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Cronaca e attualità

Patrimoniale, Ingroia: caccia senza tregua ai patrimoni illeciti per restituirli ai cittadini per bene

Domenica 06 Gennaio 2013 15:35


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Patrimoniale, Ingroia: caccia senza tregua ai patrimoni illeciti per restituirli ai cittadini per bene Oggi, al termine dell'intervista di Alessandro Banfi su Tgcom24, Antonio Ingroia, candidato Premier, ha anticipato alcuni punti salienti riguardanti le riforme urgenti per il prossimo Governo: conflitto d'interrese, ma non solo.

"Abbiamo avuto una serie di provvedimenti prima del Governo Berlusconi, poi del Governo Monti che hanno fatto fatto pagare la crisi ai più deboli e poi ad un ceto medio che si è sempre più impoverito, io chiedo di fare una imposta patrimoniale severa con la quale si pagano meno tasse per gli strati sociali più deboli più tasse per i più ricchi, per una vera redistribuzione e per una vera giustizia sociale; però voglio anche che possa crescere l'economia. L'economia cresce con meno burocrazia per l'imprenditoria, ma anche con un maggiore controllo della legalità. Noi dobbiamo premiare i tanti imprenditori che fanno un'economia legale e colpire l'economia della corruzione e delle mafie, dell'evasione fiscale, con una caccia senza tregua ai patrimoni illeciti, per restituirli ai cittadini per bene", ma per essere più preciso a breve, Ingroia anticipa,  sarà messo in rete il programma. "Voglio essere una persona seria e non come quelli che hanno raccontato frottole" spiega.

Sui finanziamenti pubblici ai partiti il leader afferma: "Occorre una moralizzazione della politica, ma senza demagogia o populismo e senza una legalità forcaiola I costi della politica quindi per il leader vanno ridotti onde evitare altri "profittamenti", quello che non va assolutamente fatto però sarà alimentare finanziamenti occulti che spianerebbero ancora e di più la strada al riciclaggio di denaro provenite da attività illecite, piegando la politica alle "esigenze"  dei " finanziatori".
A proposito dell'avversario politico che teme di più nella competizione elettorale, Ingroia dichiara di non temere nessuno, sebbene pericoli esistano. “ Il pericolo all'orizzonte – spiega il candidato Premier - è costituito dall'avversario politico numero uno che è Silvio Berlusconi, al quale è dovuto il disastro che abbiamo alle spalle, ma ritengo che non sia un pericolo concreto, perché gli Italiani si sono ormai vaccinati dalle bugie che Berlusconi gli ha propinato per anni ed anni; ritengo più insidioso Monti che si presenta con un piglio di maggior autorevolezza, non racconta frottole, ma ha fatto pagare questa crisi ai più deboli. Vogliamo rimanere in Europa, ma l'Europa che non sia quella delle banche e dei banchieri, bensì dei diritti e della solidarietà."

"La nostra lista – risponde Ingroia al giornalista che gli chiede quanto consenso pensa di ottenere -
è la più giovane, ha una settimana di vita. Io non sono un professionista della politica e ciò nonostante vedo un grandissimo entusiasmo, mentre i primi sondaggi ci portano a ritenere che siamo al di sopra della soglia di sbarramento della Camera”.

In effetti in una sola settimana la lista civica di Antonio Ingroia è passata dallo zero % al 5% alimentata da nient'altro che un'onda di comuni cittadini che, dalla rete alla strada (ben poco dai network tradizionali), ha reclamato una politica rivoluzionaria in tutti i sensi oggi esposti e spiegati dal neonato candidato Premier. Contenuti esposti nell'ambito di un piccolo spazio concesso da Mediaset questa domenica, mentre la maggioranza degli Italiani si concedeva  il pranzo dell'Epifania, tra le 14.03 e le 14.13

“Possiamo crescere se dimostriamo di essere credibili e che la formula rivoluzione civile non è solo una formula, ma ha concretezza” dichiara ancora il leader di una lista civica che conta su candidati come Franco La Torre, Gabriella Stramaccioni, Flavio Lotti, Giovanna Marano personaggi ad onor del vero diversi da Elsa Fornero per lo schieramento di Monti, Nicole Minetti ... e tanti altri collaudati "politici professionisti".

E' una piccola percentuale di cittadini italiani, infatti, quella che sta avanzando in pochi giorni dietro il volto di questo magistrato dell'antimafia che affiancò i giudici uccisi venti anni fa e che a questo punto si sta fermando per scendere in campo, improvvisamente, dopo la politica delle banche...; però è anche una percentuale in procinto di aumentare, come a dire basta: l'Italia siamo noi.

Doveredicronaca

 

Ingroia: prima riforma da far approvare sarà conflitto d'interesse... anticipa in partenza per l'Italia

Domenica 06 Gennaio 2013 15:05

Ingroia: prima riforma da far approvare sarà conflitto d'interesse... anticipa in partenza per l'Italia Antonio Ingroia intervistato dal giornalista Alessandro Banfi sulle reti Mediaset, si è espresso sul conflitto d'interesse a titolo di candidato Premier. Ingroia spiega che la prima riforma da far approvare dal Parlamento in qualità di Presidente del Consiglio sarà proprio “quella che tutti dicevano di voler fare, ma che nessuno ha mai fatto. Il conflitto d'interesse credo sia stato – risponde Igroia al giornalista di Tgcom24 - uno degli ostacoli principali per l'affermazione di alcuni diritti, come il diritto alla libertà d'informazione, al pluralismo dell'informazione e che porta a catena una serie di diritti negati anche ai cittadini, come quello alla partecipazione...

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Antonio Ingroia, a tgcom24 la prima intervista da candidato Premier in partenza dal Guatemala

 

Antonio Ingroia, a tgcom24 la prima intervista da candidato Premier in partenza dal Guatemala

Domenica 06 Gennaio 2013 14:35

Antonio Ingroia Nella sua prima intervista da candidato Premier ospite di TgCom24 Antonio Ingroia spiega: “L'Italia ha bisogno di rimettersi in piedi e per rimettere in cima ai valori della nostra democrazia occorre una vera e propria rivoluzione civile. E la rivoluzione è civile per chi vuole portare i cittadini comuni, i rappresentanti della società civile che si sono battuti in questi anni sui terreni della giustizia e dell' antimafia, della legalità e dei diritti in prima fila; la politica deve fare un passo indietro e questo è il senso di una lista civica. A proposito del termine “rivoluzione”, se si stesse parlando di una qualche rivoluzione del secolo scorso – spiega Ingroia a poche ore dal suo arrivo in Italia – sarebbe da temere nella sua accezione cruenta, come paventato dall'intervistatore di Mediaset Alessandro Banfi, ma questa è una rivoluzione delle coscienze, una rivolta etico morale. “Hanno fatto pagare ai cittadini comuni il prezzo di una casta spesso corrotta, spesso in combutta con le mafie, prima solo nel Sud Italia ormai in tutto il Paese. Noi di questo vogliamo fare piazza pulita e per questo abbiamo bisogno non di manette o di giustizialismo, ma di cittadini che si mettono in campo con la loro faccia e con il loro impegno. Per questo la società civile è in prima fila e per questo la rivoluzione dei cittadini è una rivoluzione civile.

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L'IMU è incostituzionale, parola di Giulio Tremonti.

Domenica 06 Gennaio 2013 11:24

L'IMU è incostituzionale, parola di Giulio Tremonti. L'ex Ministro dell'Economia e delle Finanze Giulio Tremonti, nel corso del talk-show “In onda”, trasmesso da La7, ha parlato di un tema tanto caro alla maggioranza degli italiani, l'Imu, bollando questa tassa come incostituzionale: “L'Imu viola la Costituzione per la rivalutazione di colpo e di imperio delle rendite catastali a cui è incardinata, che peraltro non coincidono necessariamente con il valore degli immobili ... Il debito di imposta resta negli anni invariato mentre i valori immobiliari precipitano, creando uno scollamento dai principi costituzionali di capacità contributiva e di eguaglianza tra i cittadini. Si crea di fatto una discriminazione tra chi, godendo di alti redditi, potrà conservare la proprietà dell'immobile e chi, non avendo redditi sufficienti per pagare l'Imu, sarà costretto a venderlo. In questo modo l'Imu va in direzione radicalmente opposta alla carta costituzionale, non favorisce l'accesso alla proprietà dell'abitazione e non tutela il risparmio”.

Tremonti non si è limitato alle parole, nel sito del suo movimento, www.listalavoroliberta.it, ha messo a disposizione i moduli per chiedere al comune il rimborso di questo balzello incostituzionale.


 

Addio a Rita Levi Montalcini, una vita dedicata alla scienza.

Domenica 30 Dicembre 2012 17:15

Addio a Rita Levi Montalcini, una vita dedicata alla scienza. Rita Levi Montalcini si è spenta oggi nella sua casa romana, era nata a Torino il 22 aprile 1909, aveva 103 anni.
Una vita dedicata completamente alla scienza, quella del premio Nobel per la medicina; per le sue doti di scienziata e per i suoi meriti nella ricerca, nel 2001 era stata nominata senatore a vita dall'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Sorvolando sui commenti di rito di tutto il mondo politico, segnalamo invece quello di Luigi Nicolais, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche: "E' per noi motivo di commosso orgoglio ricordare la sua prolungata collaborazione con il Cnr: dal Centro di Ricerche di neurobiologia, al Laboratorio di Biologia cellulare, fino all'Istituto europeo di ricerca sul Cervello-EBRI".

Noi vogliamo ricordare questa grande donna italiana con il suo appello per i giovani scienziati, rivolto al Governo Monti quest'anno: "Rivolgiamo un appello al Governo affinché non cancelli il futuro di tanti giovani ricercatori, che coltivano la speranza di poter fare ricerca in Italia. Il decreto legge su semplificazioni e sviluppo, già approvato alla Camera e ora in discussione al Senato, cancella i principi di trasparenza e merito alla base delle norme che dal 2006 hanno consentito di finanziare i progetti di ricerca dei giovani scienziati under 40 attraverso il meccanismo della peer review, la valutazione tra pari. Se questa legge non sarà modificata, tale selezione passerà di nuovo attraverso le stanze chiuse dei Ministeri dell'Istruzione e della Salute permettendo l’accesso ai finanziamenti solo a chi ha le giuste amicizie e non la necessaria preparazione acquisita in anni di studio, magari negli scantinati di qualche Facoltà per pochi euro. Un atto inaccettabile soprattutto da un governo guidato da un premier scelto per merito e competenza. Con il nostro impegno congiunto, nel 2006, avevamo ottenuto invece che la valutazione per assegnare i finanziamenti fosse gestita da una commissione composta da ricercatori anch'essi sotto i quarant'anni, di cui almeno la metà operanti in enti di ricerca non italiani. Una metodologia democratica e trasparente, adottata da anni a livello internazionale”.

Il corpo di Rita Levi Montalcini riposerà nel cimitero monumentale di Torino nella tomba di famiglia dove è sepolta Paola, la sua sorella gemella, nota pittrice defunta nel 2000.

Rita Levi Montalcini si è spenta oggi nella sua casa romana, aveva 103 anni, era nata a Torino il 22 aprile 1909. Una vita dedicata completamente alla scienza, quella del premio Nobel per la medicina, per le sue doti di scienziata e per i suoi meriti nella ricerca, nel 2001 era stata nominata senatore a vita dall'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Vogliamo ricoldarla per un suo appello per i giovani scienziati, rivolto al Governo Monti quest'anno: "affinché non cancelli il futuro di tanti giovani ricercatori, che coltivano la speranza di poter fare ricerca in Italia. Il decreto legge su semplificazioni cancella i principi di trasparenza e merito alla base delle norme che dal 2006 hanno consentito di finanziare i progetti di ricerca dei giovani scienziati under 40 attraverso il meccanismo della peer review, la valutazione tra pari".
 

Il regalo di Natale di Mario Monti: "sale" in politica! Parola di Twitter

Mercoledì 26 Dicembre 2012 12:41

Il regalo di Natale di Mario Monti:

Non sono meravigliati gli utenti di Twitter “seguaci” di Mario Monti, la “salita” in campo dell'ex Premier “salvatore della Patria”, non ha sconvolto nessuno, le discussioni vertono invece sulla grammatica, sul Twitter ufficiale di Monti si legge:”Insieme abbiamo salvato l'Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarsi non serve, spendersi si. "Saliamo" in politica!”.

Gli risponde C.A. Carnevale Maffè @carloalberto. @SenatoreMonti
Il Diavolo di#Twitterè nei dettagli. Qui ci si corregge un po' tutti a vicenda. Ad esempio "sì" si scrive con l'accento :)

Fabio Bolognini ‏@Linkerbiz @carloalberto se non alza l'IVA glielo lasciamo scrivere anche senza l'accento...

armando lauri ‏@armandolauri @carloalberto @SenatoreMonti sì, è vero, ma sono tollerate e ammesse molte semplificazioni, però.Come nella pratica di governo,del resto ;-)

Tea Party Italia ‏@TeaParty_ITALIA@Senatore
Monti senza vergogna. Il suo è stato il peggior governo della storia repubblicana. Lo dimostrano le cifre: pic.twitter.com/p4UcG01U

Lia Celi ‏@LiaCeli @SenatoreMonti «sì» vuole l'accento, prof

Purtroppo ‏@purtroppo@SenatoreMonti con l'appoggio dei politici vuole rinnovare la politica? Come chiedere al boia di tagliarsi, per favore, la testa.

arianna ciccone ‏@_arianna @SenatoreMonti non ho capito quindi si candida? e con chi sale in politica? grazie per la risposta

Simone Spetia ‏@simonespetia @SenatoreMonti S di avere idiosincrasie un po' particolari. Ma la prego, la smetta coi punti esclamativi. Non le si addicono, tra l'altro

ppriolo ‏@ppriolo@carloalberto trovo molto strano che il @SenatoreMonti si sia perso l'accento. Lo ha omesso volontariamente, per eccesso di sobrietà.

Rosaria Rox Izzo ‏@rosariaizzor @Senatore Monti Presidente vanno rinnovate le regole e gli uomini. Altrimenti guerra ai mulini a vento.

I commenti sono numerosi, molti ironici, qualcuno arrabbiato, Mario Monti dunque «sale» in politica, si impegnerà in prima persona, probabilmente con una lista elettorale personale.
C'è qualcuno ce ha dubitato della paternità del tweet, ma il suo staff ha prontamente confermato che è stato proprio Monti, dopo il cenone natalizio a scrivere quella frase, forse dopo qualche bicchiere di troppo.

In redazione sono arrivate numerose email, ne pubblichiamo una:

Mi chiamo P.M. (lettera firmata), laureata in giurisprudenza alla Sapienza di Roma nel 1967, anni di accese lotte politiche; io ero di destra, ho fatto il 68, ho conosciuto Stefano delle Chiaie, ma ho creduto nelle idee liberali.

Caro Monti, quando Lei è tornato, mi sono illusa che rappresentasse quell'ideale liberale di destra che avevo abbandonato tanti anni fa a causa dell'eversione, ma mi illudevo.Lei ha salvato l'Italia con le cariche pubbliche, gli stipendi da favola, i viaggi etc... il popolo italiano, invece, ha salvato l'Italia con i sacrifici, troppi, adesso siamo tutti sopravvissuti, per cortesia, risparmiateci almeno Montezemolo, famoso solo per essere stato il compagno della Fenech, politicamente una nullità.





 

Antonio Ingroia rompe gli indugi e firma il manifesto: "Io ci sto"

Lunedì 17 Dicembre 2012 19:28

Antonio Ingroia, forse prossimo candidato Premier. Antonio Ingroia, nei giorni scorsi aveva ricevuto l'invito a candidarsi Premier da Luigi De Magistris, sindaco di Napoli e leader del neonato movimento Arancione; oggi l'ex procuratore aggiunto di Palermo, dal Guatemala, ha chiesto l'aspettativa al Consiglio Superiore della Magistratura per motivi elettorali. Era girata voce sulla possibile adesione di Ingroia, nel corso della manifestazione “Noi sappiamo” organizzata dal movimento delle agende rosse a Roma il 15 dicembre scorso.

Nel manifesto firmato anche da Leoluca Orlando e Luigi de Magistris, si legge:

“L'alternativa di governo si costruisce con una forza riformista che ha il coraggio di un proprio progetto per uscire dalla crisi e rilanciare l'Italia finalmente liberata dalle mafie e dalla corruzione. Abbiamo come riferimento imprescindibile la Costituzione Repubblicana, a partire dall'art. 1 secondo cui il lavoro deve essere al centro delle scelte economiche. Per noi l'Unione Europea deve diventare autonoma dai poteri finanziari con organismi istituzionali eletti dai popoli ed è fondamentale il cambiamento della Casta politica e burocratica italiana mentre lo sviluppo del mezzogiorno è l'unica scelta per unificare il Paese”.

Questo il decalogo del manifesto “Io ci sto”:

1) Vogliamo che la legalità e la solidarietà siano il cemento per la ricostruzione del Paese.
2) Vogliamo uno Stato laico, che assuma i diritti della persona e la differenza di genere come un'occasione per crescere.3) Vogliamo una scuola pubblica che abbia sia per gli insegnanti che per gli studenti il criterio del merito, con l'università e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al potere economico dei privati e una sanità pubblica con al centro il paziente, la prevenzione e il riconoscimento professionale del personale medico e infermieristic.
4) Vogliamo una politica antimafia nuova che abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento, ma l'eliminazione della mafia, e la colpisca nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a cominciare dal potere politico
5) Vogliamo che lo sviluppo economico rispetti l'ambiente, la vita delle persone, i diritti dei lavoratori e la salute dei cittadini e la scelta della pace e del disarmo sia la strada per dare significato alla parola «futuro». Vogliamo che la cultura sia il motore della rinascita del Paese.
6) Vogliamo che gli imprenditori possano sviluppare progetti, ricerca e prodotti senza essere soffocati dalla finanza, dalla burocrazia e dalle tasse
7) Vogliamo la democrazia nei luoghi di lavoro e ripristinare il diritto al reintegro sul posto se una sentenza giudica illegittimo il licenziamento
8) Vogliamo che i partiti escano da tutti i consigli di amministrazione, a partire dalla RAI e dagli enti pubblici e che l'informazione non sia soggetta a bavagli
9) Vogliamo selezionare i candidati alle prossime elezioni con il criterio della competenza, del merito e del cambiamento
10) Vogliamo che la questione morale aperta in Italia diventi una pratica comune, mentre ci vogliono regole per l'incandidabilità dei condannati e di chi è rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Vogliamo ripristinare il falso in bilancio e una vera legge contro il conflitto di interessi.

 

"Noi sappiamo", contro una sentenza in-consulta. Video documento.

Domenica 16 Dicembre 2012 19:28

Il video documento dedicato alla manifestazione ""Noi sappiamo", contro una sentenza in-consulta. 
Per difendere la Costituzione e ribadire la piena e totale legittimità dell'azione della Procura di Palermo.
 

 

15 dicembre 2012. A Piazza Farnese alla ricerca della verità.

Sabato 15 Dicembre 2012 19:51

15 dicembre 2012. A Piazza Farnese in cerca della verità. Non siamo andati in Piazza Farnese aspettandoci una massiccia mobilitazione popolare, la notizia sulla manifestazione di sostegno alla procura di Palermo, è stata praticamente boicottata dalla gran parte delle testate giornalistiche italiane. L'evento è stato organizzato in soli sette giorni, solo pochi cittadini Italiani ne hanno avuto notizia, soprattutto grazie al passa parola e ai social network; piazza Farnese non era gremita, poche centinaia di persone, sotto una pioggia continua e fastidiosa, tutti indignati per quello che è senza dubbio l'ennesimo scandalo italiano.
Si è parlato della trattativa Stato mafia, del Presidente della Repubblica, di Paolo Borsellino, dei magistrati morti ammazzati e dell'agenda rossa, c'era Salvatore Borsellino, Moni Ovadia, Marco Travaglio, Sabina Guzzanti e tanti altri noti e rispettati personaggi pubblici, molti i giovani in piazza, tuttavia la sensazione diffusa ci è sembrata una volontà di combattere mista a rassegnazione, sguardi di speranza e disperati, tanti Don Chisciotte alla disperata ricerca di una verità che ormai tutti conoscono ma che purtroppo non serve a cambiare il corso della storia.

CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO DOCUMENTO INTEGRALE DEDICATO ALL'EVENTO

Marco Travaglio: intervento alla manifestazione per la Procura di Palermo 15 dicembre 2012

Intervista a Moni Ovadia alla manifestazione per la Procura di Palermo 15 dicembre 2012.

Intervista a Vauro Senesi alla manifestazione per la Procura di Palermo 15 dicembre 2012.

Salvatore Borsellino. Manifestazione 15 dicembre 2012



 

Roma 15 Dicembre 2012: MANIFESTAZIONE NAZIONALE di sostegno alla Procura di Palermo

Sabato 15 Dicembre 2012 10:20

Manifestazione Nazionale di sostegno alla Procura di Palermo

CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO DOCUMENTO INTEGRALE DEDICATO ALL'EVENTO


Roma 15 Dicembre 2012 ore 15,30 Piazza Farnese. Diretta Streaming.
Dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale sul conflitto di attribuzioni sollevato dal Presidente Giorgio Napolitano nei confronti della Procura di Palermo è tempo di scegliere da che parte stare. Vogliamo difendere la Costituzione e ribadire la piena e totale legittimità dell'azione della Procura di Palermo. Lo faremo tutti assieme sabato 15 dicembre in Piazza Farnese, a Roma, a partire dalle ore 15.30 con interventi di (in ordine di adesione, in corso di aggiornamento):

Salvatore BORSELLINO  Marco TRAVAGLIO  Ferdinando IMPOSIMATO  Luigi DE MAGISTRIS  Sabina GUZZANTI  Daniele SILVESTRI Fabio REPICI Silvia RESTA Sonia ALFANO VAURO  Manuel AGNELLI (AFTERHOURS)  Moni OVADIA  Gianluca MANCA  Giorgio BONGIOVANNI  Benny CALASANZIO BORSELLINO  Aldo BUSI  Antonio PADELLARO  Marco LILLO  Sandra AMURRI   Paolo FLORES D'ARCAIS (video)  Don Andrea GALLO (video)   Giovanna MAGGIANI CHELLI (video)  Fiorella MANNOIA (VIDEO)  Sandra RIZZA e Giuseppe LO BIANCO (LETTERA) Rossella GUADAGNINI  Giuseppe GIORDANO

www.19luglio1992.com





 

Luciana Littizzetto contro Berlusconi a Che tempo che fa. L'ira di Verro.

Lunedì 10 Dicembre 2012 17:20

Luciana Littizzetto invita Berlusconi a provare la senzazione di avere rotto... L'ha fatta grossa questa volta Luciana Litizzetto quando, domenica sera, dirante il consueto appuntamento con “Che tempo che fa” ha osato dire quello che con molta probabilità un buon numero di italiani vorrebbe urlare, la frase incriminata è: “Ora torna 'Berlu' e risale lo spread... Io non dico provare pudore, che è un sentimento antico, ma una pragmatica sensazione di avere rotto il cazzzo”, le tre z sono d'obbligo.

La performance oltre a ricevere scroscianti applausi in diretta, ha fatto infuriare Antonio Verro, rappresentante Pdl nel Consiglio d'amministrazione Rai: "Il servizio pubblico non può permettersi di insultare nessuno. Lo avrei detto anche se le battute avessero riguardato Bersani o Casini", "Chi fa spettacolo ha una grande responsabilità nei confronti del pubblico. E certi divi troppo pagati, naturalmente mi riferisco anche alla Littizzetto, rischiano di dimenticare quale sia il loro vero ruolo e si trasformano in predicatori. Tutto questo non è tollerabile così come non è concepibile offendere gli spettatori che pagano il canone di un servizio pubblico e magari fanno parte dell’elettorato di centrodestra"..."Sono il primo che si diverte alle battute della satira politica, ma la satira politica è un conto e l'insulto è un'altra cosa. Far ridere con la volgarità è la cosa più semplice del mondo".

Certo, non sarà stato proprio elegante la frase, ma gridare all'oscenità, con tutto quello che si vede e si sente in tv, politici e politica in primis, appare quantomai eccessivo.

 

Dimissioni Monti, spread a 350 e borse in caduta libera.

Lunedì 10 Dicembre 2012 10:34

Le dimissioni del Premier Monti: spread in rialzo e borse in picchiata Venerdì sera, quando le borse erano chiuse, il Presidente del Consiglio Mario Monti, ha presentato le sue dimissioni; il Premier italiano ha comunicato al Presidente della Repubblica che prima, però, approverà la legge di stabilità.

In una nota del Quirinale, riferita all'incontro tra Napolitano e Monti si legge: “non ritiene infatti possibile l'ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni”.

I motivi di una decisione così importante per gli italiani, reduci da mesi di sacrifici, Monti li ha raccontati ad Ezio Mauro, direttore di Repubblica: “sono convinto di aver fatto la cosa giusta e in ogni caso non potevo farne a meno, dopo quel che è successo. Ma sono preoccupato, naturalmente: non per me, ma per quel che vedo”, quel che è successo lo leggiamo ancora nella nota del Quirinale: “la dichiarazione resa ieri in Parlamento dal Segretario del Pdl on. Angelino Alfano costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione”, quindi il motivo principale delle dimissioni è la sfiducia virtual-sostanziosa espressa dal Popolo della Libertà.

Le dimissioni del Premier Tecnico condizioneranno i mercati nei prossimi mesi per questo Monti ha spiegato a Repubblica: "Ho preferito che la decisione e l'annuncio cadessero in un giorno di mercati chiusi con ventiquattro o trentasei ore di tempo per riassorbire un eventuale colpo nella speranza naturalmente che il colpo non ci sia. Spiegando subito, in ogni caso, che le dimissioni diventeranno effettive solo dopo l'approvazione della legge di stabilità, che spero proprio arriverà come previsto".

Adesso la parola spetta al popolo italiano e alla sua capacità di sopportazione, lo spread è schizzato a 350 e piazza affari ha perso il 3%, ed è solo l'inizio.

 

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