Sono indignato
RECESSIONE: NEL 2013 OTTOCENTOMILA POSTI DI LAVORO IN MENO
Giovedì 15 Dicembre 2011 10:53
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Sono allarmanti le stime del Centro Studi di Confindustria.
L'Italia sarà in piena recessione nei prossimi due anni, nel 2012 ci sarà una caduta del PIL dell' 1,6% e nel 2013 si perderanno 800000 posti di lavoro per un saldo negativo da inizio crisi (2008) di un milione di posti persi.
Aumenta anche l'inflazione che a fronte di un 3,7% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente è aumentata del 4,2% se si tiene conto del carrello della spesa ossia dei generi indispensabili e dei carburanti.
Contestualmente la pressione fiscale salirà al 54% ovviamente a fronte di meno servizi per i cittadini.
Strano che tali dati siano usciti dopo la Manovra Economica tanto attesa da parte del Governo Monti il quale si presentava come la panacea di tutti i mali.
Il motivo è molto semplice. Quella di Mario Monti è una manovra quasi esclusivamente di tasse a carico di tutti, colpisce soprattutto i ceti più deboli, impoverisce quelli medi, e fa il solletico ai grandi capitali.
Quale poteva essere il risultato? Recessione ed ancora recessione. Altro che Manovra per la crescita.
La crescita si ottiene solo dando la possibilità al cittadino di poter effettuare acquisti ad ogni livello, e ciò non si ottiene certo drenando le sue tasche con maggiori imposizioni fiscali.
Ogni famiglia che dovrà versare allo stato alcune migliaia di euro in più (perchè in effetti si tratta di somme elevate) a partire già dalla fine dell'anno in corso, si troverà nella condizione di dover rinunciare a molte spese che diversamente avrebbe affrontato.
Se non si acquistano beni a cui si può rinunciare (vedi elettronica, abbigliamento, mezzi di trasporto privato, mobili, editoria e spesso anche generi alimentari) le relative industrie, fabbriche, distributori, esercizi commerciali andranno in crisi e cominceranno a licenziare quando non a chiudere i battenti.
Questo cosa genera? Un giro vizioso che sarà difficile da fermare, perchè nuovi disoccupati genereranno meno acquisti e di conseguenza altri disoccupati.
Si fermeranno anche i lavori edili, idraulici, elettrici e qualsivoglia attività che si potrà rimandare.
E' questo ciò a cui mirano i nostri governanti? Probabilmente sì.
Diversamente metterebbero in atto manovre per la diminuzione della spesa pubblica e non di aumento della pressione fiscale al cittadino che di conseguenza graverà anche sulle imprese.
Certo la composizione dell'attuale Parlamento frena tante possibilità a cominciare dal toccare le potenti lobby, vedi tassisti o farmacisti, che pur di non rinunciare a nulla non si rendono conto che prima o poi si troveranno a chiudere bottega anche loro.
Crisi genera crisi e non porvi rimedio è un delitto.
RR
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MANOVRA ECONOMICA, LA CASTA VINCE ANCORA: RINVIATO IL TAGLIO DEGLI STIPENDI AI PARLAMENTARI
Martedì 13 Dicembre 2011 11:26
Grazie ad un emendamento del Governo alla Manovra Economica Monti è stato rinviato il taglio degli stipendi dei parlamentari.
Non sarà quindi il Governo ad adeguarli a quelli europei, ma la Camera ed il Senato. Immaginiamo quindi cosa faranno, rinvieranno, studieranno scappatoie, si aumenteranno indennità assurde, insomma svuoteranno il tutto, anche perchè si sa che loro non ci rimettono mai.
Altra battuta d'arresto sull'abolizione delle province. In un altro emendamento del Governo sposta la data al 31 Marzo 2013 con slittamento dell'accorpamento delle competenze a Regioni e Comuni non più entro Aprile 2012, ma entro Dicembre dello stesso anno, ovviamente fatte salve le prerogative delle province autonome di Trento e Bolzano.
Inoltre vengono salvati i compensi di consiglieri di circoscrizione e di comunità montane sino ai rinnove delle cariche, come potrebbero rinunciare ai loro sudati denari?
Niente liberalizzazione dei taxi.
Ogni giorno che passa la famosa manovra "equa" di Mario Monti viene svuotata di tutto ciò che tocca le lobby sia politiche che private. I nostri avidissimi politici non hanno bisogno di scioperi per ottenere l'eliminazione delle norme che li riguardano. Loro vincono sempre.
A pagare sempre gli stessi, coloro che scendono in piazza, spesso inutilmente, pagando anche tale scelta di tasca loro, visto che gli scioperi vengono trattenuti sugli stipendi; i titolari di pensioni da fame; i precari senza certezza del lavoro; le famiglie.
Le categorie più deboli non hanno strumenti per difendersi, e la storia insegna che mai li hanno avuti.
Anche nelle rivoluzioni popolari hanno sempre preso il sopravvento le categorie più agiate che vanno poi a costituire l'oligarchia di Governo che comincia nuovamente a vessare il popolo.
Tutti continuano a vendere la nostra come una Democrazia, ma fino a che non ci sarà una vera coscienza sociale da parte della maggioranza dei cittadini del nostro Paese non ci si libererà di questi personaggi avidi e privi di scrupoli che reggono le sorti del nostro Stato.
Fino a che i cittadini non riusciranno ad esprimere un voto libero, scegliendo i propri rappresentanti, non ci saranno dubbi:
LA CASTA VINCERA' SEMPRE
RR
BENZINA E GASOLIO: E LE ACCISE UCCISERO IL CONTRIBUENTE
Mercoledì 07 Dicembre 2011 16:55
La manovra colpisce già il contribuente italiano.
Questa mattina ci si è svegliati e si è presa normalmente l'automobile per andare a lavorare. Alla pompa "sorpresa", benzina e gasolio sono aumentati enormemente.
A fronte degli sbandierati 10 cent/litro per la benzina e 13,6 cent/litro per il gasolio alla pompa il prezzo e lievitato anche di 20 cent.
Benzina anche sopra 1,8 euro e gasolio oltre gli 1,7 euro, questo nelle Regioni più fortunate.
Per l'automobilista un bruttissimo colpo, senza contare che l'aumento dei carburanti provocherà una serie di aumenti su tutti i comparti, visto che aumenterà l'energia, i trasporti, con conseguente aumento di tutte le merci compresi gli alimentari.
Inoltre è sempre strano da comprendere come avvenga che l'aumento dei carburanti risulta immediato nonostante che gli stessi siano già stati acquistati in precedenza dai distibutori, mentre cosa analoga non avviene per le diminuzioni.
Il primo dei tanti regali di Natale che ci ha propinato il Governo Monti.
Grazie e ancora grazie.
Siamo tutti un pò più poveri.
Ed è solo l'inizio.
RR
MANOVRA ECONOMICA MONTI: DECRETO SALVAITALIA SULLE PENSIONI
Martedì 06 Dicembre 2011 10:31
A quanto pare l'unico modo per salvare l'Italia è colpire i lavoratori sulle pensioni.
Ecco di seguito quanto previsto:
Pensione di vecchiaia e pensione anticipata
Le pensioni di anzianità con il sistema delle quote ( età + anni di lavoro) vengono sostituite da un periodo di flessibilità tra i 66 e i 70 anni in cui verrà premiata con assegni più sostanziosi l’uscita ritardata dal lavoro. L’uscita anticipata rispetto alla soglia minima sarà possibile solo con 42 anni di lavoro per gli uomini e 41 per le donne con l’aggiunta di un mese nel 2012 e uno nel 2013. Per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni di età l’assegno sarà ridotto del 3%. Solo per le attività usuranti è prevista la permanenza della quota , innalzata però a 97 già dall’anno prossimo.
Assegni, nuove aliquote e contributi di solidarieta’
Gli importi dal 2013 verranno ricalcolati con il metodo contributivo
Vengono innalzate le aliquote dei lavoratori autonomi in forma graduale fino al 22 % e richiesto un contributo di solidarietà ai titolari di pensioni privilegiate dei cosiddetti Fondi Speciali (piloti, dirigenti elettrici) variabile dallo 0,3 all’1 %
Casse autonome
Probabilmente per conseguire con la riorganizzazione un risparmio viene inoltre creato un ente previdenziale nuovo unificando Enpals e INPDAP .
MANOVRA ECONOMICA MONTI: LOTTA ALL'EVASIONE
Lunedì 05 Dicembre 2011 15:43
Di seguito le misure per la lotta all'evasione fiscale:
1) Tracciabilità dei pagamenti, con una riduzione del limite all'uso del contante a 1000 € dai 2500 € precedenti
2) Controlli sulle imprese in relazione al pagamento dei Canoni RAI (questa sinceramente non la capisco)
3) Regime tributario premiale per le imprese che decidono di inviare telematicamente al fisco i dati relativi ai corrispettivi, fatture emesse e ricevute e risultanze di operazioni non soggette a fattura.
4) Niente condoni.
E' veramente poco, per non dire niente.
In un nostro precedente articolo avevamo già espresso che un metodo per combattere l'evasione era il completo abbandono del denaro contante.
Ovviamente ciò eliminerebbe anche la corruzione ed il riciclaggio del denaro sporco, combattendo anche le mafie.
Non sia mai che i nostri politici rinuncino a queste possibilità .
Aumenteranno solo le rate dei pagamenti in contanti in nero.
RR
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