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Recuperare dati criptati da virus o malware

Informatica e Tecnologia


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Recuperare dati criptati da virus o malware Ricevere un attacco virus non è mai una cosa piacevole, rischiando di perdere file se non si dispone di un buon anti-virus purtroppo, vi sono in rete virus in grado non solo di infettare i vostri dati ma, di criptarli rendendo ardua una possibile operazione di recupero dati dall'hard disk.

Quando si viene colpiti da un virus o malware solitamente si risolve con la scansione dei file con un antivirus e la messa in quarantena; una volta terminata la scansione, in caso di virus più devastante, possiamo anche essere costretti alla rimozione di quelli infettati.

Al pari di altri programmatori, anche gli hacker sono sempre alla ricerca di implementazioni software sempre più dannose e difficili da estirpare dal nostro PC, cercando di ridurre al massimo qualsiasi possibilità di recuperare dati dal drive colpito

Uno degli ultimi ritrovati in tal senso sono i ransomware, virus che, dopo aver infettato, richiedono un pagamento per poter recuperare i dati originali Questo insidioso malware viene attivato tramite l'apertura di mail con allegati per questo, consigliamo vivamente di non aprire MAI mail di cui non si conosce il mittente

Se non si vuol cedere al ricatto del pagamento, neanche troppo economico perché di 300 euro, ma comunque si vuol tentare di recuperare dati dall'hard disk, potete affidarvi ad un'azienda che se ne occupa di mestiere

Naturalmente, è sempre opportuno verificare che chi vi farà il recupero dati abbia conoscenze nella decodifica dei file criptati anche perché, non si tratta di un vero recupero dati in senso stretto essendo tuttavia presenti sul dispositivo ma, di decifrarli in modo soddisfacente

Criptare dei file non è certo cosa semplice e da tutti, sicuramente saranno decisive l'esperienza nel recupero dati e nella decodifica per ottenere risultati soddisfacenti e non rischiare di essere in seguito costretti a pagare oltre al tecnico anche lo sblocco da parte del virus!

I Paesi più accoglienti d'Europa

Viaggi e turismo

I Paesi più accoglienti d'Europa I più competenti e cordiali d'Europa quanto a personale alberghiero sono i finlandesi: lo rivela l'indagine di hotel.info, il portale di prenotazione online per aziende e privati con oltre 250.000 hotel in tutto il mondo. L'Italia si piazza al centro della classifica dei 20 Paesi migliori d'Europa, arrivando tredicesima.

Domina la classifica la Finlandia, raggiungendo il punteggio di 8,38 su 10, seguono la Germania e l'Austria a pari merito con ottime valutazioni con breve distacco a 8,37 punti. I Paesi dell'Est – nell'ordine Ungheria, Polonia, Repubblica Slovacca, Croazia, Bulgaria e Romania e Repubblica Ceca – risultano discretamente apprezzati per l'accoglienza.

Meno convinti sembrano essere gli ospiti dei Paesi Bassi, fanalino di coda della classifica dei 20 migliori Paesi europei con 7,86 punti. La qualità del servizio del personale alberghiero di Danimarca (7,70), Russia (7,66) e Regno Unito (7,62) sembra avere un discreto potenziale di miglioramento. Mentre gli alberghi russi hanno perso qualche punto rispetto allo scorso anno, gli hotel danesi, ma soprattutto quelli del Regno Unito, sono riusciti a guadagnare terreno.

Gli ospiti hanno valutato su www.hotel.info l'albergo prenotato dopo il proprio soggiorno, servendosi di un sistema a punti (da 0 a 10). Oltre ai criteri quali la qualità della camera e il rapporto qualità-prezzo, è possibile in questo caso valutare anche la cordialità e la professionalità del personale. Le valutazioni sono state arrotondate alla seconda posizione decimale.
I migliori 20 Paesi in Europa: cordialità e competenza del personale alberghiero

 

TOTO CUTUGNO “Un Italiano vero”, in Concerto il 26 Aprile 2014 in Svizzera, a Basilea!

Cultura e spettacolo

TOTO CUTUGNO “Un Italiano vero”, in Concerto il 26 Aprile 2014 in Svizzera, a Basilea! A volte ci sono artisti che instaurano con un determinato luogo una favola senza fine. Toto Cutugno e la Svizzera sono un connubio senza precedenti. Nel corso degli ultimi anni le strade di Toto e della Svizzera sono rimaste distanti, ma l’amore reciproco è sempre stato molto grande. Adesso, come in ogni favola che si rispetti, avviene il ritorno del figliol prodigo! Già, perché a distanza di molti anni l’Italiano per antonomasia, Toto Cutugno, ritorna in Terra svizzera! Basilea è pronta per il grande evento, per una notte che rimarrà nella storia. Perché ci sono favole che non hanno mai fine, percorsi e storie che si intrecciano proprio quando meno te lo aspetti. Il 26 Aprile 2014, alle ore 21.00 Toto Cutugno in concerto; Toto a Basilea! Un pezzo d’Italia che esploderà nella notte d’Aprile, un pezzo di storia della musica italiana che illuminerà tutta la Svizzera! Ci siamo quasi, manca poco, il tempo di un lasso di vita definito, e poi arriva lui, “lasciatelo cantare”… in fondo è solo un italiano, ma un italiano vero!! Toto Cutugno in Svizzera: che la festa abbia già inizio!

ECONOMIA: 2013 annus horribilis per il commercio!

Economia e finanza

ECONOMIA: 2013 annus horribilis per il commercio! Soldi in giro ce ne sono pochi, la gente spende meno e le fabbriche chiudono i battenti o delocalizzano in quei paesi dove le tasse sono più basse che qui da noi.
Il 2013 è stato uno degli anni più neri della crisi economica per le grandi, piccole e medie imprese: fallimenti, procedure non fallimentari e liquidazioni volontarie hanno superato tutti i record negativi e complessivamente si contano 111mila chiusure aziendali, il 7,3% in più rispetto al 2012. Lo affermano i dati Cerved-Group, gruppo specializzato nell'analisi delle imprese e nella valutazione del rischio di credito: male l'industria, crolla il Nord Est.

Nell'intero 2013 si è registrato un boom dei concordati preventivi (+103% rispetto all'anno precedente) mentre per quel che riguarda i fallimenti anche nell'ultimo trimestre i fallimenti hanno proseguito la loro corsa con tassi a due cifre, portando il totale dell'anno oltre quota 14mila, il 12% in più rispetto al precedente massimo, toccato nel 2012.
Secondo i dati Cerved, il fenomeno è in forte aumento in tutti i settori e in tutte le aree del Paese, riguardando anche segmenti in cui nel 2012 si erano manifestati timidi segnali di miglioramento come l'industria (fallimenti in calo del 4,5% nel 2012 rispetto al 2011 mentre ora sono in aumento del 12,9%) e il Nord Est (da -3,6% di 'crack' tra 2011 e 2012 a una crescita del 19,7%).

Nel 2013 si contano inoltre circa 3mila procedure concorsuali non fallimentari, il massimo da oltre un decennio e il 53,8% in più rispetto all'anno precedente. ''All'origine di questo boom vi è sicuramente l'introduzione del 'concordato in bianco' - affermano al gruppo Cerved, - che ha trovato ampio utilizzo'' presso le aziende italiane: la procedura, che consente alle imprese di bloccare le azioni esecutive dei creditori in attesa di preparare un piano di risanamento, ha visto nell'intero 2013 più di 4.400 domande, ma nel terzo e quarto trimestre il numero di domande si è comunque fortemente ridotto, probabilmente a causa delle correzioni apportate a livello legislativo e, in particolare, all'introduzione della facoltà di nominare un commissario giudiziale che possa controllare la condotta del debitore anche nelle fasi di pre-ammissione.
L'anno scorso è stato ritoccato anche il record negativo delle liquidazioni volontarie: nel 2013 hanno chiuso l'attività in questo modo 94mila aziende, il 5,6% in più rispetto all'anno precedente, con un aumento del 7% tra le 'vere' società di capitale, cioè quelle che hanno depositato almeno un bilancio valido nel triennio precedente alla liquidazione.

A livello territoriale i fallimenti mostrano una forte accelerazione in Emilia Romagna (+25%) e in Trentino Alto Adige (+21%) e un incremento a tassi a due cifre in Veneto (+16%) e in Friuli (+14%). Crescono a ritmi sostenuti anche i fallimenti nelle regioni del Centro (+13%) e del Sud (+10%): qui i maggiori aumenti si registrano in Toscana (+18%) e nel Lazio (+13%), mentre nel Mezzogiorno l'aumento registrato in Sicilia (+27%) viene in parte attenuato dal calo delle procedure in Abruzzo (15%) e Basilicata (+3%). Nel Nord Ovest i fallimenti superano quota 4mila (+8% rispetto al 2012): pesa soprattutto l'aumento della Lombardia (+12%), mentre in Piemonte si registra un incremento molto più modesto (+2%). Fallimenti in calo in Liguria (-8%) e in Valle d'Aosta.

 

Cos’è il phishing e come difendersi

Informatica e Tecnologia

Cos’è il phishing e come difendersi Phishing è una parola che sentiamo spesso dire in materia di truffe informatiche.

Ma vediamo brevemente che cos'è e come difenderci.

Il Phishing è il tentativo di carpire agli ignari utenti dati sensibili come numeri di carte di credito, password di accesso ad applicazioni di home banking o informazioni su account personali.
Il Phishing viene perpetrato mediante l'invio di mail proveniente apparente da fonti sicure, ma che in realtà celano le mentite spoglie del truffatore informatico. Solitamente queste mail hanno come mittente la nostra banca, eBay, le poste italiane, ecc…, traendo così in inganno l'ignaro utente.

Il Phishnig ha quindi lo scopo di appropriarsi indebitamente dei nostri dati on-line ed è quindi a tutti gli effetti un crimine informatico.

Il nome Phishing deriva dall'inglese e tradotto in italiano significa pesce; la metafora è pescare nel mare del web gli ignari navigatori che abboccano come pesci.

Riconoscere un tentativo di phishing non è poi cosa difficile che non richiede di essere degli esperti utenti informatici. Basta guardare l'aspetto della mail.
Generalmente il mittente della mail ha il nome istituzionale di una fonte attendibile, ma guardando bene l'indirizzo mail noteremo che ha un indirizzo che non ha nulla a che fare con la fonte apparentemente attendibile.
Solitamente la cosa che balza subito all’occhio nel corpo della mail è un italiano non sempre corretto nella forma che presenta errori di ortografia, anche se ultimamente mi è capitato di ricevere mail sempre meno sgrammaticate.
La cosa a cui dobbiamo fare più attenzione sono i link esterni, che presentano indirizzi strani, visibili portando il puntatore del mouse sopra il testo del link presente nel corpo della mail.
Ma soprattutto dobbiamo fare attenzione agli allegati: mai aprirli!

In generale la regola da adottare è la diffidenza contro mail di cui non siamo sicuri, ma la cosa più importante è che mai ci verranno richiesti dei dati così sensibili tramite mail.

Vodafone: a Napoli il primo test LTE-Advanced

Informatica e Tecnologia

Vodafone: a Napoli il primo test LTE-AdvancedVodafone Italia ha realizzato questa settimana a Napoli, per la prima volta in Italia, il test della tecnologia LTE-Advanced (Long Term Evolution) sulla rete 4G, raggiungendo una velocità di connessione di 250 Mbps in download, più del doppio rispetto alla velocità massima attualmente disponibile sulle reti mobili italiane.
LTE-Advanced è una funzione evoluta della rete 4G, che permette di aumentare la capacità e la velocità di connessione, utilizzando in contemporanea le potenzialità combinate di due bande di frequenza, in questo caso 1800MHz e 2600MHz. Nel corso di questa prima dimostrazione è stato possibile scaricare un file di 1 GB in circa 30 secondi. La tecnologia LTE-Advanced, al momento disponibile solo in via sperimentale, potrà essere utilizzata su larga scala con l’introduzione dei primi terminali mobili che supportano l’utilizzo contestuale di più bande di frequenza, prevista a inizio del 2015.

L’attuale sperimentazione e il successivo sviluppo dell’LTE-Advanced rientrano nella strategia di investimenti nell’ultra-broadband di Vodafone, con l’obiettivo di offrire ai Clienti una rete sempre più veloce ed affidabile. Con il Piano “Spring”, recentemente annunciato, Vodafone raddoppia gli investimenti in Italia per lo sviluppo delle reti e servizi a banda ultralarga mobile e fissa, aggiungendo 1,8 miliardi di euro nei prossimi due anni ai 900 milioni di investimento annuale in tecnologie, reti fisse e mobili, infrastrutture e piattaforme evolute. Con 3,6 miliardi di euro di nuovi investimenti Vodafone imprime un’ulteriore accelerazione alla strategia di differenziazione e raddoppierà entro il 2016 la copertura della rete mobile con velocità fino a 42.2 Mbps (HSPA+), che oggi copre già 771 comuni italiani, e triplicherà l’estensione della rete 4G, già attiva in 57 delle principali città e località turistiche. Il piano Spring comprende anche la copertura in fibra ottica Vodafone di 150 città (oggi disponibile in 37 città), con l’obiettivo di raggiungere entro il 2016 un quarto della popolazione italiana, ovvero 6,5 milioni di famiglie e imprese.
Obiettivo di questo impegno è rispondere alla crescente domanda di banda larga mobile da parte degli italiani. Comunicare con i sistemi di messaggistica, scambiare foto e video, condividere archivi in modalità cloud sono solo alcune delle numerose applicazioni utilizzate ogni giorno dagli oltre 10 milioni di smartphone e tablet attivi sulla rete Vodafone. Gli accessi ad internet dai device mobili crescono infatti quattro volte più velocemente della popolazione globale, una tendenza confermata anche nel nostro paese: quasi un italiano su due possiede uno smartphone, per un volume di traffico internet che è aumentato di oltre il 65% nell’ultimo anno e una media giornaliera di circa un’ora e mezza di navigazione in mobilità. Un maggior consumo di dati che richiede reti sempre più veloci e affidabili.

 

Al festival ICT torna l’Arena per i guru, gli hackers, il mondo opensource, il cultori della libera informazione e gli sviluppatori di idee

Informatica e Tecnologia

Al festival ICT torna l’Arena per i guru, gli hackers, il mondo opensource, il cultori della libera informazione e gli sviluppatori di idee La seconda edizione del festival ICT, di scena il 6 Novembre 2014 al Mediolanum Forum di Milano, ospiterà anche l’Arena, un’area dedicata ai guru ed ai talents dove fare networking, testare tecnologie, discutere, sviluppare e scambiarsi idee! Il festival che ha rivoluzionato il modo di fare eventi nell’ICT prosegue le attenzioni al networking relazionale, creando un’altra area di grande attrazione.

Mancano nove mesi all’ora X ma il team del festival ICT sta già lavorando alla seconda edizione per rendere questo innovativo progetto fieristico ancor più rivoluzionario.
Il 6 novembre 2014 Networking, Security, Cloud, Server, Storage, tecnologie Opensource, Unified Communication, Videoconferenza e Collaboration, Wireless e Mobility, Programmazione, Sviluppo, Mobile, Venture Capitalism, Smart Cities e tutto ciò che ruota attorno a Internet e al Web, per la seconda volta si incontreranno a Milano per fornire un’opportunità unica di informazione, formazione e business, proprio come lo scorso anno, in un festival ICT dal format ancora più dirompente.
Se la prima edizione ha portato 800 professionisti e oltre 70 interventi di altissimo profilo, l’edizione 2014 punta a numeri ancora più interessanti e lo fa con molti aggiustamenti e ritocchi che renderanno il format ancora più apprezzato. A partire dall’area dedicata ai guru, agli hackers, ai cultori della libera informazione, agli sviluppatori, al mondo opensource e a chiunque voglia fare networking in un habitat fertile di idee ed entusiasmo.
Chi bazzica da un po’ di tempo negli eventi ICT ricorda con nostalgia i tempi dell’Arena, uno spazio aperto alla condivisione, al libero scambio, al testing per smanettoni (con accezione positiva, sia chiaro), al mondo dell’Hacking (that is not a Crime, bro!).
Il festival ICT ha pensato anche ai nostalgici dell’Arena, riproponendola all’interno del proprio evento, quasi a rievocare certi tempi ormai lontani.
Per chi ancora non lo conosce, il festival ICT non è una fiera né un congresso, ma un evento innovativo ed energetico dedicato all’ICT e alle molte tecnologie ad esso afferenti. Il festival promuove una rivoluzione contenutistica, con la selezione di speech non promozionali, e una rivoluzione nel format, che privilegia la condivisione tecnologica rispetto alla mera proposizione commerciale. Una scelta casual e colorata, dall’allestimento degli stand al dress code dei partecipanti, fa il resto: abbatte i formalismi e semplifica le relazioni, quindi il business.
Per quanto concerne l’Arena, invitiamo chiunque volesse collaborare nel renderla un’area imperdibile, a scrivere a:
Federico Lagni
Co-Founder & Event Manager
lagni@festivalict.com

La doppia faccia della crisi, nel 2013 diminuisce il numero dei mancati pagamenti ma aumentano gli importi medi

Economia e finanza

La doppia faccia della crisi, nel 2013 diminuisce il numero dei mancati pagamenti ma aumentano gli importi medi Milano - Report dei Mancati pagamenti, per settore e Regione.

•    Il secondo anno consecutivo di recessione (PIL 2012 -2,6% e PIL 2013 -1,9%) ha contribuito al deterioramento delle transazioni commerciali tra le imprese, innalzando i livelli di insoluti.
•    Al calo del numero dei mancati pagamenti (frequenza -18% vs 2012) corrisponde la crescita degli importi medi (severità +9% vs 2012). Dal pre-crisi a dicembre 2013, i livelli medi dei debiti non onorati sono cresciuti in Italia del 78%.
•    Il comparto più colpito all’interno è quello della Siderurgia (severità +22% vs 2012) a causa del calo della domanda interna e delle Commodities (severità +42% vs 2012), con il settore petrolifero toccato dalla riduzione dei consumi, dall’eccesso di produzione e dall’elevata volatilità dei prezzi.
•    Food e tessile sono i settori nei quali i mancati pagamenti hanno registrato trend in contrazione o in stabilizzazione. Per entrambi il canale export rimane la via principale di crescita.
•    Emilia Romagna, Lombardia e Lazio sono le Regioni dove costa di più, in media, un mancato pagamento.

Oggi, Euler Hermes Italia ha presentato i dati dell’edizione 2014 del Report dei Mancati Pagamenti, una ricerca trimestrale sui trend dei debiti non onorati delle imprese italiane. Un’attenta analisi condotta su ogni singola Regione, comprensiva di un approfondimento per i diversi settori merceologici che ha come base il monitoraggio giornaliero dei pagamenti, tratto dalla banca dati proprietaria costituita da circa 450.000 aziende.
I mancati pagamenti delle imprese italiane nel 2013 segnano, rispetto all’anno 2012, un calo sul fronte della frequenza sia sul mercato nazionale (-18%) sia nell’export (-17%). L’indicatore della severità, invece, registra sia un incremento in Italia (+9%) sia nei confronti dei mercati esteri (+ 6%). A destare maggiore preoccupazione è il livello degli importi medi, in Italia, rispetto al 2007 (pre-crisi), che a dicembre 2013 era superiore del 78%.
“Lo shift dei mancati pagamenti sulla severità è essenzialmente dovuto a due fenomeni: la contrazione della crescita economica e il credit crunch finanziario, afferma Michele Pignotti, Capo della Regione Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa di Euler Hermes. “La leva del credito è sempre più sotto pressione: da un lato le aziende devono fronteggiare gli eventuali ritardi o mancati pagamenti, dall’altro, per dare vita al business, devono comunque rispettare gli impegni a breve termine, come i pagamenti delle materie prime e dei fornitori. Il tutto comporta una riduzione della liquidità che va a indebolire ulteriormente la situazione finanziaria dell’azienda”, conclude Pignotti.

Lo scenario economico italiano
Dopo due anni di recessione, l’Italia sembra intravedere i primi segnali di ripresa che dovrebbero proseguire per tutto il 2014 (Pil +0,3%) e il 2015 (Pil + 0,8%), nonostante uno scenario politico ancora debole. L’export per l’anno appena cominciato sarà ancora il driver principale della crescita (+2,6% nel 2014 e +3,0% nel 2015), grazie all’apporto delle esportazioni nei paesi extra UE e alla ripresa delle economie avanzate, che ritorneranno sui livelli del 2010. Investimenti (-1,4% nel 2014 e -0,9% nel 2015) e consumi (-0,4% nel 2014 e +0,5% nel 2015) resteranno ancora in contrazione nel 2014, ma con variazioni più attenuate, sintomo che il Belpaese sta mostrando segnali di risveglio. La disoccupazione continuerà a crescere anche nel 2014 (12,4%) incominciando solo nel 2015 a invertire il trend (11,7%). Nel medio termine l’Italia avrà bisogno di proseguire l’attuazione di riforme strutturali al fine di guadagnare competitività nei confronti dei principali competitor internazionali.

I mancati pagamenti delle imprese
Nel mercato interno siderurgia e commodities sono i settori che presentano segnali di difficoltà, sul fronte insoluti e, soprattutto, negli importi medi. “Le commodities, - dichiara Massimo Reale, Direttore Fidi Euler Hermes Italia, e in particolar il comparto della distribuzione petrolifera, hanno fatto registrare i livelli di insoluti più elevati arrivando in media a 94.000 Euro. Contribuiscono all’incremento della rischiosità del settore il calo dei consumi, la volatilità dei prezzi delle materie prime e l’eccesso dell’offerta”. “La siderurgia, - prosegue Reale - soffre sia nel comparto dei “prodotti lunghi” e sia nei “piani”. Alla riduzione dei consumi si aggiungono i trend negativi dei settori di sbocco come edilizia per i primi e automotive e elettrodomestici per i secondi”. Nel mercato estero crescono i mancati pagamenti nelle costruzioni e nell’automotive. Il primo settore paga le dinamiche in rallentamento registrate nel 2013 da alcune economie avanzate come Francia, Germania e Spagna, nelle quali l’Italia esporta materiali edilizi, come ad esempio le piastrelle provenienti dal distretto emiliano. Per l’automotive, invece, si registra una crescita dei debiti non onorati nel comparto ricambi e componentistica, specie nei paesi dell’Europa Orientale (Polonia e Romania).

Food e tessile sono i settori nei quali i mancati pagamenti hanno registrato trend in contrazione o in stabilizzazione. Per entrambi i settori il canale export rimane la via principale di crescita. Nel food, mercato interno, dopo la pressione sulla liquidità aziendale dovuta all’entrata in vigore perentoria della Direttiva sui pagamenti, sembra che anche le tensioni sugli insoluti siano rientrate. Restano alcuni problemi nella GDO di medie dimensioni. Il tessile continua con il suo trend in contrazione dei mancati pagamenti, iniziato già dal I trimestre 2013. Il Top di gamma nell’abbigliamento e nei tessuti continua a tirare, mentre, segnali di difficoltà si avvertono in Italia su alcuni distretti come le calzature del fermano, che peraltro si comportano meglio sui mercati esteri.
L’Emilia Romagna è la regione che ha registrato nel 2013 l’importo medio più elevato (35.000 Euro) anche se il trend, nell’ultimo trimestre, si è invertito. A contribuire i trend dei debiti non onorati Reggio Emilia, Piacenza e Modena, nei settori edilizia, meccanica e siderurgia. Seguono la Lombardia con 31.000 Euro e il Lazio con 29.000.
“L’outlook 2014 per i mancati pagamenti tra le imprese prevede un lieve miglioramento sul fronte della severità, grazie anche alla ripresa dell’economia nazionale. Sarà però determinante il Governo, che dovrà mettere a punto un piano di riforme strutturali economiche e fiscali per stimolare una maggiore occupazione, un’ampia internazionalizzazione e il recupero di competitività del sistema industriale italiano. L’ulteriore sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione e l’allentamento dei parametri di accesso al credito per le imprese, potranno garantire un nuovo slancio per ripartire”, – conclude Pignotti.

 

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