REFERENDUM: CONTINUA IL BOICOTTAGGIO DA PARTE DEL GOVERNO
Martedì 10 Maggio 2011 09:54
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Prima il tentativo di evitarli con decreti legge di urgenza sul nucleare e la privatizzazione dell' acqua pubblica, in modo da invalidare tramite il non raggiungimento del quorum anche il quesito sul legittimo impedimento che tanto male farebbe al premier in caso di voto affermativo.
Adesso con la mancata informazione sulla tornata referendaria e sui quesiti proposti sui media televisivi e radiofonici.
In questi giorni sta navigando sul web questa mail:
"Quello che Vi porto è solo un piccolo esempio. Sono una ricercatrice, mi occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due settimane) per parlare del referendum sulla privatizzazione dell'acqua e chiarirne meglio le implicazioni giuridiche.
'E arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha Vietato con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare l'argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà il referendum), quindi il programma è saltato e il mio intervento pure.
Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui "il servizio pubblico" viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei cittadini di essere informati e di intervenire (secondo gli strumenti garantiti dalla Costituzione) nella gestione della res publica. Di fronte a questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano di cui invece si fregia di esser voce ed espressione, occorre riappropriarci della *nostra voce *prima di perderla definitivamente.
Il referendum è evidentemente anche questo!
Mariachiara Alberton"
Ovviamente questo comportamento è gravissimo e lede il diritto del cittadino di essere informato su un componente fondamentale del nostro ordinamento, quale è il referendum, che rappresenta il momento nel quale l'elettore esprime il proprio parere su un argomento specifico.
Negli anni ci si è disamorati verso questo strumento dimenticando che è un proprio diritto e dovere esprimere il proprio pensiero.
Per cui quale è il modo migliore di rispondere ad un Governo che spinge per preferire il pericolosissimo nucleare invece delle sicurissime energie ambientali, che vuole regalare l'acqua pubblica ai soliti amici portandola a prezzi insostenibili per la popolazione, soprattutto in alcune aree del paese dove la stessa è già un bene raro?
Andando il 12 e il 13 Giugno alle urne ed esprimendo il proprio parere.
RR
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