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RUBY bis: Emilio Fede e Lele Mora condannati a 7 anni, Minetti a 5.


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Nel processo Ruby bis il Tribunale di Milano ha parzialmente accolto le richieste del procuratore aggiunto Piero Forno e del sostituto Antonio Sangermano, sette anni di carcere per Lele Mora e per Emilio Fede, e per entrambi   l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, a Nicole Minetti sono stati risparmiati due anni di carcere con l'interdizione per 5 anni, il reato comune e accertato è induzione alla prostituzione. La sentenza odierna conferma quindi, in   pieno quella inflitta al Cavaliere, che, meno di un mese fa è stato condannato come i suoi amici a 7 anni di reclusione; una pena detentiva particolarmente dura, proprio a causa della minore età di Kharima el Mahroug che ha configurato   un reato di prostituzione minorile . Alla lettura del verdetto nessuno degli imputati era presente in aula. Il tribunale di Milano ha inoltre disposto la trasmissione degli atti alla Procura per la valutazione di ulteriori ipotesi di reato per almeno una trentina di persone tra cui lo stesso Silvio Berlusconi, i suoi legali e la stessa Ruby.Nel processo Ruby bis, il Tribunale di Milano ha parzialmente accolto le richieste del procuratore aggiunto Piero Forno e del sostituto Antonio Sangermano; condanne durissime, sette anni di carcere per l'agente dei vip Lele Mora e per l'ex direttore del TG4 Emilio Fede, e per entrambi l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. A Nicole Minetti sono stati risparmiati due anni di carcere con l'interdizione per 5 anni. Il reato per tutti è induzione alla prostituzione. La sentenza odierna conferma, in pieno quella inflitta al Cavaliere, che, meno di un mese fa è stato condannato come i suoi amici a 7 anni di reclusione; una pena detentiva particolarmente dura, proprio a causa della minore età di Kharima el Mahroug che ha configurato il reato di prostituzione minorile . Alla lettura del verdetto nessuno degli imputati era presente in aula. Il tribunale di Milano ha inoltre disposto la trasmissione degli atti alla Procura per la valutazione di ulteriori ipotesi di reato per almeno una trentina di persone tra cui lo stesso Silvio Berlusconi, che adesso rischia anche per il reato di falsa testimonianza.

Luca d'Alessandro, del Pdl, segretario della commissione Giustizia della Camera ha subito dichiarato: "La sentenza del Tribunale di Milano è grave, assurda, ma non sorprendente in quanto non è altro che la prosecuzione del medesimo disegno criminoso in atto nei confronti di Silvio Berlusconi".

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