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Stati Uniti e Israele pronti a colpire l'Iran dopo il rapporto dell'AIEA


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Usa e Israele pronti a colpire l'Iran Tel Aviv: ieri mattina sulla costa del Mar Mediterraneo nell'area metropolitana più grande e popolosa di Israele, le sirene hanno suonato per la simulazione di un attacco missilistico contro la popolazione civile. Il governo ha classificato l'episodio come una semplice esercitazione ma si fanno sempre più forti i tamburi di guerra in seguito alla rivelazione di due settimane fa di un presunto complotto per assassinare l'ambasciatore iraniano saudita negli Stati Uniti; l'accusa è interpretata da alcuni osservatori internazionali come un pretesto per imminenti azioni militari contro la Repubblica islamica.

Le reciproche minacce tra Israele e Iran non sono nuove, è una di una guerra di nervi iniziata con la rivoluzione iraniana del 1979. Il ministro degli Esteri iraniano Ali Akbar Salehi. ha dichiarato con aria di sfida: "Siamo sempre pronti per la guerra", ma questa volta le minacce sembrano il preludio a qualcosa di molto concreto. I venti di guerra sono più forti alla vigilia della pubblicazione del rapporto della Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA) sul programma nucleare iraniano. I documenti dell'AIEA saranno resi pubblici il prossimo 8 novembre ma indiscrezioni parlano di studi ed esperimenti condotti da scienziati iraniani per fabbricare nel breve periodo bombe atomiche.

Ieri il presidente americano Obama ha dichiarato che il programma nucleare di Teheran rappresenta una continua minaccia. Durante i colloqui a Cannes, Obama si è espresso sulla necessità di mantenere la pressione sull'Iran in relazione al suo programma nucleare.

"Abbiamo avuto l'opportunità di parlare con Sarkozy di una serie di questioni legate alla sicurezza", ..."Una in particolare che voglio menzionare è la continua minaccia rappresentata dal programma nucleare dell'Iran. L'Aiea deve presentare un rapporto sul programma nucleare dell'Iran la settimana prossima e il presidente Sarkozy e io siamo d'accordo sulla necessità di mantenere la pressione senza precedenti sull'Iran perché adempia ai suoi obblighi".

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