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Sono indignato

MANOVRA ECONOMICA: CAMBIA IL REGIME DEI CONTRIBUENTI MINIMI.

Venerdì 08 Luglio 2011 14:47


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Manovre di Governo Anche uno degli ultimi baluardi delle leggi Prodi - Padoa Schioppa - Bersani sta per cadere.
Infatti con la manovra economica firmata dal Presidente della Repubblica Napolitano dal 1° Gennaio 2012 cambierà il regime dei Contribuenti minimi.
Questo regime entrato in vigore nel 2008 aveva permesso a molti, tramite semplificazioni fiscali quali non dover versare l'IVA, non doverla applicare e quindi non tenerne i registri, ma semplici libri cassa con entrate ed uscite, di aprirsi una Partita IVA e di esercitare una professione senza dover pagare commercialisti e tasse inique. L'unica imposta era una cedola secca del 20% di tassa sul guadagnato.
Non c'erano limiti di età, per cui anche persone che avevano perso il proprio lavoro potevano industriarsi nel crearsi una piccola attività di sostentamento regolare e non in nero.
Ma da chi in passato aveva professato proprio che ci si doveva arrangiare non pagando le tasse cosa ci si poteva aspettare?
Dal prossimo 1° Gennaio potranno accedervi solo coloro che non hanno compiuto i 35 anni (gli altri sono tutti figli di nessuno) e soprattutto potranno mantenere tale regime solo per cinque anni dopo di chè passando a quello ordinario alla maggior parte di essi converrà di più non lavorare che pagare tutti i balzelli previsti dallo stesso.
Inoltre oggi chi era lavoratore dipendente poteva aprirsi una seconda attività che non cumulava e quindi permetteva, pagando il giusto, di far emergere il sommerso del secondo lavoro.
Ora bisognerà aspettare i provvedimenti dell'Agenzia delle Entrate per capire, tutti coloro che già erano Contribuenti Minimi come dovranno comportarsi. Una cosa è certa questo è l'ennesimo colpo che il Governo dei possidenti da a chi si barcamena come può per sopravvivere o per cercare di elevare per quanto possibile il proprio tenore di vita.
Contemporaneamente ai medio-grandi proprietari immobiliari è stata concessa una tassazione dimezzata sul reddito dei fabbricati abitativi tramite la cedolare secca, che sicuramente non conviene a chi possiede una casa, così che un piccolo libero professionista che fatturava qualche migliaio di euro all'anno pagherà più tasse di un proprietario di 50 appartamenti locati.
Possibile che nessuno si accorga che ogni manovra di questo Governo è iniqua. Possibile che si continui ad accettare che vengano colpiti sempre i più deboli.
Una cosa è certa questa Italia è tornata al Medioevo.
RR

 

MANOVRA ECONOMICA: ARTICOLO AD AZIENDAM PER BERLUSCONI

Martedì 05 Luglio 2011 09:55

Non finirò mai di indignarmi.

Nella manovra economica che chiede sacrifici come sempre alle fasce meno ricche della popolazione è comparso nella giornata di ieri un articolo ad aziendam per il premier, norma che sospende il pagamento del rimborso CIR  da 750 milioni di euro che l'azienda della famiglia Berlusconi è stata condannata a pagare a causa della condanna in tutti e tre i gradi di giudizio del giudice Metta pagato dall'azienda per consegnare la Mondadori nelle mani della stessa anzichè in quelle di Carlo DE Benedetti.

Ora si spiega il ritardo con cui il testo licenziato in Consiglio dei Ministri è stato inviato al Quirinale per la firma del Capo dello Stato, infatti tale norma è stata inserita in un secondo tempo dai legali del Premier.

Ora si spera che il Presidente della Repubblica obblighi il Governo ad eliminarla, ma la cosa subdola è che se lo stesso respingesse il decreto sulla manovra economica si assumerebbe la responsabilità di rinviare quelle norme che l'Europa si aspetta per il risanamento del nostro paese.

Per quanto gli Italiani dovranno ancora sopportare questa appropriazione indebita della cosa pubblica? Possibile che un nugolo di Deputati e Senatori della maggioranza guardandosi alla mattina nello specchio non si vergognino di continuare a permettere questo scempio?

Non possiamo che augurarci che ciò avvenga, perchè il problema non è destra o sinistra, il problema è il partito azienda, l'interesse privato che sfrutta lo Stato, l'interesse privato che calpesta i più elementari principi di democrazia.

RR


 

MANOVRA ECONOMICA: IL GOVERNO BERLUSCONI CONTINUA A NON METTERE LE MANI IN TASCA AGLI ITALIANI

Lunedì 04 Luglio 2011 08:06

Il Governo Berlusconi e le tasche degli italiani Il Governo Berlusconi continua a spergiurare di non mettere le mani in tasca agli Italiani, ma di operare per il bene del paese confezionando manovre economiche che dovrebbero ridurre gli sprechi e non aumentare le tasse.

Su questa rubrica abbiamo più volte parlato del doppiogiochismo di queste manovre, ossia, da una parte non si aumentano le tasse dirette che incamera lo Stato, contemporaneamente si aumentano tutte le imposte indirette che vanno sia alle casse del Tesoro che agli enti amministrativi.

La dimostrazione è la seguente. Si millanta di non aver chiesto nuove tasse agli Italiani, ma al 30 Giugno si è aumentato le accise sulla benzina che unite alla relativa IVA, chissà perchè un'imposta sull'imposta quale sarà il valore aggiunto di una tassa, hanno aumentato il costo dei carburanti di 6 centesimi di Euro.

Dalla stessa data c'è stato l'aumento delle bollette di luce e gas, altre centinaia di euro in meno nelle tasche della popolazione.

Adesso con la manovra aumenterà l'IRPEF di molti Comuni, aumenterà l'RC delle Assicurazioni sugli autoveicoli, aumenteranno i Ticket sanitari con la reintroduzione dei 10 euro per la diagnostica e con l'introduzione di 25 euro per i codici bianchi al pronto soccorso, senza contare l'aumento del bollo sul dossier titoli che triplicherà a 120 euro l'anno.

Su quest'ultimo aumento occorre fare una riflessione, chi colpisce? Soprattutto chi ha pochi risparmi in titoli di stato, vedi i pensionati, i quali dopo una vita di lavoro sono magari riusciti a mettere da parte qualche soldo che gli consente con i pochi interessi che ormai si riescono a realizzare di impinguare pensioni spesso su livelli di sopravvivenza.

Restiamo in attesa degli aumenti dell' IVA e delle prossime pensate del Ministro Tremonti su come drenare le tasche della popolazione promettendo nel frattempo di risparmiare sui costi della politica, hai visto mai, di rilanciare l'economia del Paese, di ridare linfa alle imprese.

Grazie Presidente Berlusconi, continui a volere così tanto bene all'Italia ed agli Italiani, continui a raccontare a questo popolo le sue barzellette, ma si ricordi andando avanti così sarà un riso amaro.

RR

 

Chi è il maestro del lupo cattivo?

Venerdì 20 Maggio 2011 23:24

Chi è il maestro del lupo cattivo?

In una totalizzante e incessante mercificazione globale, sempre più si trovano coinvolti modelli, valori, architettura, ideologie, qualità della vita. Il lavoro del fotografo-artista Ico Gasparri: "Chi è il maestro del lupo cattivo?", mette in evidenza attraverso venti anni di scatti per le strade delle maggiori città italiane, la strumentalizzazione e mercificazione del corpo della Donna con forte connotazione sessuale da parte delle marche più svariate di prodotti. Cartellonistica pubblica quindi, nociva per la percezione della collettività e delle giovani generazioni, pubblicità quindi subliminale, offensiva e antidemocratica, perché la nostra mente recepisce nonostante gli occhi non siano direttamente preposti. In merito alla complessità della vicenda, con l’amaro in bocca, senza nessun tipo di pregiudizio culturale e ideologico, possiamo dire che il problema è riconducibile a tre fattori importanti: economico, storico-contemporaneo e culturale. Economico, perché purtroppo oggi, il principale motore delle attività umane è il danaro, senza riserve, senza remore, senza dignità, ciò che una volta veniva perseguito per altri ideali ora fortemente si piega all’indifferenza volta al profitto, questo a scapito dei baluardi di valori che potevano far da garante nella fitta rete delle azioni sia pubbliche che individuali. Storico - contemporaneo, inteso soprattutto come politica che scrive la storia contemporanea, politica che dovrebbe perseguire come fine ultimo la Democratia, nel senso più alto del termine, non quella che vogliono farci credere sia nello Stato attuale delle cose. Politica che salvaguardi l’intelligenza, invece di aprire nuove frontiere come quella mignottocratica. In ultimo, il fattore culturale, visto che dovrebbero in primis, essere proprio gli artisti, i fotografi, i poeti, gli insegnanti, i genitori, tutti, ad esigere valori, contenitori culturali, non pattumiere, modelli, vecchi e nuovi che siano, senza nulla togliere alla leggerezza, alla libertà, ma che si ritorni con la lungimiranza del presente a riappropriarsi di modelli che in nome del progresso/regresso si è andati via via perdendo o imbastardendo. Nell’arco degli ultimi 50 anni si sono avute conquiste importanti, ed oggi dovremmo alla luce di ciò che si è conquistato, moralmente ed eticamente , difendere più che disperdere tali valori e diritti. La prima forma di non-cultura in Italia, è proprio la non completa emancipazione della Donna, iniziando dal nostro piccolo. I tre fattori sopra elencati e descritti brevemente, sono strettamente interconnessi, aggrovigliati, ma discernibili; L’attuale scena italiana, è particolarmente caratterizzata dalla confusa contaminazione di questi, l’economico attraverso quello storico -contemporaneo, inevitabilmente nel politico, delegittimando un’anima, una morale, il politico in quello culturale, perché attraverso ciò che la politica sceglie, così una nazione produce nella sua miriade di settori, dalla ricerca all’arte, dalla cultura alla legalità, e in tutto questo purtroppo, ultimamente, produciamo ben poco. Ma il singolo cittadino e insieme tutti, dobbiamo difendere ciò che la politica soprattutto e, a seguire il mercato liberal-capitalista, cercano di imporre come normale. Se continueremo ancora a tollerare determinati comportamenti, scelte, imposizioni subdole, senza essere lungimiranti, non faremo niente altro che accompagnare la nostra vera identità, quella umana, libera, non generalizzata, al baratro.

Valeriano Forte

 

Dopo le elezioni amministrative Governo battuto 4 volte alla Camera

Mercoledì 18 Maggio 2011 13:54

Governo battuto sulle carceri Dopo il voto alle amministrative dei giorni scorsi, che ha segnato un certo risveglio da parte degli italiani con scelte penalizzanti per la compagine che guida il nostro paese, questa mattina il Governo è stato posto in minoranza quattro volte alla Camera su altrettante mozioni sul problema delle carceri.

Determinante soprattutto l'assenza di alcuno Responsabili, probabilmente scontenti di non aver ancora ottenuto i promessi posti da sottosegretario.

Il trono scricchiola ed i ballottaggi delle due maggiori città, Milano e Napoli, potranno dare la spallata finale al regno dei lacchè e delle signorine compiacenti.

Significativo è stato il risultato delle liste grilline "cinque stelle", chiara protesta verso una politica che non è più rivolta ai problemi del paese e dei cittadini, ma che si occupa esclusivamente degli interessi personali della maggior parte dei nostri rappresentanti.

Quindi gli italiani hanno adesso due possibilità per cambiare l'attuale stato del paese e riportarlo verso una più consona posizione nel consesso europeo: i ballottaggi ed il referendum.

Diamo un chiaro segno non solo a chi ci governa, ma anche a chi vorrebbe subentrare. Dimostriamo che non siamo più disposti a restare inermi di fronte al malaffare delle lobby di potere che stanno distruggendo il nostro paese sull'altare dell'interesse privato.

Chiediamo a gran voce un welfare più efficace, servizi sanitari efficienti, energie alternative, uno sforzo maggiore da parte di tutti a protezione dell'ambiente, ed una possibilità di lavoro per tutti, soprattutto i giovani che oggi sono tagliati fuori dalla prospettiva di farsi una vita propria.

Non possiamo permetterci di continuare ad accettare che il futuro sia nelle mani di persone che hanno un orizzonte temporale limitato. Quale futuro può sognare un ultra settantenne? Quello di sfruttare il tempo che gli resta divertendosi a più non posso, possibilmente alle spalle di tutti noi cittadini.

Diamo una dimostrazione di maturità,  in un momento in cui l'Europa sta per affidarsi ad un italiano per la Banca Centrale, smentiamo una volta per tutte la nomea di menefreghisti, opportunisti  e truffatori che ci portiamo dietro da troppi anni.

RR

 

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