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Egitto, notte di calma. La Casa Bianca tratta le dimissioni di Mubarak.


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Scontri in piazza in Egitto Notte relativamente calma al Cairo ma solo in attesa della nuova grande manifestazione prevista per oggi. La Casa Bianca auspica la creazione di un governo di transizione a garanzia di elezioni democratiche, Obama suggerisce il passaggio dei poteri al nuovo vicepresidente Suleiman e un governo espressione anche dell'opposizione e dei Fratelli musulmani.

Il vice presidente egiziano, Omar Suleiman, figura chiave nella crisi, è apparso in televisione per cercare di calmare una situazione sempre più tesa. Impresa impossibile quella dell'ex capo dei servizi segreti, impossibile calmare dallo schermo due folle che si attaccano con tutto ciò che hanno a portata di mano, difficile perché la maggior parte della violenza è causata proprio dal governo, che ha promosso l'ira dei fedeli, a volte armati di fucili. I morti, secondo il Ministero della Salute, sono saliti a 13 ma il numero sembra essere ben più alto, con migliaia di feriti.

Entrambe le parti hanno scelto Liberation Square e il suo territorio come campo di battaglia. Il resto della città è invaso da gruppi di teppisti e gruppi di cittadini improvvisati vigilantes che cercano di limitare i saccheggi.

Tutto il paese è bloccato, le strade sono deserte e i parcheggi chiusi, c'è scarsità di generi alimentari e i prezzi sono aumentati. L'economia egiziana è in ginocchio soprattutto a causa della scomparsa del turismo, una delle più importanti fonti di reddito del paese.

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