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MARCHIONNE: QUALCUNO LO FERMI


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Marchionne L'amministratore delegato della FIAT Marchionne prosegue nella distruzione delle sedi italiane del prestigioso gruppo.

Dopo aver ridotto al minimo lo stabilimento di Pomigliano da oggi chiude Termini Imerese. Di qualche giorno fa la notizia dell'annullamento di tutti i contratti aziendali delle sedi nel nostro paese che verranno rifatti a suo uso e consumo.

Ufficialmente è la conseguenza dell'uscita di FIAT da Confindustria, scelta già più volte non condivisa anche dalla politica nazionale di ogni schieramento, che permette al Gruppo di non sottostare più agli accordi precedenti.

In realtà è la volontà di questo signore di massacrare i lavoratori italiani, nel nome di un maggior profitto per gli azionisti.

Semplice portare la produzione nei paesi dove la manodopera è quasi gratuita, ma qualcuno si chiede a scapito di cosa? Di sicuro della qualità dei mezzi prodotti.

Inoltre queste azioni creano dei precedenti che se copiati da altri industriali porterebbero in pochi anni ad un impoverimento dell'industria nazionale ed all'aumento indiscriminato di disoccupati, cassintegrati e lavoratori in mobilità, tutti a carico dello Stato, oltre ad una diminuzione del gettito fiscale e della crescita del Paese.

Lo strapagato Marchionne se ne infischia di chi già a fatica riesce a sopravvivere, lui lo calpesta in nome del capitalismo più spietato, tanto dall'alto dei milioni di euro che incamera ogni anno può tranquillamente permettersi di aumentare il numero di poveri del nostro paese.

Il grido che si leva da parte di tutti può essere uno solo:

QUALCUNO FERMI MARCHIONNE

RR

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