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Villa Aldobrandini a Frascati Le ville tuscolane

 A cura di Massimiliano Liverotti

Nel 1559 la pace di Cateu – Cambrésis spinse le grandi famiglie romane ad erigere le splendide ville che circondano l’abitato. In questa “ corsa al Tuscolo” analoga a quella di quindici secoli prima, sorsero l’una dopo l’altra le splendide Ville Tuscolane ( tra le più belle la Aldobrandini, la Falconieri, la Lancellotti, la Mondragone, la Tuscolana detta anche “rufinella” e la Torlonia ) tutte circondate da bellissimi giardini all’italiana arricchiti da sculture e giochi d’acqua. Queste magnifiche ville sembrerebbero fare da corona alla città di Frascati. Tuttavia non è sempre stato così infatti precedentemente Frascati era da considerare una città al servizio delle ville: una buona parte degli abitanti era formata da persone impegnate nella loro manutenzione, nei giardini e nelle cucine delle eleganti dimore. Oggi, al contrario delle ville di Fiesole, Albano ed altri luoghi di antica villeggiatura, le Ville Tuscolane recano ancora evidenti i segni dei bombardamenti del 1944.

Villa Falconieri è da anni la sede di convegni di studio ed ospita il Centro europeo dell’educazione. Villa Mondragone, già sede dei Gesuiti in passato, ha fornito all’università romana di Tor Vergata una invidiabile sede di rettorato. La Mondragone, così come la Rufina, è stata costruita sui resti della grande villa dei Quintili. Annibal Caro fece costruire invece la sua Caravilla nel luogo dove si trovavano i possedimenti di Lucullo, sembra però che l’intento originario fosse quello di costruire solo una modesta casa di campagna a cui dare il suo nome “ Cara – Villa”, appunto. Alessandro Da masconi Peretti Montalto costruì la Villa Grazioli su quella dei Passieni e Pietro Aldobrandini fece costruire l’omonima villa su quelle attribuite agli Ottavi e agli Attilii.

Attualmente è possibile visitare il parco della Villa Torlonia e il parco della Villa Aldobrandini...

 

Villa Aldobrandini

Dietro al palazzo della bellissima Villa Aldobrandini vi è il Teatro delle Acque, forse cominciato da Giacomo della Poeta ma concluso da Giovanni Fontana e Carlo Maderno. Da segnalare tra le opere presenti nella nicchia centrale un Atlante che sorregge il mondo; nelle nicchie di sinistra e di destra vi sono un ciclope e un centauro che, per mezzo di raffinati ingegni idraulici, suonavano degli strumenti a fiato con effetti sorprendenti. L’Atlante che regge il mondo simboleggerebbe Clemente VIII e la statua di Ercole alluderebbe a Pietro Aldobrandini. Nel braccio destro del Teatro delle Acque si trova la stanza di Apollo ( 1615 – 1618) il cui pavimento è ornato con arabeschi e con elementi dello stemma Aldobrandini. In questo ambiente, da un foro usciva un potente getto d’aria che teneva costantemente sospesa una palla di rame...

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