gli altri, ma un festival jazz dal particolare significato jazzistico. Così la rivista specializzata Musica jazz ha presentato Ecojazz Festival dalle sue pagine patinate. Una definizione a cui il patron dell'evento, Giovanni Laganà, è rimasto particolarmente affezionato.

Dal 6 al 9 agosto prossimo torna, per la ventiduesima edizione il ''Festival Ecojazz''. Gli appuntamenti che caratterizzeranno la manifestazione pensata ed organizzata da Lagana', sono stati presentati in conferenza stampa, nella sala Biblioteca Palazzo Foti (RC).
Insieme a Laganà, c’era il presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, l'avv. Angela Laganà, presidente del Cif (Centro Italiano Femminile) di Reggio Calabria, Denise Ensignia, della Casa delle donne, centro antiviolenza del Cif e Ilir Foti, presidente dell’associazione “Amicizia Memoria”, partner della manifestazione.

Il festival di musica si è aperto col consueto ed unico al mondo appuntamento mattutino, martedì 6 agosto, alle 4.40 in località “Rotondetta” sul lungomare Falcomatà di Reggio Calabria, “Il jazz incontra la FataMorgana”, Trio Fata Morgana meet Scuola di Danza di Gabriella Cutrupi, con la star Mauro Ottolini al trombone, Carla Marciano al sax e Aldo Vigorito al contrabbasso. Sempre martedì 6 agosto, alle 22.00, al Centro Equitazione “Foti” a Pellaro, “Scott Henderson Trio”, con Scott Henderson alla chitarra, accompagnato da Alan Hertz alla batteria e Travis Cariton al basso.

Mercoledì 7 agosto, alle 19, località collina “La Loggia”, a Pellaro, tornano “I suoni dell’urlo del tramonto sul mediterraneo”, con la tromba di Luca Aquino e Giulio Martino al sax. Giovedì 8 agosto, alle 22.00, al Centro Equitazione “Foti” a Pellaro, Giampiero Locatelli, piano solo e, a seguire Luca Aquino presenterà l’ultimo disco, “aQustico”, uscito il 3 luglio scorso; sarà accompagnato da Carmine Ioanna alla fisarmonica.

Ultima serata, venerdì 9 agosto, alle 22.00, al Centro Equitazione “Foti” a Pellaro, gran finale con “Javier Girotto & Aires Tango”, con Javier Girotto, sassofono, Alessandro Gwis al piano, Marco Siniscalco al basso e Michele Rabbia alle percussioni.

‘Non è un festival fine a se stesso’ – ha evidenziato Laganà – ‘le peculiarità non si fermano alla valenza ludica degli eventi, ai singoli artisti che vengono a suonare, ma piuttosto è un festival culturale ed in questo sta la sua forza. Credo nel “consolidamento” di una manifestazione in una città in cui tutto nasce e tutto muore’.
Laganà ha poi ricordato l’importanza della musica jazz, riconosciuta patrimonio dell’Unesco e, per questo, ricordata il 30 aprile. ‘Nel primo anno, il 2012’ – chiosa ancora il patron – ‘siamo stati gli unici a festeggiarla nel Meridione. Quest’anno gli unici in Calabria con la manifestazione a piazza Italia’.

Un occhio alla sinergia con il Cif ‘lo sguardo sulla bellezza della Fata Morgana’ – afferma Laganà – ‘dovrebbe essere quello rivolto alle donne oggi che si parla così tanto invece di violenza e femminicidio’ . L’avvocato Angela Laganà, presidente del Cif, evidenzia ‘l’attività di ascolto, di accoglienza per il reinserimento, di consulenza legale del Cif al servizio delle donne e la sinergia, su questo fronte, consolidata con Ecojazz, per portare insieme alla musica un messaggio di speranza e di aiuto alle donne in difficoltà’. ‘Aiutiamo’ – entra nello specifico la Ensignia– l’e donne a camminare coi loro piedi’.

Nel suo saluto il presidente Raffa specifica : ‘conosciamo il ruolo e l’importanza che Ecojazz riveste da anni e ringraziamo Laganà per il suo sforzo da idealista’. E annuncia che ‘è in fieri un tavolo di concertazione, insieme ai comuni dell’Area dello Stretto’ nel quale potrebbe essere inserito il progetto sulla Fata Morgana che riveste importanza anche dal profilo culturale. Nell’ottica del lavoro collaborativo si spiega la presenza dell’associazione di Ilir Foti, nata a Pellaro nel 2009 'per rendere memoria alle persone scomparse con attività che mirano ad aggregare più associazioni contro l’isolamento dettato dalla società odierna'.

 

Banche: prestiti giù, ma è boom acquisto titoli di stato

Economia e finanza

Imprese sempre più insolventi: le sofferenze bancarie superano i 104 miliardi di euroLe banche non si fidano più delle imprese. Queste ultime sono sempre più insolventi ed allora molti istituti hanno deciso di non rischiare investendo sui titoli di stato.

A dirlo è la CGIA che sottolinea: dal dicembre 2011 al maggio di quest’anno (ultimo dato disponibile) i titoli di Stato detenuti dalle banche residenti in Italia sono aumentati dell’88,5%: all’inizio del periodo di osservazione i titoli posseduti ammontavano a 209,6 miliardi, ora hanno raggiunto quota 395,1 miliardi (variazione assoluta +185,5 miliardi). Per contro, i prestiti erogati dal nostro sistema creditizio alle imprese sono diminuiti del 5%, che in termini assoluti corrispondono a meno 49,3 miliardi di euro erogati. Sempre in questo periodo, le sofferenze in capo al sistema imprenditoriale sono aumentate del 29,4% (variazione assoluta + 23,7 miliardi) che, a maggio di quest’anno, hanno raggiunto un volume di 104,2 miliardi di euro.

Dalla CGIA fanno notare che l’analisi ha avuto inizio dal dicembre 2011. Questo periodo, infatti, coincide con la prima operazione realizzata dalla Bce che ha portato nelle casse delle nostre banche 58 miliardi di euro di rifinanziamento netto a cui si sono aggiunti altri 74 miliardi di euro prestati nel febbraio del 2012. Complessivamente, i due prestiti hanno consentito di “rafforzare” le casse dei nostri istituti di credito per 132 miliardi di euro netti ad un tasso dell’1%.

La tendenza, fa notare la CGIA, si è rafforzata anche in questa prima parte dell’anno: tra il dicembre 2012 e il maggio 2013, lo stock dei titoli di Stato in possesso delle banche è cresciuto di 64 miliardi di euro; le sofferenze in capo alle aziende sono cresciute di 4,2 miliardi; mentre gli impieghi alle imprese sono diminuiti di 17,1 miliardi.

"Quel mare di denaro erogato dalla Bce tra il dicembre 2011 e la fine di febbraio 2012 – afferma Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA – è stato investito dalle nostre banche soprattutto in Bot, in Btp o in Ctz. Investimenti redditizi ed a basso rischio. Tuttavia – prosegue Bortolussi – sarebbe ingeneroso criticarle per queste scelte. Se hanno deciso di acquistare i nostri titoli di Stato in maniera così massiccia, non possiamo disconoscere che ciò a contribuito ad immettere una forte dose di liquidità nel sistema salvando l’Italia dal crack finanziario. Ora, però, è indispensabile ritornare ad investire nell’economia reale. Sono consapevole che le banche non sono degli istituti di beneficenza, ma delle imprese private che devono fare utili. Ciò detto, il nostro sistema produttivo è sempre più in difficoltà e i dati relativi all’aumento delle sofferenze lo dimostrano. Pertanto, è necessario che tutti gli istituti di credito, così come hanno continuato a fare in questi durissimi anni di crisi le Banche di Credito Cooperativo, le Popolari e le Casse di Risparmio, ritornino a rischiare assieme il sistema produttivo, altrimenti corriamo il pericolo di non essere in grado di superare questo momento così difficile".

Nuovo album per Ornella Vanoni (forse l’ultimo) con un omaggio a Lucio Dalla e un duetto con Franco Battiato

Cultura e spettacolo

Un nuovo album per Ornella Vanoni (forse l’ultimo) con un omaggio a Lucio Dalla e un duetto con Franco BattiatoAnticipato dal primo singolo radiofonico dal titolo “Basta Poco”, il 10 settembre esce “Meticci” pubblicato da Sony Music, (Io mi fermo qui), il nuovo album di Ornella Vanoni. Arriva dopo 6 anni dall’ultima raccolta di inediti “Una bellissima ragazza” (2007).

In questo intervallo, ha realizzato due dischi “Più di me” e “Più di te” , nei quali riproponeva nel primo la rilettura di alcuni suoi successi con partner d’eccezione e due pezzi composti appositamente, duettati con Eros Ramazzotti e Mina. Nel secondo, ripescava brani d’autore, e 3 anni fa editava un doppio album dal vivo “Live al Blue Note” (2010).

L’album è prodotto da Mario Lavezzi, che ha scritto anche il primo singolo “Basta Poco”, nel quale c’è la partecipazione del rapper senegalese Badara Seck, ricco di varie influenze musicali e con un testo interessante che descrive le gioie dei bambini che non possiedono niente: ‘Gli occhi dei bambini sanno raccontare storie / di terre lontane senza nome / occhi che hanno visto la miseria della vita / ne portano il peso tra le dita. Basta poco, una storia, un pallone e anche un fuoco / per sognare un po'’.

Il disco, che ha una copertina originale con una Vanoni disegnata e adagiata su uno spicchio di luna in mezzo alle onde, vanta altri grandi collaborazioni: fa notizia la presenza di Franco Battiato, e si rivela interessante la partecipazione di Nada. Ci sono firme di autori come Roberto Pacco, Gabriele Semeraro fino al giovane cantautore siciliano Lorenzo Vizzini, che ha scritto le musiche e, a quattro mani con Ornella Vanoni, i testi di 8 dei 13 brani contenuti nel disco.

Lorenzo, ragusano di nascita, ma da tre anni trasferitosi a Milano per amore della musica, commenta: ‘Ho conosciuto Ornella due anni fa. Me l'ha presentata Mario Lavezzi alla fine di un concerto dicendole che ero un bravo musicista. Lei mi ha sfidato a scriverle una canzone. Gliel'ho portata dopo due giorni e lei se n'è innamorata. Così è cominciato tutto’.

Dalla track list, si evidenzia l’omaggio a Lucio Dalla con la scelta di uno dei suoi classici, il primo a dargli la popolarità presso il pubblico, la famosa “4 marzo 1943”.

Il titolo “Io mi fermo qui”, messo nella raccolta tra parentesi, e preso a prestito da un brano di Luigi Albertelli ed Enrico Riccardi, da lei stesso inciso nel 2001, sembrerebbe indicare che questo disco dovrebbe essere l’ultimo, anche in considerazione delle difficoltà riscontrate nel farlo pubblicare.

La stessa artista afferma: ‘Diciamo che è cambiato l'approccio alla musica durante gli anni, ma in Italia chi sa lavorare con qualità non manca. Però ci sono altri difetti. Questo è un paese che non ha il senso del mito. Faccio un esempio: in Francia se c'è un artista nuovo riesce a esibirsi, ma lo fa anche Aznavour. Io vorrei lavorare molto di più perché ormai sono consapevole dei miei mezzi artistici. Quando ero più giovane, decidevo di prendermi agosto libero perché ritenevo fosse giusto avere anche una vita privata a differenza della maggior parte dei colleghi. Oggi mi esibirei sempre, perché in scena sono perfettamente a mio agio’.

In queste settimane Ornella Vanoni è in concerto con le canzoni della sua carriera e che hanno fatto la storia della musica italiana. Un vero e proprio concerto di cento minuti, con ben cinque elementi che l’accompagnano sul palco. Il 28 luglio è a Marina di Pietrasanta (LU) nell’ambito de “La Versiliana”.

Questa la tracklist di “Meticci” (Io mi fermo qui):
“Basta poco”, “La donna dai capelli blu mare”, “Meticci”, “Dalla tua vita”, “Il bambino sperduto”, “Non è questa casa mia”, “Terra nera”, “Il fiume”, “Che vitalità”, “Costruzione”, “4 marzo 1943”, “Aurora”, “Di passaggio”.

 

E' nato il Royal baby : è un maschio, Sua Altezza reale il figlio di Kate e William

Cronaca e attualità

La bacheca d'oro del Royal baby a Buckingham Palace Buckingham Palace - Londra - Oggi 22 luglio 2013, al terzo piano dell'ala privata dell'ospedale St Mary di Londra, è nato il primogenito del futuro re d'Inghilerra, terzo erede alla corona inglese dopo il nonno Carlo ed il 31enne papà William, bisnipote di Qeen Elisabeth II. Carlo, principe del Galles, padre di William e primo erede al trono nella linea di successione era fuori Londra quando ha appreso la notizia del ricovero di sua nuora Kate Middleton, avvenuto all'alba di oggi presso il reparto di maternità nella rinomatissima Lindo wing. La regina Elisabetta II ha saputo la lieta notizia direttamente dal nipote, il neogenitore William,  rimasto sempre accanto alla moglie per tutta la durata del travaglio ed al momento del parto avvenuto alle 17.24 ora italiana. Carlo d'Inghilterra si è detto enormemente orgoglioso di essere nonno per la prima volta, desideroso di vedere il bellissimo nipote e felice del momento incredibilmente speciale per William e Catherine.


Mamma Kate ed il suo bambino, che avrà il titolo di Sua Altezza reale principe di Cambridge, stanno bene. La giovane duchessa di Cambridge ha avuto un parto naturale e non completamente  indolore nonostante la eccellente assistenza degli anestesisti e degli specialisti Marcus Setchell ed Alan Farthing.

"Questa è un' occasione esaltante per tutto il Paese, saranno anni molto importanti d'ora in poi... l'intera famiglia ha dato tanto a questa Nazione e deve sapere che l'intera Nazione sta festeggiando con la coppia reale". Così il Primo Ministro britannico David Cameron dalla residenza del 10 di Downing Street commenta la nascita del primogenito della giovane coppia reale, notizia che ha effettivamente regalato al popolo londinese un'atmosfera di festa e felicità per un evento in realtà di enorme potenza economica in grado di fruttare, tra scommesse, gadgets e introiti pubblicitari, oltre 240 milioni di sterline nelle casse inglesi.
Un messo reale ha letto dinanzi ad una folla euforica il documento poi esposto a Buckingham Palace: l'atto di nascita del figlio di Kate e William, duchi di Cambridge dove si leggono il sesso del neonato, il peso e l'ora in cui il principe è stato partorito. Sua Altezza reale che pesa 3,798 chili è nato alle 16,24 di oggi, 22 luglio 2013, a Londra.

Il bambino reale è nato sotto il segno del cancro, sotto il segno di una nonna che forse lo ha guardato venire al mondo, nel segno di Lady D.

S.T.

© Riproduzione riservata


Progetto ossigeno: il valore della natura al Parco del Treja

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Parco del Treja, parte il “progetto ossigeno”"Progetto ossigeno" al Parco del Treja

Un nuovo modo di considerare gli ambienti naturali

Il Parco del Treja (www.parcotreja.it), circa 650 ettari tra i comuni di Mazzano Romano (provincia di Roma) e Calcata (provincia di Viterbo), è pronto a lanciare un progetto per il bilanciamento dell’anidride carbonica (CO2) e la valorizzazione dei servizi ecosistemici.

Si tratta, spiega in estrema sintesi  il presidente dell’Ente Parco, Gianluca Medici, “di utilizzare la capacità degli alberi di un bosco di immagazzinare la CO2 e, più in generale, di valorizzare le funzioni svolte dall’ambiente (gli ecosistemi) per l’uomo: con la produzione di ossigeno, acqua, biodiversità e poi ancora bellezza del paesaggio, risorse naturali…”.

Il progetto si basa sulla partecipazione del Parco, di Phoresta Onlus, del comune di Mazzano Romano e dell’Università Agraria di Calcata. Il comune di Mazzano e l’Università Agraria mettono a disposizione diverse decine di ettari dei loro boschi; il Parco realizza il progetto dal punto di vista scientifico e ne garantisce l’attuazione da quello operativo e Phoresta Onlus mette a disposizione le risorse economiche e soprattutto la passione dei propri soci. La condizione è che le aree boscate non siano sottoposte a utilizzazione forestale nell’arco dei prossimi cinque anni.

L’assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Fabio Refrigeri, valuta positivamente il progetto: “Ogni qualvolta si rende possibile la tutela degli alberi, si compie un atto sostanziale per l’intero ecosistema. La tutela dei boschi è salvaguardia di biodiversità, ovvero di una catena vitale per l’equilibrio della Terra”.

L’organizzazione Phoresta è una Onlus non-profit, fondata da professionisti italiani al fine di promuovere la gestione e la conservazione sostenibile delle risorse forestali e di progettare attività di tutela e valorizzazione dei servizi ecosistemici. Ha sede a Milano e si basa su un azionariato diffuso per la raccolta di fondi, che poi destina a suoi obiettivi statutari.“In pratica sono persone che mostrano nei fatti una spiccata sensibilità per i temi ambientali e attuano azioni concrete per la loro valorizzazione e salvaguardia’’, afferma con soddisfazione il presidente di Phoresta, Carlo Manicardi.

Molto spesso, quando beviamo dal rubinetto di casa, sappiamo a stento che quell’acqua costa circa un millesimo di euro al litro, che paghiamo alla società che la distribuisce. Non ci domandiamo da dove arriva: ovviamente dalle sorgenti, dalla natura! Che non paghiamo, che ci offre dei servizi gratuiti. Sono i servizi ecosistemici; che ci fanno bere e respirare e che forniscono tutti gli elementi di base al benessere delle nostre vite. Tutto deriva da lì, compresi gli oggetti più tecnologici. Su questi temi ancora manca, però, una consapevolezza diffusa, ed è perciò anche questo uno degli obiettivi del progetto che sta per partire: promuovere con i fatti la divulgazione di concetti elementari e assolutamente vitali.

Il territorio del Parco della Valle del Treja, ricoperto da boschi per oltre la metà della sua estensione, rappresenta un luogo ideale dove dare vita a un progetto di questo genere.

 

Roberto Sinibaldi

www.parcotreja.it

sinibaldi@parcotreja.it

uff. 0761 587617

fax 0761 588951


 

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