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Lambro, aperta inchiesta per disastro ambientale


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inquinamento petrolio po La procura del Tribunale di Monza ha aperto un fascicolo per disastro ambientale e inquinamento delle acque per lo sversamento di 600.000 litri di gasolio e petrolio combustibile nel Lambro avvenuto ieri. I primi accertamenti investigativi hanno infatti confermato l'ipotesi che si trattasse di un atto di natura dolosa. Vano il tentativo di fermare la marea nera, che è giunta nel tratto picentino del Po: secondo la Protezione civile dell'Emilia-Romagna l'olio combustibile rimarrà nel Grande Fiume per almeno cinque giorni. In allerta tutti i comuni: "il passaggio della massa di olio combustibile potra' essere segnalato da odore caratteristico di idrocarburi che perdurera' per alcuni giorni e da una colorazione iridescente delle acque superficiali".

Si tratta di un vero e proprio attentato: gli investigatori non mettono in dubbio la natura dolosa della fuorisciuta di petrolio dai serbatoi dell'ex-raffineria Lombarda Petroli di Villasante. Nel mirino degli inquirenti c'è un gigantesco giro di speculazione edilizia sull'area della vecchia raffineria.

E' un vero e proprio colpo di grazia per un fiume che da anni è in stato di degrado: secondo il Wwf, l'ecosistema del Parco REgionale della Valle del Lambro pagherà le conseguenze per anni.
Intanto il governatore della Lombardia Roberto Formigoni ha chiesto per la regione lo stato di emergenza, "ma chiedere lo stato di emergenza significa chiedere soldi e quest'anno di emergenze in Italia ne sono capitate tante".

Roberta Iannarone

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