Caso Scajola, l'ex ministro non andrà in Tribunale
Giovedì 13 Maggio 2010 07:52
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Procura di Perugia.Caso Scajola.Ieri. Dall'inchiesta sui Grandi eventi, G8 e appalti truccati emergono ora non più solo il presunto "regalino di 900.000 euro", ma anche due lavori di ristruturazione nell'appartamento con vista Colosseo dell'ex ministro: é quanto sarebbe stato offerto (e fin'ora noto) a Claudio Scajola dall'imprenditore Anemone, accusato di corruzione.
Scajola era atteso domani, venerdì 14 maggio, alla Procura di Perugia, ma l'ex ministro per "lo sviluppo economico" non si presentera' dal magistrato.
L'avvocato Giorgio Perroni legale di Scajola ieri pomeriggio ha reso ufficiale questa notizia con un comunicato stampa. Perche? Queste le sue parole:''Comunico di essermi recato questa mattina presso la Procura di Perugia e di aver avuto un colloquio con i Pubblici Ministeri titolari dell'indagine. Questo pomeriggio - scrive Perroni - ho deciso di non far presentare il mio assistito, Onorevole Claudio Scajola, all'audizione come persona informata sui fatti fissata per il 14 maggio p.v., dandone comunicazione ai Magistrati. Le ragioni di questa mia personale scelta vanno rinvenute nella singolare situazione che, a mio avviso, si e' venuta a determinare''.
L'avvocato fa esplicito riferimento a tutte le notizie emerse sull'acquisto dell'appartamento a Roma con vista sul Colosseo con tutta una serie di particolari che egli ritiene falsi saltati fuori con la testimonianza di Alberto Donati che ha sostanzialmente confermato le "confessioni"dell'architetto Zampolini. Zampolini é risultatato in pratica essere l'esecutore degli atti di corruzione verificatisi anche, parrebbe quindi, con l'ex ministro Claudio Scajola. L'avvocato passa così direttamente alla difesa del suo assistito e scrive: ''Alla luce di tali notizie, che si dimostreranno non conformi al vero, non riesco obiettivamente a comprendere come la Procura di Perugia possa valutare di sentire l'Onorevole Scajola in una veste che parrebbe oramai solo formalmente, ma non gia' sostanzialmente, quella di persona informata sui fatti.Tale situazione, a mio avviso, non e' corretta su un piano tecnico processuale e mi determina un comprensibile stato di imbarazzo a consentire che la richiesta audizione avvenga secondo le modalita' indicate e senza, quindi, il rispetto delle garanzie difensive normativamente previste.E', inoltre, mia convinzione che la Procura della Repubblica di Perugia non sia competente a conoscere di questa vicenda sia perche' i fatti sono tutti, pacificamente, avvenuti a Roma, sia perche', in ogni caso, la competenza a giudicare il Ministro Scajola sarebbe, eventualmente, di altro organo, ovvero a dire del Tribunale dei Ministri. In questa situazione, quindi, ho deciso di non far presentare il Ministro Scajola dinanzi ai Pubblici Ministeri''.
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