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Fukushima. Tonnellate di acqua radioattiva versate nell'Oceano Pacifico


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Fukushima. Acqua radioattiva versata nell'Oceano Pacifico Oggi è un brutto giorno per il Giappone, per il pianeta Terra e per la Tokyo Electric Power (TEPCO); la società che gestisce la centrale nucleare di Fukushima, ha annunciato il travaso di oltre 11.500 tonnellate di acqua radioattiva nell'Oceano Pacifico entro martedì. Le brutte notizie per la TEPCO arrivano il giorno stesso in cui il direttore generale della International Atomic Energy, Yuku Amano, ha spiegato che la società proprietaria dello stabilimento non ha preso alcuna azione "sufficiente ad evitare questo incidente".

Ogni giorno che passa gli ingegneri cercano di stabilizzare l'impianto nucleare di Fukushima, ma quotidianamente nuovi problemi subentrano e allontanano la risoluzione della peggior crisi nucleare di tutta la storia dopo Chernobyl del 1986.

Sabato TEPCO aveva scoperto una falla nel cemento di contenimento del reattore due, i tentativi di sigillare la crepa sono falliti miseramente ieri. Dopo aver colato tonnellate di cemento i tecnici si sono accorti che l'acqua radioattiva continua a fuoruscire in mare.

Goshi Hosono, deputato del Partito Democratico del Giappone e consigliere del primo ministro Naoto Kan ha detto che la crisi non è superata, ma è in qualche modo stabilizzata; la verità sembra però assai lontana dalle parole del deputato.

L'impressione è che il bilancio dei danni di questo incidente, alla lunga supererà quello di Chernobyl. La verità sulla reale entità delle radiazioni è assolutamente parziale, le conseguenze della contaminazione di aria, acqua e cibo si conosceranno solo tra molti anni.

Ogni giorno, cresce la rabbia verso la TEPCO. Dall'inizio della crisi, l'azienda è stata accusata di mancanza di trasparenza, e di risposte lenti e inefficaci, non avendo, tra l'altro, ascoltato gli avvertimenti degli esperti sul rischio terremoto e commettendo numerosi errori nella gestione dell'emergenza. La società ha comunicato che mercoledì scorso sono stati trovati in uno scantinato del reattore numero 4 i corpi dei due operai dispersi dopo il terremoto e lo tsunami che ha danneggiato irreparabilmente il complesso atomico. La notizia non sarebbe stata divulgata prima in ossequio alle famiglie delle vittime.

Si tratta di due giovani di 21 e 24 anni, probabilmente morti dissanguati a causa delle numerose ferite riportate. I corpi dovevano essere decontaminati, a causa degli enormi livelli di radiazioni presenti nello stabilimento, che hanno costretto più volte le squadre di emergenza a sospendere i lavori.

Centinaia di persone lavorano a turni nello stabilimento di Fukushima per fermare il flusso di acqua contaminata in mare, raffreddare il reattore e impedire una fusione delle barre di combustibile, che potrebbe causare una grande nube radioattiva con conseguenze inimmaginabili.

davide scannapieco


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