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Sono indignato

MANOVRA ECONOMICA MONTI: MISURE FISCALI

Lunedì 05 Dicembre 2011 15:20


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Le misure di Mario Monti Ieri il Governo di Mario Monti ha presentato la manovra economica che ora passa al vaglio delle due Camere.

Le principali misure fiscali sono le seguenti:

1) Aumento delle aliquote IVA del 2% a partire dal 1° Settembre 2012. L'aliquota del 21% passerà al 23% e quella del 10% al 12%, inalterata l'aliquota al 4%.

2) Tutte le agevolazioni fiscali quali le detrazioni del 19% e del 36% ed i benefici assistenziali saranno legati dal 2013 all'ISEE e oltre una certa soglia non saranno più concessi. Le modalità attuative saranno definite con un decreto da emanare entro il 31/05/2012.

3) L'addizionale regionale aumenta dallo 0,9% al 1,23%

4) Ritorna l'ICI sulla prima casa con anticipo dell'IMU (Imposta Municipale Unica) al 2012. L'abitazione principale e le pertinenze saranno assoggettate ad una imposta dello 0,4% le seconde case al 0,76%. Per coloro che hanno una sola abitazione ci sarà una detrazione pari a 200,00 €. La rivalutazione catastale resta al 5% ma alcuni moltiplicatori potrebbero comportare un aumento fino al 60%.

5) Prelievo fiscale sui bolli applicati a fondi, titoli, strumenti e prodotti finanziari ( Monti ha il coraggio di chiamarla "patrimoniale").

6) Super prelievo sui beni di lusso quali auto, imbarcazioni da diporto, aerei privati ed elicotteri, in particolare per le auto oltre i 170 Kw ed immatricolate dal 1° Gennaio 2008. Saranno 20,00 € per ogni Kw oltre i 170.

7) Introduzione della RES, nuova tassa sui rifiuti dal 2013

8) Aumento delle accise dei carburanti ad uso autotrazione che dal 1° Gennaio 2012 saranno pari a 704,20 € per 1000 litri di benzina  ed a 593,20€ per ogni 1000 litri di gasolio.

9) La detrazione IRPEF del 36% diventa a regime, mentre quella del 55% viene prorogata al 2014.

10) Completa deducibilità ai fini IRPEF ed IRES della quota imponibile IRAP relativa alle spese per il personale dipendente ed assimilato. (in pratica passa dal 10% al 100%)

11) Prevista una imposta una tantum extra del 1'5% sui capitali rientrati in Italia con gli ultimi due scudi fiscali

12) Viene previsto l'ACE (Aiuto alla crescita Economica) pacchetto che consente di dedurre dal reddito d'Impresa quanto investito dall'imprenditore o dal socio in proporzione ad un rendimento che verrà stabilito dal Ministero dell'Economia.

Non c'è che dire necessitavano dei professori per fare una manovra degna di qualsiasi Governo politico di destra.

Alla faccia dell'equità tanto sbandierata dal Sig. Monti ad essere più colpiti sono sempre gli stessi, già drenati dalle manovre precedenti ed ora nuovamente colpiti da questa.

Non aver aumentato l'IRPEF sui redditi più elevati ed aver recuperato tramite l'aumento di quella regionale è la chiara dimostrazione che si colpisce soprattutto chi già da molto allo Stato rispetto a quanto porta a casa.

La tassa sulla prima casa inoltre colpirà, indipendentemente dalla detrazione, tutte le persone che, già ai limiti dell'indigenza, avevano almeno come bene primario l'immobile.

Un consiglio al Partito Democratico.

LASCI CHE IN PARLAMENTO QUESTA TUTT'ALTRO CHE EQUA MANOVRA SE LA VOTINO CENTRO E CENTRO-DESTRA E SI TENGA FUORI DA QUESTO GIOCO CHE RISCHIA DI MASSACRARE SOLO LA LORO PARTE POLITICA.

Del resto la buona volontà di appoggiare questo Governo l'hanno già dimostrata dando la fiducia, a questo punto perchè appoggiare l'ennesimo Governo dei padroni?

Medita Bersani, medita, credo Che Di Pietro lo abbia già fatto.

RR

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INDIGNARSI MAI? di Massimo Gramellini

Mercoledì 30 Novembre 2011 11:16

Riporto di seguito, per la massima diffusione, un articolo con il quale si può essere solo concordi.


MASSIMO GRAMELLINI - LA STAMPA


Mi chiamano Medio Alto, ma il mio soprannome è Rintracciabile. Sono quello che non può nascondersi, quello che paga. Anche stavolta. Il governo della Libertà mi impone tasse svedesi per continuare a fornirmi servizi centrafricani. E io le verserò fino all'ultimo centesimo, senza trucco e senza inganno, da vero scandinavo. Poi però rimango un italiano e allora mi si consenta di essere furibondo.

Punto primo

. Mi sono scocciato di pagare per il funzionamento di una giostra su cui non esercito alcun controllo.

Il debito lo avete fatto voi e lo saldo io.

Ma avrò almeno il diritto di pretendere che la smettiate di indebitarvi ? A quanto pare, no. Io vorrei che i miei soldi - frutto del lavoro quotidiano e non di una eredità o di un gratta e vinci - servissero a finanziare le scuole e gli asili-nido, a umanizzare le carceri, a ripulire gli ospedali, a pagare gli stipendi degli insegnanti, dei poliziotti e dei tanti impiegati che svolgono con impegno la loro missione di servitori dello Stato. Invece so già che verranno gettati fra le fauci del Carrozzone Pubblico, che se li divorerà in un sol boccone per poi rivoltarsi famelico contro di me, chiedendomi altro cibo. So già che la politica, cioè quell'accozzaglia di affaristi senza ideali che ne usurpa il nome, li userà per tenere in piedi gli enti inutili, le baracche elettorali, le torme di parassiti che campano da decenni alle spalle dei contribuenti. Non è dunque il prelievo in sé a indignarmi. Ma la sua assoluta inutilità. In attesa di riforme strutturali, che dopo vent'anni di chiacchiere sono ancora e sempre «allo studio», i miei soldi serviranno solo a perpetuare un sistema che non mi piace, a garantire la pace sociale dei furbi, non quella dei poveri.

Punto secondo

. Accetto di farmi spremere, ma non di farmi prendere in giro. Quelli che vengono contrabbandati come tagli alla politica sono in realtà tagli ai servizi degli enti locali, che si rivarranno sui cittadini, cioè di nuovo, sempre e soltanto su di noi.

Punto terzo

. Trovo giusto che, in tempi di crisi, chi guadagna meno di me non contribuisca allo sforzo (anche se poi lo fa, con i tagli alle tredicesime e alle pensioni). Mentre considero una vergogna che il collega che guadagna quanto me, ma ha cinque figli a carico, non abbia diritto a uno sconto. Il padre di una famiglia numerosa che incassa 90 mila euro lordi l'anno (circa 4000 netti al mese) non è un Super Ricco e nemmeno un Medio Alto. E' un Medio Impoverito che deve già versare più degli altri per i medicinali e le tasse scolastiche dei figli, e che da domani non avrà più neanche i mezzi per tentare di scuotere, con i suoi consumi, l'encefalogramma piatto dell'economia. Mi sembra incredibile che la Chiesa, sempre così lesta a dire la sua su gay e moribondi, non abbia saputo imporre a un governo di sepolcri imbiancati la difesa reale della famiglia, accontentandosi di conservare intatti, anche in questa tormenta, i propri scandalosi privilegi fiscali.

Ultimo punto

(ma è di gran lunga il primo). Mi sta bene che i poveri non paghino. Ma perché non pagano neanche i ricchi veri? A Lugano le banche hanno dovuto mettere fuori i cartelli: cassette di sicurezza esaurite. Segno che nei giorni scorsi un esercito di compatrioti ha sfondato le frontiere per andare a nascondere del denaro. Sono i signori del secondo e del terzo Pil (il nero e il mafioso). Quelli con il Pil sullo stomaco. Gli Irrintracciabili. Scommettiamo che il più facoltoso di loro dichiarerà al fisco 89.999 euro? Li disprezzo. Persino più dei politicanti. Giuro che d'ora in avanti non avrò più pietà. Chiederò scontrini a tutti su tutto. E se mi diranno: «Ma così, dottore, non posso più farle lo sconto», li andrò a denunciare. Poiché sono l'unico che paga, in questo accidenti di Paese, voglio cominciare a togliermi qualche sfizio anch'io.

Io posso solo aggiungere "SONO INDIGNATO"

RR


 

CONTRIBUENTI MINIMI: CONSEGUENZE DEL PASSAGGIO AL REGIME ORDINARIO DAL 2012

Venerdì 25 Novembre 2011 14:14

Uno degli effetti della Manovra correttiva del Luglio 2011 è che da Gennaio 2012 circa 500mila contribuenti usciranno dal regime dei minimi ed accederanno a quello supersemplificato o alla contabilità semplificata.

Sono coloro che hanno iniziato l'attività prima del 1 Gennaio 2008 o perchè hanno superato gli indici dimensionali previsti.

Questi soggetti, a seguito del mutato regime di detrazione dell'IVA a credito, dovranno effettuare la rettifica con riferimento ai beni ancora esistenti e non ceduti al 31/12/2011 onde poter detrarre l'IVA non detratta nel regime dei minimi e che passando al regime ordinario diventa detraibile.

L'IVA relativa ai beni ammortizzabili per i quinti mancanti al compimento del quinquennio potrà essere recuperata.

Da ciò si capisce bene che la complicazione aumenta, in spregio alle tanto decantate semplificazioni che tutti i Governi paventano all'atto del loro insediamento. Infatti sino ad oggi un contribuente minimo con un pò di buona volontà poteva compilarsi in maniera molto semplice il suo modello UNICO per la dichiarazione dei redditi, dopo questa manovra, se vorrà evitare di rimetterci qualcosa, dovrà rivolgersi a qualcuno che, a pagamento, e se ci avrà capito, compilerà i moduli per lui, quando non dovrà tenergli l'intera contabilità.

Grazie ed ancora grazie.

RR


 

LEGGE DI STABILITA': AUMENTA LA GESTIONE SEPARATA INPS

Venerdì 25 Novembre 2011 13:55

Con la legge di stabilità (Legge n° 183 del 12 Novembre 2011 art. 22, comma 1) dal 2012 scatta l'aumento delle aliquote contributive per gli iscritti alla Gestione separata INPS.

Il comma prevede l'aumento dell' 1% delle due aliquote previste.

L'aliquota per i soggetti non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria passa al 27,72%, mentre per coloro già iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie (es. dipendenti) o titolari di pensione passa al 18%.

Il secondo caso interessa, ad esempio, tutti coloro che oltre alla propria attività principale hanno una partita IVA attiva e sulla quale fatturano le proprie prestazioni di lavoro autonomo.

Altro ossigeno per le casse dell'INPS e altro salasso per le tasche degli Italiani.

Ed è solo l'inizio.

RR

 

MARCHIONNE: QUALCUNO LO FERMI

Giovedì 24 Novembre 2011 13:31

Marchionne L'amministratore delegato della FIAT Marchionne prosegue nella distruzione delle sedi italiane del prestigioso gruppo.

Dopo aver ridotto al minimo lo stabilimento di Pomigliano da oggi chiude Termini Imerese. Di qualche giorno fa la notizia dell'annullamento di tutti i contratti aziendali delle sedi nel nostro paese che verranno rifatti a suo uso e consumo.

Ufficialmente è la conseguenza dell'uscita di FIAT da Confindustria, scelta già più volte non condivisa anche dalla politica nazionale di ogni schieramento, che permette al Gruppo di non sottostare più agli accordi precedenti.

In realtà è la volontà di questo signore di massacrare i lavoratori italiani, nel nome di un maggior profitto per gli azionisti.

Semplice portare la produzione nei paesi dove la manodopera è quasi gratuita, ma qualcuno si chiede a scapito di cosa? Di sicuro della qualità dei mezzi prodotti.

Inoltre queste azioni creano dei precedenti che se copiati da altri industriali porterebbero in pochi anni ad un impoverimento dell'industria nazionale ed all'aumento indiscriminato di disoccupati, cassintegrati e lavoratori in mobilità, tutti a carico dello Stato, oltre ad una diminuzione del gettito fiscale e della crescita del Paese.

Lo strapagato Marchionne se ne infischia di chi già a fatica riesce a sopravvivere, lui lo calpesta in nome del capitalismo più spietato, tanto dall'alto dei milioni di euro che incamera ogni anno può tranquillamente permettersi di aumentare il numero di poveri del nostro paese.

Il grido che si leva da parte di tutti può essere uno solo:

QUALCUNO FERMI MARCHIONNE

RR

 

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