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Sono indignato

FESTIVAL DI SANREMO: RIFLESSIONI

Lunedì 20 Febbraio 2012 12:16


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Festival di Sanremo 2012 riflessioni Partiamo da quella che dovrebbe essere la parte più importante del Festival ossia la gara canora.

Nel settore giovani, quest'anno denominato chissà perchè Social, ha vinto Casillo, un ragazzino di quindici anni dotato di una bella voce, anche se un pò acerba, uscito dal talent per bambini di Mediaset "io canto" e quindi già ben appoggiato da un entourage importante quale quello che fa capo a Gerry Scotti.

Forse sarebbe stato meglio farlo crescere un pò prima di concedergli una vittoria che, probabilmente, sarebbe stata più utile ad alcuni dei cantautori che si erano presentati sulla scena sanremese.

Nel settore Big invece ha trionfato Emma ennesimo prodotto della trasmissione Amici condotta sempre su Mediaset da Maria De Filippi.

Chi se lo aspettava?

Tutti.

Infatti già da prima che iniziasse la manifestazione, la cantante era data come vincitrice.

Nella migliore tradizione italiana tutto sembrava già previsto, settimanali quali TV Sorrisi e Canzoni avevano in copertina già messo al centro e davanti al gruppo in primo piano le tre finaliste Arisa, Noemi ed appunto Emma. Sarà stato solo un caso? O già si sapeva come sarebbe andata.

Come sempre sorgono dubbi sull'attendibilità di determinate votazioni, soprattutto sul televoto che sembra più un facile modo di carpire soldi al telespettatore e fonte di guadagno per tutti coloro che se ne suddividono i proventi. Infatti ci si deve fidare di ciò che viene riportato su un fogliettino in mano al presentatore e dove sono riportati i nomi dei vincitori, mentre sullo sfondo passano delle percentuali certificate chissà da chi.

Un dato di fatto è che, tranne la parentesi dello scorso anno con la vittoria di Roberto Vecchioni, finisca per vincere sempre un prodotto di "Amici", la prima volta con tanto di presenza sul palco della loro madrina De Filippi mentre per gli anni a seguire non ce n'è stata più la necessità.

Per i cantanti affermati e di lunga data diventa quindi solo una vetrina per la promozione dei loro nuovi album.

Passando al capitolo polemiche, la maggiore è stata la presenza di Celentano che nella sua apparizione alla serata finale ha riproposto lo scontro con i giornali Avvenire e Famiglia Cristiana, forse avrebbe fatto meglio a soprassedere ed a parlare di altro, con gli innumerevoli problemi che attanagliano la società italiana poteva trovare molto di meglio che insistere sull'argomento.

Molto strumentali sono sembrate le urla di disapprovazione ed i fischi all'indirizzo del cantante-predicatore, subito coperte dagli applausi.

Anche Luca e Paolo, richiamati all'ordine nei giorni scorsi, si sono presentati un pò dimessi nella serata conclusiva lasciando poco il segno.

Ovviamente lo scopo dell'audience è stato raggiunto, avendo superato i numeri degli scorsi anni, e ciò è quanto interessava ai vertici RAI, che adesso, in maniera molto poco credibile, affermano che dal prossimo anno si cambia metodo e che non si cercherà più di raggiungere i risultati invitando personaggi scomodi. Si sono dimenticati che Sanremo quando in passato si è affidato solo alle canzoni stava diventando una manifestazione minore?

Nel frattempo, come da noi previsto, la direzione artistica si è dimessa.

Non resta che aspettare un anno per vedere cosa accadrà.

RR

 

L'ABC DELLA POLITICA ITALIANA E LE RIFORME COSTITUZIONALI

Venerdì 17 Febbraio 2012 14:05

Alfano, Bersani e Casini, l'ABC della politica italianaAlfano - Bersani - Casini ecco l'ABC della politica. I tre leader, dell'attuale maggioranza che sostiene il Governo Monti, hanno gettato le basi per la riforma della Costituzione che dovrà portare ad uno snellimento delle due Camere e ad una diversa gestione del potere politico nel nostro Paese.

L'accordo si dovrebbe trovare su una diminuzione dei Parlamentari, che scenderebbero a 500 per la Camera dei Deputati ed a 250 per il Senato, su una distribuzione diversa delle prerogative delle due Camere con il superamento del bicameralismo perfetto che nato come una garanzia nel postguerra oggi è un freno all'attività parlamentare,  con la sfiducia costruttiva e con la prerogativa per il Presidente del Consiglio di nominare ma anche revocare i Ministri.

A seguire la riforma della legge elettorale che non può prescindere dalla forma data al Parlamento.

Secondo il parere dei tre leader politici il tempo per effettuare la doppia lettura prevista dalla Costituzione ci sarebbe. Speriamo sia la volta buona per una modifica che adegui il Paese ai tempi moderni e che diminuisca, soprattutto, i costi della politica.

Tutti auspicano una rapida soluzione ed un accordo senza il quale la prossima legislatura rischierebbe di lasciare irrisolti i problemi che, mai come in quella attuale, si sono rivelati una zavorra ed un danno per il Paese.

RR

 

SANREMO 2012: SCANDALO CELENTANO

Mercoledì 15 Febbraio 2012 16:15

SANREMO 2012: SCANDALO CELENTANO Scandalo al Festival di Sanremo, Celentano attacca le testate giornalistiche della Chiesa e da del deficiente ad un giornalista.

Ma il vero scandalo è la RAI che adesso interviene con un commissariamento del Festival ad opera del Direttore Generale Lei che manda Antonio Marano a controllare con poteri di intervenire sulla trasmissione.

Perchè lo scandalo è la RAi?

Quando si cerca un personaggio scomodo come Adriano Celentano si sa già quale sia lo scotto da pagare onde aumentare l'audience. Sicuramente il molleggiato dirà cose scomode, lo ha sempre fatto e quindi le sue parole vanno prese per quello che sono: opinioni.

Se si predilige l'effetto che fa lo stesso sui telespettatori non ci si deve poi lamentare dei risultati, anzi vanno fatte le dovute precisazioni e si tira avanti.

Quindi tutta l'indignazione di personaggi quali il direttore Mazza è perfettamente inutile e strumentale.

Se effettivamente il Sig. Marano dovesse intervenire sulla scaletta del programma al direttore artistico Mazzi non resterebbe altro che abbandonare il Festival al suo destino e così dovrebbe agire anche il buon Gianni Morandi conduttore e coautore con Mazzi.

Alle prossime serate l'ardua sentenza.

RR

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Sanremo 2012. Celentano alza un polverone e attacca Famiglia Cristiana e Avvenire.

 

OLIMPIADI 2020: I MOTIVI DI UN NO

Mercoledì 15 Febbraio 2012 14:43

OLIMPIADI 2020: I MOTIVI DI UN NO Chiariamo subito che sarebbe stato molto bello poter organizzare le Olimpiadi nel nostro Paese. Se il nostro fosse un paese normale la manifestazione sarebbe stata un occasione di crescita ed arricchimento per lo Stato.

Ma quale è stato il motivo principale del no da parte del Governo Monti?

Certo è un periodo di recessione e di crisi, ma perchè allora rinunciare a questa vetrina internazionale che avrebbe potuto portare molti soldi nelle casse dello Stato?

Semplice il malaffare imperante nel nostro Paese.

Infatti se la candidatura fosse diventata realtà e le Olimpiadi assegnate all'Italia, sarebbe immediatamente iniziata la corsa all'aggiudicazione degli appalti con chiari vantaggi per le cordate da sempre pronte ed appoggiate da personaggi compiacenti, politici e non, che avrebbero condotto le cose nel solito modo, accaparramento dei fondi, costruzione di cattedrali nel deserto da non finire mai e lievitazione dei costi all'inverosilmile.

Fantasie?

A giudicare da come sono andate le cose per i mondiali di nuoto di Roma non sembra proprio.

Le piscine necessarie non sono mai state terminate, stazioni e linee ferroviarie fastasma e contemporaneamente la proliferazione di impianti privati non direttamente utili all'evento. Costi cresciuti a dismisura per poi utilizzare solo ed esclusivamente il solito Foro Italico al meglio imbellettato.

Con queste premesse cosa poteva aspettarsi il comitato organizzatore?

Il Presidente del CONI Petrucci ha dichiarato "il malaffare non ci riguarda".

Come hanno fatto allora a stare sulla breccia da quarant'anni personaggi come lui, Carraro e Pescante? Sono sempre entrati in tutti gli affaire dello SPORT Italiano e ne sono sempre usciti con un nuovo incarico ai massimi vertici dello sport nazionale.

A malincuore dobbiamo schierarci con il Presidente del Consiglio, ma l'Italia di oggi non può permettersi di arricchire con un tale evento la cricca che si nasconde nel sottobosco dell'imprenditoria nazionale.

RR

 

ISTAT: NEL 4° TRIMESTRE 2011 IL PIL E' SCESO DELLO 0,7%

Mercoledì 15 Febbraio 2012 14:10

ISTAT: NEL 4° TRIMESTRE 2011 IL PIL E' SCESO DELLO 0,7% L'ISTAT ha comunicato i dati del quarto trimestre 2011 e la situazione, come previsto, non è rosea.

Il PIL è sceso dello 0,7% rispetto al trimestre precedente ed in calo per il secondo trimestre consecutivo quando si era attestato su un -0,2% aprendo una chiara fase di recessione tecnica. Se a ciò si aggiunge la prospettiva per il 2012 di una flessione dello 0,6% il quadro della crisi è completo.

Cosa ci si poteva aspettare? In un momento di crisi che genera una forte contrazione degli acquisti ed in cui tutti stanno fermi ad aspettare gli eventi, calando la domanda per forza di cose diminuisce la produzione.

La popolazione di fronte alla prospettiva di dover stringere sempre più la cinghia reagisce evitando spese superflue rispetto allo strettamente necessario. Indicativo è che l'unico campo in cui si registra un aumento di produzione è quello agricolo, corrispondente con generi di prima necessità.

Solo un forte impegno sul fronte dei redditi e delle possibilità di lavoro per tutti può dare impulso ad una inversione di tendenza, motivo in più per il Governo Monti di impegnarsi nella ricerca di soluzioni all'avanguardia per aumentare la crescita, quali la diminuzione della pressione fiscale per i ceti medio/bassi e opportunità di lavoro per disoccupati e giovani.

Nel frattempo il debito pubblico è aumentato rispetto al 2010 di 55 miliardi di euro attestandosi a circa 1898 miliardi di euro anche se in contrazione nel mese di Dicembre rispetto ai circa 1905 miliardi di Novembre. Tale flessione è sicuramente dovuta al maggior gettito tributario dovuto alle innumerevoli tasse imposte ed aumentate con le varie manovre dell'anno scorso che hanno portato le entrate tributarie ad aumentare del 1,6% rispetto al 2010.

Solo un efficace azione di recupero dell'evasione fiscale potrà dare risultati anche nell'abbattimento di questa zavorra che il Paese non riesce a scrollarsi dalle spalle.

L'Agenzia delle Entrate sembra aver intrapreso la via giusta, la speranza è che continui nella sua opera di recupero del sommerso.

RR

 

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