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Napolitano: no ai detrattori dell'unità d'italia


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napolitano 150 unità d'italia Giorgio Napolitano sceglie l'Accademia dei Lincei di Roma per lanciare il suo appello contro i "giudizi sommari e pregiudizi volgari" sull'Italia unitaria. Il discorso del Capo dello Stato nell'ambito del convegno "Verso il 150° dell'Italia unita" è stato un duro attacco nei confronti delle polemiche sorte recentemente sui festeggiamenti previsti per il 2011, soprattutto da parte degli esponenti della Lega Nord.
Per il Presidente la negazione dell'Unità deriva da una sostanziale "deriva di vecchi e nuovi luoghi comuni, di umori negativi e di calcoli di parte" che a loro volta scaturiscono da un "grave deficit di conoscenze storiche diffuso, di cui soffrono intere generazioni di italiani".
Il Bel Paese patisce ancora oggi un pericoloso ed incolmabile divario tra Nord e Sud: "affrontare nei suoi termini la questione meridionale è un dovere della comunità nazionale e un impellente interesse comune per garantire all’Italia un più alto livello di sviluppo e di competitività". Ma soprattutto: sul piano europeo, può avere futuro un Paese in cui sopravvivono ancora oggi prospettive indipendentiste?
Ricordando il ruolo e l'impegno della Resistenza nella riconquista dell'unità nazionale, Napolitano ha esortato le classi dirigenti a reagire a questo clima, ad impegnarsi per il bene del Paese: "è tempo che ci si liberi da spettri e da faziosità meschine, per guardare all’orizzonte più largo del futuro della nazione, per elevare a livello di fondamentali valori e interessi comuni il fare politica e l’operare nelle istituzioni".

Roberta Iannarone

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