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In Libia è un massacro. Centinaia di manifestanti uccisi. L'Italia tace!


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Brutale repressione in Libia, centinaia i morti. L'ultima stima fornita dall'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch è agghiacciante, sarebbero oltre 1000 le vittime accertate tra i manifestanti in Libia; il numero reale potrebbe essere ancora più terribile, un massacro. Amnesty International ha comunicato che la maggior parte delle vittime sono morte per ferite alla testa e al torace, dimostrazione che le forze di sicurezza sparano per uccidere.

Il dittatore libico Muammar Gheddafi ha deciso di reprimere le proteste a colpi di mortaio, alcuni testimoni raccontano di elicotteri che sorvolano a bassa quota mitragliando i manifestanti. Una coltre silenziosa è stata calata su tutti i mezzi di comunicazione del paese, a differenza di quanto successo in Egitto e in Tunisia i media locali ignorano le rivolte, la stampa internazionale non ha possibilità di operare. Il governo libico non rilascia commenti. Esseri umani innocenti stanno morendo nell'assordante silenzio della comunità internazionale, Italia compresa.
"Non ho sentito Gheddafi. La situazione è in evoluzione e non mi permetto di disturbarlo" queste le parole del Premier Silvio Berlusconi.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, ha avuto nel pomeriggio una conversazione telefonica con il Leader della Jamahiriya libica, Muammar El Ghaddafi.

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