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Siria, 20 neonati morti nelle incubatrici. Situazione disperata.


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Siria, 20 neonati morti nelle incubatrici. Situazione disperata. Le armate del dittatore siriano Bashar al-Assad per il quarto giorno, stanno bombardando la città di Homs peggiorando una situazione umanitaria già drammatica.
L'assedio di Homs, è sempre più feroce. I Comitati locali parlano di 20 neonati morti nelle incubatrici, a causa di un black-out nell'ospedale colpito da colpi di mortaio sparati dall'esercito.

Il regime attraverso la televisione di stato ha smentito questa terribile notizia definendola priva di ogni fondamento. La Turchia intanto ha sollecitato un rapido esito diplomatico alla crisi.

Il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu ha detto che un tempo considerava Assad un valido alleato ma che ora ne vuole immediatamente le dimissioni per mettere fine alle stragi e fornire aiuti alla popolazione stremata. Ieri decine di carriarmati e mezzi da combattimento hanno raggiunto Homs dal confine col Libano e dalla costa.

La comunità internazionale si chiede come evitare che il presidente siriano Bashar Assad, continui a massacrare i civili e cerca un modo per superare il veto di Russia e Cina alla risoluzione, presentata Sabato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

La risoluzione, è più che semplice condanna morale perchè aprirebbe la strada ad azioni volte a contenere ed alleviare la repressione della popolazione civile che soffre.

La situazione nel paese è disperata decine di feriti sono curati alla meglio all'interno di case private trasformate in sale operatorie di fortuna. Baracche malsane, dove i medici sono costretti ad operare in condizioni disumane con dispositivi medici forniti dall'Arabia Saudita.

Ma è più pericoloso andare in un ospedale. La Siria non aderisce alla Convenzione di Ginevra e impedisce il lavoro di Croce Rossa e di altre ONG. Avere una ferita da proiettile senza essere un soldato del regime è come avere un biglietto di sola andata per la prigione. E molti preferiscono contrarre infezioni mortali piuttosto che rischiare.

Nel frattempo la resistenza, poco addestrata e male armata continua a sperare nell'intervento internazionale; organizzare la resistenza contro l'attacco costante delle truppe del regime richiede una grande disciplina. Dal momento che non ci sono ranghi militari in questo esercito disordinato, la gerarchia si basa su prestigio e anzianità. Una milizia cittadina guidata da notabili locali che combatte contro l'esercito di Assad il tiranno.

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