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L'estate.


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Inizialmente quest’anno
l’estate l’ho sentita in salotto
sarà stato per la filtrata luce
strana passante diagonale
sul bambù smollato
sarà stato per i cuscini
sostegno per la nebbia mentale

Non saprei ma è un’estate interna
In effetti poi come dice mio padre
l’estate è anche uno stato mentale
Io l’ho aspettata un inverno intero
ed ora la gusto nelle sue mille forme
nella libertà di pensieri
per non renderla soprattutto
umana insoddisfazione dei giorni freddi

Spesso però la mia estate cade
dì fuori le pareti perchè
da dentro è diverso
fatto molto di sensi
posso immaginare di sotto
rue Carranza e la bottega dei fiori a Madrid
o calle Carvallo e il parco sul vialone a Sevilla
o il tardo tramonto le luci già sulla chiesa
l’odore di Africa speziata Parigi
e invece ricado qua
ogni volta dì fuori dalla soglia
perchè Salerno da vivere
è solo di sensi e astratto
di notte dall’alto
eppure conserva qualcosa
per me vagabondo
nella voce del mare
o nella fuga delle coste
taglienti lame impazzite

Sarà ma c’è da dire
che qui il sole è malato
nel solstizio raffreddato
o a danno col generatore
forse si è rotto per noi
sicuro si è impallidito
non brucia non fa mattanza
non abbronza a parte Sara
che è nera e Jakson che è indiano
anche il Nero è bianco ed Io sul dorato
nessuno spicca più per melanina

è solo colpa NOSTRA!


Ma tutto inesorabile scorre
per me è Estate
tra seghettanti cicale aghi di pino
usi alle stelle alla luna
tra il mare e un cane ululante
che rincorre le notti
negli angoli lontani della città.

        Valeriano Forte

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